Il bosco in concerto

Domenica 5 giugno 2011, presso il Vivaio Ziriò Monti Peloritani (Messina), apre la IX edizione di “Il bosco in concerto”, un evento organizzato dalle associazioni La ragnatela onlus e Il Cantiere dell’InCanto, con la collaborazione del Teatro dei Naviganti, del collettivo artistico Machine Works e del Museo di Musica e Cultura Popolare dei Peloritani. Leggi tutto “Il bosco in concerto”

Un premio per non dimenticare Riccardo Massa

La Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano-Bicocca istituisce il primo Premio nazionale per scritti sull’educazione, Riccardo Massa, per ricordare e per far conoscere ai più giovani il contributo che il pedagogista e filosofo dell’educazione ha dato allo sviluppo di una visione innovativa della pedagogia. Leggi tutto “Un premio per non dimenticare Riccardo Massa”

IMAGE: il futuro è green

“Ringrazio l’organizzazione per avermi invitato a prendere parte a questo convegno in cui si è delineato, grazie ad interventi prestigiosi e autorevoli, un ampio panorama di un settore come quello della green economy, che non è omogeneo ma racchiude realtà anche molto distanti tra loro”.

 

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Ripensare la progettazione

 

L’ultima tavola tematica di IMAGE, “Le professioni delle 5 erre”, si è aperta con l’intervento di Mario Moioli di Fonarcom su formazione e aziende. In Italia, la scarsa diffusione del sistema di formazione all’interno delle imprese e la notevole distanza tra la preparazione scolastica e i reali bisogni delle aziende rappresentano un problema concentro. Moioli ha voluto però sottolineare la mancanza soprattutto di formazione on the job, cioè quella in azienda, che consente di mettere in pratica ciò che si impara adattandolo direttamente alla visione e alla mission dell’impresa. Leggi tutto “Ripensare la progettazione”

Il vero contadino ha le mani sporche di terra

 

Emanuela Celona, della rivista Piemonte parchi, ha introdotto la sesta tavola “Il nuovo contadino, l’industria alimentare e la tutela del paesaggio” regalando una speranza alle donne in sala: i green jobs sono un campo in forte crescita e la presenza femminile è aumentata in modo consistente negli ultimi anni. Un altro ambito in forte espansione è quello del biologico, con una crescita registrata dell’11% nel solo nel 2011. Ma quali sono le figure professionali più richieste? Alla domanda ha risposto Paolo Carnemolla di Federbio. Leggi tutto “Il vero contadino ha le mani sporche di terra”

Colin Beavan a IMAGE

Alla quinta tavola “Comunicare la sostenibilità ambientale e informare attraverso i nuovi media”, moderata da Anna Masera caporedattrice de La Stampa, è intervenuto in videoconferenza da New York Colin Bevan, autore del libro No Impact Man. Lo scrittore, di fronte a una domanda mirata ad approfondire l’utilità dei mezzi di comunicazione, ha risposto che sebbene siano importanti per la condivisione e la diffusione delle informazioni, non è da sottovalutare il rischio che possano sostituire le proteste “di piazza”, le uniche a poter veramente cambiare le cose. Leggi tutto “Colin Beavan a IMAGE”

Automobile: che dilemma!

 

La terza tavola di Image, “Forme di mobilità sostenibile”, è stata introdotta e moderata da Edgar Meyer, direttore di Ecoideare. Il primo a prendere la parola è stato Giuseppe Fano, Gruppo Mossi & Ghisolfi, che ha introdotto un tema molto dibattuto: i biocarburanti. Spesso tacciati di non essere più sostenibili di qualunque altra fonte di energia fossile, i biocarburanti emettono rilevanti emissioni di anidride carbonica e necessitano, per essere prodotti, di ingenti quantità di suolo, acqua, carbone e fertilizzanti. Primo fra tutti il mais, che nonostante abbia un periodo di crescita ristretto, ha bisogno di tanta acqua ed energia.

