La chimica di morte

(di Giorgio Nebbia)

Ben opportunamente il premio Nobel per la pace del 2013 è stato assegnato all’agenzia internazionale che si occupa della eliminazione delle armi chimiche. Fra tutte le armi, strumenti di morte, merci oscene, le peggiori di tutte sono proprio quelle chimiche, sostanze, spesso ottenibili a basso prezzo e con strutture industriali abbastanza rudimentali, che sono state e sono causa di forme orribili di morte, di dolori indescrivibili. L’uso di agenti chimici per mettere fuori combattimento gli avversari è iniziato durante la prima guerra mondiale come sottoprodotto del successo dell’industria chimica. Nella seconda metà del 1800 erano già note numerose sostanze dotate di proprietà irritanti, asfissianti e velenose; nel 1812 si era scoperto che, dalla reazione del cloro con l’ossido di carbonio, si forma fosgene, un liquido volatile molto irritante e tossico.

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“Alle armi, cittadini a rischio”

Sul suolo, nel sottosuolo e nelle acque, sostanze tossiche e pericolose per la salute e per la vita animale 
(di Giorgio Nebbia)

Centinaia, molte centinaia, sono le zone d’Italia in cui si trovano, sul suolo, nel sottosuolo e nelle acque, sostanze tossiche e pericolose per la salute e per la vita animale. Si tratta di terreni su cui si sono svolte, per anni o decenni, attività industriali chimiche o metallurgiche che hanno generato grandi quantità di scorie solide e liquide, spesso sepolte nel sottosuolo. Si tratta di discariche di rifiuti industriali e urbani. Su tali zone è pericoloso vivere o abitare; da tali zone le sostanze tossiche si sono disperse e continuano a disperdersi nei campi, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee e da qui nei fiumi e nei pozzi da cui viene prelevata acqua potabile.

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Concilio ed ecologia

Il mondo cattolico, ma più in generale i cristiani e anche i non cristiani, si stanno interrogando sul significato e sugli effetti del Concilio Vaticano II, iniziato cinquant’anni fa e concluso solennemente il 7 dicembre 1965. Quando il papa Giovanni XXIII decise di chiamare a raccolta la gerarchia della Chiesa per indurla ad interrogarsi sui mutamenti sociali e politici del XX secolo, sui “segni dei tempi”, uno di questi “segni” riguardava i rapporti fra gli esseri umani e l’ambiente. In Europa e in Italia il problema era poco sentito. In Italia esistevano soltanto l’associazione naturalistica Pro Natura e quella ambientalista Italia Nostra. “Ecologia” era parola praticamente sconosciuta, confinata in una sola cattedra universitaria marginale a Perugia.

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La pentola di Papin

La vita

Personaggio inquieto, Denis Papin. Medico e fisico, inventore, uomo modernissimo anche se vissuto oltre tre secoli fa. Nato in Francia nel 1647, dopo gli studi presso i gesuiti, si è laureato in medicina nell’Università di Angers. A 24 anni era assistente di Christiaan Huygens (1729-1695), il grande astronomo olandese, in quel periodo in Francia come direttore dell’Accademia delle Scienze e dell’osservatorio astronomico.

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Solare termico

Chi si rivede? Gli scaldacqua solari, resuscitati da un lungo oblio grazie ad un decreto che promette soldi pubblici a chi li compra e li installa nelle proprie abitazioni o officine. Gli scaldacqua solari sono costituiti da sottili lastre di metallo annerito su cui sono stesi o in cui sono incorporati dei tubi, il tutto coperto con una lastra di vetro e appoggiato su uno strato isolante di resina espansa o di altro materiale.

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Polveri

Abito in un appartamento che si affaccia su una strada di grande traffico e ho davanti un bel parco con prati e macchie di alberi. Chi può essere più fortunato? Ho la possibilità di arrivare presto a casa e di godere una bella vista sul verde. L’unico inconveniente è costituito dal fatto che ho una coinquilina sgradevole e fastidiosa: la signora-polvere. Quella sul prato sollevata dal vento e quella che esce continuamente dal tubo di scappamento delle automobili e degli autobus sotto casa. La polvere si deposita spietata sui mobili, sul computer, si infila nei libri, sporca i panni stesi ad asciugare e le tendine delle finestre.

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Un Servizio Idrogeologico per salvarci dalle alluvioni

Ormai due o tre volte all’anno l’Italia deve fare i conti con i danni delle alluvioni; le città allagate, i tombini intasati, i raccolti perduti, le case, i negozi, le officine pieni di fango sono diventati eventi sempre più frequenti anche a causa dei mutamenti climatici. In questi giorni, che registrano il dolore in tante zone e città d’Italia, dal Nord al Sud, alle isole, si può stimare in due o tre miliardi di euro all’anno il denaro pubblico necessario per risarcire i danni subiti dalle persone che hanno perduto i propri beni, le case, le possibilità di lavoro, a causa delle frane e alluvioni. Leggi tutto “Un Servizio Idrogeologico per salvarci dalle alluvioni”

Il genocidio merceologico

È di recente apparso il rapporto The World’s Worst Pollution Problems: Assessing health risks of hazardous waste sites, pubblicato a cura dell’associazione ambientalista e umanitaria Greencross Svizzera, quella “crocerossa” ambientale creata in Europa dall’ex-segretario sovietico Gorbaciov.
Il nuovo volume, sulla base di ricerche condotte dal Blackmisth Institute di New York, fa un bilancio di un fenomeno di cui poco si parla: le malattie, le morti e i dolori umani conseguenti l’esportazione, da parte dei paesi industriali nei paesi poveri, africani e asiatici ex-coloniali, di rifiuti tossici e materie velenose. Leggi tutto “Il genocidio merceologico”

Quell’estate del settantasei. Quella polvere bianca uscita da un camino…

L’Italia è disseminata di siti inquinati e si divide sul caso ILVA. Giorgio Nebbia, nel racconto mensile di ottobre, rievoca uno dei più gravi disastri ambientali della nostra storia (Seveso) e altre tragedie troppo presto dimenticate. Le bombe chimiche ci sono, a pochi metri da noi, ma nessuno ci informa.

Era una bella mattina di sabato, quel 10 luglio del settantesei, quando dal camino di una fabbrichetta di Meda, a nord di Milano, la Icmesa, uscì un getto di polvere bianca che, trascinata dal vento, si diresse lentamente verso sud, e ricadde al suolo nel territorio del vicino Comune di Seveso. Ben presto gli animali domestici morirono e comparvero delle pustolette sulla faccia dei bambini che giocavano all’aria aperta ed erano venuti a contatto con la ”nube”. Leggi tutto “Quell’estate del settantasei. Quella polvere bianca uscita da un camino…”

Le merci dal carbone

La rivoluzione industriale comincia con il carbone e ancora oggi il nero del carbone segna l’ambiente più di quanto non si creda. Ne parla Giorgio Nebbia, nel suo “racconto mensile” di settembre.

Trappole tecnologiche

Il mondo non cambia mai; i problemi che abbiamo di fronte oggi – inquinamento atmosferico delle acque e del suolo, bonifica delle aree contaminate, recupero di cose utili dai rifiuti – sono sempre stati presenti nella storia dell’industria e specialmente delle produzioni chimiche. Leggi tutto “Le merci dal carbone”