Educazione ambientale, inizia con tante idee un nuovo anno di impegno

Il seminario nazionale della Rete WEEC Italia ha confermato la vivacità e la creatività dell’educazione ambientale italiana.
Un mondo di attori istituzionali e non che vuole costruire comunità
 
Dopo i primi interventi di apertura (leggi la cronaca su questo sito) il seminario nazionale organizzato dal 25 al 27 agosto dalla rete italiana WEEC (World Environmental Education Congress) in collaborazione con l’IBAF-CNR nella bella sede di Porano (presso Orvieto) è proseguito con un inquadramento dello stato dell’arte a livello internazionale e del nostro paese, a cura di Antonella Bachiorri (CIREA-Università di Parma) e quattro laboratori:
1. Esplorazione reale e virtuale di un ambiente naturale – Annastella Gambini.
2. Il ciclo di vita dell’high tech, come ne abbiamo parlato in Friuli Venezia Giulia: strumenti audiovisivi e proposte per le scuole. Uno studio di caso – Paolo Fedrigo e Giada Quaino.
3. Rappresentare il territorio, attraverso la narrazione e attraverso la toponomastica Tomaso Colombo e Daniele Zavalloni.
4. Noi e gli altri animali: antropocentrismo e sguardo animale – Elena Pagliarino e Bobo Nigrone.
 
Una educazione che… rompe le scatole
 
La restituzione dei laboratori e la tavola rotonda coordinata da Elena Pagliarino con la partecipazione di Antonella Bachiorri, Antonio Bossi, Marco Fratoddi e Daniele Zavalloni hanno presentato una ricca serie di spunti e proposte.

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I Quaderni di Culture della sostenibilità 1 – 2016

 

 

 

 

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I Quaderni di Culture della sostenibilità, Numero 1 – 2016 

The chariots of Pharaoh at the Red Sea

The crises of capitalism and of environment. A modest proposal towards sustainability

Massimo Scalia, Aurelio Angelini, Francesca Farioli, Gianni Mattioli, Maria Luisa Saviano

 

ISBN 9788885313484           ISSN 1972-5817 (print) – 1972-2511 (online)

 

 

SOMMARIO

Part I. The environmental crisis

           Introduction p. 7

           The data of environmental crisis p. 9

           Energy/Climate change p. 15

           An instance of global rationality p. 21

 

Part II. The economic crisis

           Economics and finance p. 24

           Unilateralism. From “neo-liberalism” to “fiscal compact” p. 25

           What’s the debt? p. 27

           The second road p. 31

           The essential contradiction: technological innovation and globalization p. 33

           From the “White Book” of the EU to the Green Economy: a new model of development p. 35

           The economic “cycle” and dynamical systems p. 37

 

Part III. A modest proposal

           The ecological reconversion of economy and society p. 48

           Also numbers are important p. 52

           Notes for an economy of sustainability p. 54

           Not only finance. A sustainable utopia p. 57

 

References p. 60

6° simposio internazionale sull’energia da biomasse e rifiuti

Dal 14 al 17 novembre, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia, si terrà il sesto meeting internazionale sulle energie da biomasse e da rifiuti.

Tre giorni di presentazioni scientifiche, un giorno dedicato a visite tecniche agli impianti di termovalorizzazione e digestione anaerobica, sei sessioni parallele e workshop per un totale di circa 300 presentazioni. E ancora, sessioni poster, companies forum, ampia area espositiva per aziende del settore, meetings, tavole rotonde e proposte per i progetti EU. Saranno ppresenti anche attività editoriali e molto altro.

Scarica il programma completo.

Culture della Sostenibilità 17 – 2016

   

 

 

 

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Culture della sostenibilità 17 – 2016

Ricche di natura, povere di servizi Il welfare sbilanciato delle aree rurali fragili europee

ISBN 9788885313477           ISSN 1972-5817 (print) – 1972-2511 (online)

 


SOMMARIO

5  Territori fragili e servizi di welfare: l’Italia come mediana dell’Europa, di Giorgio Osti

13 Il ruolo del volontariato nella costruzione del welfare rurale. Un’esperienza di ricerca-azione in Toscana, di Fabio Berti, Andrea Bilotti, Lorenzo Nasi (abstract)

24 L’innovazione sociale nelle aree fragili. Il caso studio dei servizi per l’Alzheimer nelle Marche, di Angela Genova (abstract)