Dall’intervento è emerso, dunque, quanto sia vago e complesso il concetto di sostenibilità e quanto sia necessario analizzarlo, soprattutto nel campo dei biocarburanti, sotto tutti i punti di vista, considerandone i risvolti ambientali, sociali ed economici.Una buona alternativa è rappresentata dall’etanolo. Dopo soli 5 anni di ricerca è stato avviato il primo impianto di etanolo con un progetto su piccola scala che mira a produrne circa 40 000 tonnellate all’anno. Per portare avanti tale ricerca è necessario però possedere adeguate competenze  e uno spirito manageriale sistemico e trasversale nel vasto campo della sostenibilità.Durante il dibattito, Michele Ziosi del consorzio del gas naturale per trasporti ngv system,ha affermato con decisione l’importanza di introdurre nel mercato le macchine a biometano perché tra le poche in grado di ridurre fortemente le emissioni in atmosfera. Il settore degli eco veicoli, secondo Ziosi, ha bisogno di tante figure professionali: ingegneri, fisici, tecnici e buoni comunicatori in grado di costruire la credibilità dell’azienda.Continuando a parlare di auto ecologiche, Roberto Rizzo, giornalista scientifico, ricercatore del CERN e autore del libro Guida all’auto ecologica, ha posto l’accento sulle diverse tipologie di vetture ibride. Fino ad oggi vi erano molti limiti legati all’autonomia delle auto elettriche, che ultimamente, grazie alle continue ricerche, si sono superati. Figure professionali utili? Ingegneri informatici ed elettronici ma con un occhio di riguardo al design.Affrontando il discorso del rapporto uomo-ambiente, Bellomo (FIOM Torino) ha evidenziato quali siano le uniche due possibilità a nostra disposizione: rimanere attaccati alle nostre ragionevoli certezze o cogliere le nuove tendenze sui nuovo modelli di produzione sostenibile. In conclusione Edoardo Croci, IEFE Bocconi, che ha espresso condivisione per le idee emerse durante la tavola, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento di chi governa a livello nazionale in materia di aree urbane. Le istituzioni infatti devono favorire lo sviluppo delle infrastrutture rendendole adeguate a un trasporto di massa, migliorare la gestione di servizi, regolamentare la mobilità e incentivare le buone pratiche. Rimane la questione dell’ultimo miglio: spesso le persone che abitano le periferie delle città hanno trasporti pubblici inadeguati e l’uso dell’auto diventa pertanto necessario. Le soluzioni? Investire in sistemi di trasporto flessibile e personalizzato da integrare a bus e metro, come il bike sharing, il car sharing e bus a chiamata di quartiere possibilmente ibridi. Le idee ci sono, bisogna solo avere il coraggio di investire.

 

 


 

Vivere sostenibile

Claudia Apostolo, Ambiente Italia, ha introdotto la tavola rotonda “Vivere sostenibile”, citando uno slogan che racchiude il concetto di uno stile di vita “eco”: Sobrietà felice. È stata una tavola ricca di argomenti e riflessioni che hanno spaziato dallo sport al tempo libero, passando anche attraverso la cosmesi.
Alessandro Lanteri, Ecolimpiadi, ha sottolineato le criticità che si possono riscontrare nell’organizzazione di un evento “sostenibile”: dagli sponsor, che spesso non sono all’altezza delle aspettative ecologiche degli organizzatori, alla mancanza di servizi commerciali sostenibili. Il problema nasce dall’assenza di competenze in grado di rispondere a queste esigenze “eco”, nonostante tanti siano i passi avanti in questo senso e le innovazioni tecnologiche apportate. Stefano Testa, Studio Cliostraat, ha portato come esempio la costruzione di un bivacco ecosostenibile immerso nella natura costruito senza l’istallazione di un cantiere, che normalmente ha un forte impatto ambientale. Anche la cosmesi è un elemento importante per vivere sostenibile. Giuseppe Montalto, Montalto Natura, ha evidenziato quanto il vuoto legislativo legato ai prodotti cosmetici crei continui problemi al consumatore che deve districarsi tra le mille certificazioni spesso difficili da comprendere. Sergio Scamuzzi, Università di Torino, ha concluso la tavola ritornando al tema centrale della giornata, la formazione, sottolineando la necessità di formare figure professionali trasversali in grado di far fronte a molteplici aspetti di un settore lavorativo.

 


 

