Aria di montagna per l’educazione ambientale
La nostra associazione sta seguendo come osservatore l’importante progetto di sviluppo dell’educazione ambientale nell’arco alpino YOUrALPS finanziato nel programma Interreg Alpin space.
L’eco che verrà
Culture della sostenibilità 18 – 2016
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Culture della sostenibilità, Numero 18 – 2016
Teorie e pratiche dell’Antropocene Storia e geologia dell’impatto umano sull’ambiente
ISBN 9788885313514 ISSN 1972-5817 (print) – 1972-2511 (online)
SOMMARIO
7 Introduzione, di Enzo Ferrara
14 L'”uomo” come modificatore della Terra, di Giorgio Nebbia (abstract)
21 Guerra e Antropocene nella letteratura. La guerra sull’Altipiano di Asiago, (1916-1918), di Gianluca Cinelli (abstract)
36 Il principio di responsabilità di Hans Jonas nell’era dell’Antropocene, di Patrizia Piredda (abstract)
46 Una chiave di lettura dello sviluppo umano nell’Antropocene: il metabolismo socioeconomico misurato attraverso i conti dei flussi di materia, di Claudio Paolantoni e Aldo Femia (abstract)
85 Per una filosofia politica della specie, di Mariaenrica Giannuzzi (abstract)
97 The Environmental Humanities and the Challenge of the Anthropocene, di Serpil Opperman e Serenella Iovino (abstract)
105 Del Titanic, del Bounty e altri naufragi, di Marco Armiero (abstract)
112 L’Antropocene: promesse e trappole di un’idea epocale, di Rob Nixon (abstract)
116 Etica, scienza ed esperienza. Riflessioni etico-politiche sull’epigenetica, di Flavio D’Abramo (abstract)
131 Antropocene e agricoltura: il paradigma possibile dell’agroecologia, di Elena Pagliarino e Andrea Pronti (abstract)
155 Migranti, una sfida educativa. Riflessioni circa l’esperienza di un’indagine su alunni, famiglie e docenti della Scuola Primaria e Secondaria di I grado a Catania e provincia. Problemi e prospettive educative, di Alessio Annino (abstract)
174 Teorie e pratiche per la ridefinizione di una nuova epoca geologica: l’Antropocene, di Gabriella Gozzo e Andrea Ziegler (abstract)
Acqua, sete di saperne di più
Clima: il Mediterraneo area ad alto rischio
Mass media italiani ancora poco “green”
Musica, gag e divulgazione scientifica
Musica, gag e scienza. A teatro l’economia low carbon con Banda Osiris e Luca Me
di Marco Fratoddi
Così bisogna fare. Prendete una formazione tra le più sopraffine del panorama musicale italiano, capace di mescolare virtuosismi esecutivi con una strabiliante capacità di stare in scena. Poi un divulgatore che sappia spiegare in maniera convincente e precisa argomenti che in altre circostanze (pensate alla monotonia, a distanza di qualche anno possiamo dirlo, del pluridecorato “An inconvenient truth” di Al Gore) si fatica a porgere al pubblico generalista. Risultato? Una pièce che già dal titolo, “Non ci sono più le quattro stagioni”, suggerisce lo spirito ironico ma allo stesso tempo scientificamente ineccepibile con cui affronta la questione ambientale per eccellenza, vale a dire il cambiamento climatico. La miscela riesce a Luca Mercalli, climatologo e divulgatore noto anche al pubblico televisivo, insieme al quartetto di fiati (e non solo) dei Banda Osiris, vale a dire Gianluigi e Roberto Carlone, Giancarlo Macrì e Sandro Berti che sperimentano ormai da trentasei anni la via del cabaret sonoro.
Lo spettacolo, dopo il debutto della scorsa primavera, è passato al Quirinetta di Roma giusto in coincidenza con il primo anniversario dell’Accordo di Parigi. E proprio il riscaldamento globale rimane al centro di questo lavoro che fornisce con leggerezza gli elementi utili a comprendere l’urgenza di uscire dalle fonti fossili e guardare verso l’economia low carbon. Mercalli commenta, infatti, alcuni quadri di scuola fiamminga (a partire da quelli di Brueghel il Vecchio ma ci sono testimonianze pittoriche legate anche alle nostre latitudini) che scorrono sul grande schermo dimostrando gli effetti della piccola età glaciale calata sull’Europa fra il ‘300 e la rivoluzione industriale per cause del tutto naturali come le ceneri diffuse nell’atmosfera da alcuni vulcani in eruzione ai tropici. Poi però spiega, sulla scorta di grafici e carotaggi, le relazioni fra attività antropiche, incremento della CO2 ed escalation incontrollata della temperatura che porta gli inverni più rigidi di oggi a surclassare quelli più miti del secolo scorso o le medie annuali a battere fatalmente un record dopo l’altro. Mentre il contrappunto dei quattro musicisti, che dialogano con lo scienziato e ne interpretano a modo loro la lezione, arricchisce questo esempio di teatro utile al pianeta ma allo stesso tempo pienamente godibile sul piano artistico: fra gag che evocano i fratelli Marx, provocazioni concettuali e un’antologia che congiunge Vivaldi a Lucio Dalla.
Alla fine c’è anche spazio anche per indicare al pubblico una pratica concreta, vale a dire la produzione agricola fai da te che lo scienziato racconta attraverso il suo ultimo libro (“Il mio orto fra cielo e terra”, edito da Aboca che sostiene lo spettacolo, vedi qui la tournée): un invito a ricongiungersi con la Terra, fra nuovi modelli energetici e riutilizzo della materia, che anche eventi di comunicazione innovativa come questo possono aiutarci a seminare nella società contemporanea.
Crisi ambientale e crisi ecologica
Martedì 13 dicembre 2016, h.16,00 – 18,00, Aula E1, Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100/A, Torino, Aurelio ANGELINI (Università degli studi di Palermo) e Massimo SCALIA (Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile – CIRPS – Roma), presentano The chariots of Pharaoh at the Red Sea. The crises of capitalism and of environment. A modest proposal towards sustainability, Quaderno n. 1 della rivista Culture della sostenibilità.