34 Giovani in montagna: quali prospettive per il lavoro?, di Chiara Zanetti  (abstract)

46 Turismo di comunità per il rilancio dei contesti locali marginali: il caso di Cerreto Alpi, di Stefano Spillare  (abstract)

58 Il turismo rurale nei Carpazi di Romania: quale impatto sulla società contadina post socialista?, di Andrea Membretti  (abstract)

70 Boschi Vivi, servizi cimiteriali e forestali integrati. Un’occasione per la valorizzazione dei boschi e la ri-funzionalizzazione di aree fragili, di Anselma Lovens (abstract)

83 Le due crisi: crisi del capitalismo e crisi ambientale. Una soluzione sostenibile? Parte II di Aurelio Angelini, Francesca Farioli, Gianni Francesco Mattioli e Massimo Scalia (abstract)

111 Brasile, esportatore di una politica sociale efficace, di Assunta Cecere (abstract)

124 Conflictos Ambientales Anómalos, Débiles y Fuertes: Nuevos Significados y Perspectivas de Justicia, di Marco Ettore Grasso (abstract)

146 Il sistema Scatol8® per l’educazione alla sostenibilità. Progettazione e implementazione di un modello di simulazione per favorirne la diffusione, di  Riccardo Beltramo, Licia Gallo, Paolo Cantore (abstract)

Deriva etica della cura: la rete di Montagnaterapia, di Massimo Galiazzo

L’EA riparte da Porano

Si è aperto con un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Italia centrale il workshop nazionale della rete italiana WEEC, l’evento che segna l’inizio della stagione di attività 2016-2017 del mondo dell’educazione ambientale e alla sostenibilità nel nostro paese.

Tra i prossimi appuntamenti, la settimana nazionale DESS di novembre

 

La stagione italiana dell’educazione ambientale 2016-2017 si è aperta con il primo evento di rilievo, il workshop nazionale organizzato dalla rete WEEC Italia, in collaborazione con l’IBAF del CNR nella prestigiosa sede storica di Villa Paolina a Porano (di fronte a Orvieto).
Numerosi e importanti i patrocini, dal Ministero dell’ambiente e per la tutela del territorio e del mare alle Regioni tra le più impegnate in questo campo: l’Umbria, regione ospitante, la Sardegna (capofila delle Regioni e delle Province autonome per il settore ambiente) e la Regione Lombardia, che ha istituito un Tavolo regionale e approvato recentemente delle Linee guida di grande interesse per l’ampia apertura tematica e gli obiettivi che la Regione sta portando avanti.
Dopo i saluti di apertura del Direttore dell’IBAF Angelo Massacci e di Mario Salomone, Segretario Generale della rete mondiale WEEC (quella, per intenderci, dei congressi mondiali giunti oramai alla nona edizione, programmata per il 2017 a Vancouver), che ha invitato a osservare un minuto di silenzio in ricordo delle moltissime vittime provocate dal devastante terremoto in Italia centrale, i lavori sono proseguiti con la partecipazione di operatori dell’educazione ambientale di ogni parte del nostro Paese.

 

L’economia del cow boy e l’economia dell’astronauta 

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Solidarietà con le regioni terremotate

Vicini alle popolazioni colpite dal sisma in Italia Centrale, dove si registrano centinaia di morti e migliaia di senza casa.
Educare al rischio, una priorità. Alcune delle risorse disponibili su questo sito web

 

Il grave terremoto avvenuto nella notte del 24 agosto ci turba e commuove. Siamo solidali con le popolazioni colpite e ci auguriamo che dopo i tempestivi soccorsi che vedono mobilitati istituzioni e cittadini, anche la ricostruzione sia rapida e fatta con criterio.
L’Italia, purtroppo, è un paese ad alto rischio sismico e la nostra storia è costellata di storie esemplari di generosità ed efficienza come di ritardi, scandali, speculazioni, errori tecnici e politici. All’educazione il compito di educare anche al rischio, al rapporto con le forze della natura, contribuendo a sviluppare la resilienza delle comunità locali di fronte a un sisma, come a una alluvione, un incendio, una frana, uno tsunami o un urgano. Educazione ambientale è infatti anche imparare a conoscere il territorio e a viverlo con saggezza. Prima di un disastro, come prevenzione, dopo un disastro come ricostruzione non solo materiale, ma anche di vita e capitale sociale e di relazioni interpersonali, che un grave evento sempre sconvolge.