La green economy ha bisogno di tutti noi

Il convegno Image è proseguito con la seconda tavola rotonda “Abitare e lavorare sostenibile”, aperta da Quitterie Varichon, EDF-ENR Solare, che, dopo un breve cenno alle problematiche di genere nel mondo lavorativo, ha sottolineato come quello dell’architettura sostenibile sia un settore molto vivace dove poter mettere in gioco le proprie competenze e idee.
Luigi Bistagnino
, docente del Politecnico di Torino, invece ha voluto porre l’accento sul fatto che l’Italia non è sempre in coda agli altri Paesi europei e lo dimostra il fatto che «In Europa il nostro corso di Ecodesign è l’unico attivo».
Si è poi entrati nel vivo della tavola rotonda con Dario Vineis, Casa Clima Piemonte, l’agenzia che in poco tempo è diventata sinonimo di qualità e il cui sistema di certificazione si è diffuso su tutto il territorio nazionale in maniera esponenziale. Un segnale molto importante.
Daniele Guglielmino
, Green Building Council Italia, ha rilanciato l’importanza di inserire, nel ambito edilizio, nuove figure professionali come i consulenti per il processo e modellatori energetici, di cui l’Italia oggi è un po’ carente.
Anche l’informatica è un elemento da tenere in grande considerazione quando si parla di green economy. Vittorio Molinelli, WSS Italia ECO IT, ha riportato alcune statistiche interessanti: ogni anno, un impiegato di una banca stampa circa 40.000 pagine, che equivalgono alla carta estratta da due alberi, e consuma una grande quantità di toner che, oltre a essere altamente nocivo per l’ambiente, costa molto all’azienda (150 euro all’anno per dipendente). Un esempio interessante di efficienza tecnologica, viene invece da Israele, dove i consumi di carta e toner sono radicalmente abbattuti dall’utilizzo di mezzi informatici moderni e innovativi.
Ma la sostenibilità è anche cultura. Lo ha affermato Andrea Poggio, Legambiente, ponendo l’accento sul potenziale ruolo dell’associazionismo ambientalista nel campo della green economy. Per far in modo che si sviluppi questa nuova forma di economia non basta concentrarsi sul mondo dell’edilizia e stabilire delle regole a cui attenersi nella costruzione di abitazioni sostenibili. Occorre, innanzitutto, una radicale innovazione di sistema che comporti un cambiamento nella cultura e negli stili di vita.
La rivoluzione della green economy è un processo di cambiamento che sta investendo la globalità dei settori ed è una sfida che ha bisogno di tutti, dal manager all’operaio.

 

Al via il workshop Image

Il workshop Image, aperto ufficialmente con il discorso di Pierluigi Menzione del Ministero dell’Ambiente, è iniziato mettendo sul tavolo fin da subito i problemi più importanti del nostro paese e analizzando le problematiche legate allo sviluppo della green economy: i giovani, la disoccupazione, l’assenza di investimenti, la scarsa formazione e la mancanza di dinamismo. Queste le tematiche discusse durante la prima tavola rotonda dedicata alle Energie rinnovabili.
L’immagine dell’Italia che è emersa dagli interventi è quella di un paese che si fa trainare dagli investimenti esteri e che manca di manager formati e competenti in grado di investire sulle green economy, l’unico settore che, come ha sostenuto Andrea Sasso, amministratore delegato di EDF-ENR Solare, in questo periodo può offrire opportunità occupazionali e di crescita economica.
L’importanza del mondo della formazione riveste, alla luce della mancanza di personale qualificato, un ruolo centrale nella green economy. C’è bisogno di istaurare un dialogo tra università, imprese e agenzie formative che erogano corsi per occupati.
Antonio Sucamiele
, responsabile dell’agenzia formativa Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Piemonte, ha focalizzato l’attenzione su due problemi legati alla formazione: innanzitutto, le aziende spesso interpretano la formazione come un costo e non un investimento per lo sviluppo dell’impresa stessa. A questo si aggiunge la difficoltà di progettare a partire dai reali fabbisogni formativi, offrendo dei corsi uniformati alle esigenze delle aziende.
Questo tuttavia non basta. Come ha sottolineato Nicolò Dubini, amministratore delegato di Harebell investimenti, mancano nello scenario della green economy anche le grandi associazioni di categoria: Confindustria, per esempio, solo ultimamente è intervenuta a sostegno degli imprenditori che volevano investire nel settore. Dubini ha preso come esempio la Germania che è avanti di vent’anni rispetto all’Italia e che entro il 2050 sarà coperta al 100% da energia rinnovabile, il settore di investimento che nel Paese tedesco, attualmente, registra il più alto livello di occupazione. L’energia è il nostro futuro e l’Italia, al contrario della Germania, è dipendente dall’energia elettrica che sostituisce sempre più il gas e il petrolio.
Un importante tema affrontato è stato quello dell’occupazione dei giovani, gli unici che possono sostenere il cambiamento che sta avvenendo nel mondo lavorativo, come ha sottolineato Dubini. Il mondo della green economy ha bisogno di competenze diverse rispetto a quelle passate, di un entusiasmo e di una flessibilità che solo i giovani possono avere.
Jacopo Vigevani
, autore di Guida alle professionali nelle energie rinnovabili consiglia ai giovani di farsi avanti con decisione nel settore delle energie rinnovabili perché è un campo che offre grandi possibilità a chiunque dimostri di avere competenze e voglia di mettersi in gioco. Sfogliare le riviste di settore è il modo migliore per tenersi informati e per trovare delle offerte lavorative idonee a intraprendere una carriera in questo campo.