 

Articoli e libri sul rischio e sull’educazione al rischio

 

Sul rischio si leggano ad esempio gli articoli comparsi sul numero dedicato da .eco a educazione e terremoti e quelli di Ugo Leone

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Convivere con il rischio. Oggi

Un utile volume che spiega in modo chiaro cosa è il rischio e come fronteggiarlo

 

Mario Salomone

 

Con il rischio la Terra e i suoi abitanti hanno sempre convissuto e nonostante terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, frane e valanghe, siccità, alluvioni, uragani, cicloni e cambiamenti climatici se la sono sempre cavata, trasformando ogni choc in occasione evolutiva, anche quando, ad esempio, qualcosa provocava una estinzione di massa delle specie viventi. Parliamo, ovviamente, di tutte le specie viventi tranne una e di cinque estinzioni tranne una.

La specie a parte è la specie umana e l’estinzione a parte è la sesta.

I rischi sopra elencati, infatti, sono quelli di origine naturale. La specie umana ci ha aggiunto del suo, provocando, tra l’altro, la sesta estinzione di massa di specie viventi, quella attualmente in corso e che è dovuta all’azione antropica.

Lo spiega, con grande chiarezza, Ugo Leone in Fragile. Il rischio ambientale oggi, nel volume che va ad arricchire la collana di Carocci Editore ideata in collaborazione con la Città della Scienza di Napoli.

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Non bastava. Il terremoto della Fragitalia

Incendi, frane e terremoti. L’Italia paese fragile.
L’ignoranza da parte delle classi dirigenti del Paese che governano è una caratteristica che si tramanda dal Risorgimento in poi e aggrava le cose
 
Ugo Leone
 
 
Non bastavano gli incendi sopratutto presenti e devastanti nelle arre naturali protette; non bastava il crollo di 700mila metri cubi di roccia dalla Piccola croda rossa; ci voleva anche il tremendo terremoto che ha raso al suolo interi comuni del Centro Italia con epicentro nella provincia di Rieti.
È stata l’ennesima dimostrazione della fragilità del nostro Paese (volendo cfr. Ugo Leone, Fragile Italia in “L’Italia e le sue Regioni”, Treccani 2015) che si deve certamente alla naturale predisposizione della geologicamente giovane Italia, ma non meno alla umana ignoranza.
Di conseguenza quando si manifesta un evento disastroso come quello che ha devastato aree del Centro Italia i primi, a volte immediati, interventi provano a salvare quante più possibile vite umane, a sistemare al meglio i sopravvissuti in strutture di emergenza, tanto che si fa ricorso anche a professionalità quali lo storico dell’emergenza e lo psicologo dell’emergenza.
Il tutto sempre a disastro avvenuto. Disastro che si sarebbe potuto prevedere, se non nei tempi, almeno nei luoghi e nelle modalità di manifestazione se l’ignoranza del Paese che governano non fosse una caratteristica che gli uomini di governo si tramandano dal Risorgimento in poi.
Lo ha detto Italo Calvino e l’ignoranza alla quale si riferisce è quella geografica tanto da indurlo ad auspicare lo studio obbligatorio della Geografia per mInistri e sottosegretari.
Se questa ignoranza fosse colmata e là dove viene colmata esisterebbero ed esistono di fatto, le condizioni per realizzare al meglio la prevenzione dei danni provocati dal disastro. 

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Earth Overshoot Day 2016

Ogni anno la data arriva in anticipo. Quest anno l’ Earth Overshoot Day è stato l’8 agosto. L’Earth Overshoot Day segna la data in cui l’umanità ha esaurito il suo budget ecologico per un anno. Questo significa che dall’8 agosto stiamo vivendo oltre il limite e che stiamo mantenendo il nostro debito ecologico prelevando stock di risorse ed accumulando anidride carbonica in atmosfera. Se vogliamo rispettare gli obiettivi fissati dall’accordo sul clima di Parigi adottato da quasi 200 paesi nel dicembre 2015, l’impronta dovuta alle emissioni di carbonio dovrà calare gradualmente fin quasi a zero entro il 2050. Ciò ci richiede di trovare un nuovo modo di vivere sul nostro «unico» Pianeta.

Maggiorni info http://www.overshootday.org/