Cambiamo rotta per salvare il mare e nutrire il pianeta

Presentata a Genova Slow Fish 2015
Educazione, formazione, informazione. Ecco gli elementi distintivi di questa edizione di Slow Fish, che vorrei lasciasse un segno nel pubblico e soprattutto nei bambini che verranno a trovarci», con queste parole Carlo Petrini, presidente di Slow Food, ha presentato la settima edizione della manifestazione organizzata insieme alla Regione Liguria, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Porto Antico di Genova dal 14 al 17 maggio. Riprendendo i temi del programma, da oggi su www.slowfood.it, Petrini ha ricordato che «in questi 11 anni dalla prima edizione la situazione degli oceani e dei mari non è affatto migliorata. Anzi, ad esempio l’inquinamento non si arrestato e l’ocean grabbing, l’accaparramento delle risorse del mare da parte di multinazionali senza scrupoli, come avviene per la terra in Africa e America Latina, sta compromettendo gravemente gli stock ittici e la sussistenza delle piccole comunità di pesca. Dobbiamo avere una visione un po’ più lunga del nostro passaggio terreno, pensare alle generazioni future, a cui questa civiltà negherà i privilegi di cui stiamo godendo noi stessi».

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Ritiro dei ghiacciai, aumento del livello dei mari e resilienza, gli argomenti di Scalamercalli

«Dopo l’ottimo risultato per l’informazione ambientale e l’aumento di share della trasmissione Scalamercalli, condotta e ideata da Luca Mercalli, membro del Comitato Scientifico di FIMA, che è salita in una settimana dal 4.97% al 5,33%. – afferma Mario Salomone, Presidente di FIMA – Arriva una terza puntata da non perdere».
Scalamercalli di sabato 14 Marzo su Rai3 dopo le 21,30 ha affrontato il ritiro dei ghiacciai dalle Alpi alle Ande e il conseguente aumento del livello oceanico. I mari si riscaldano e si acidificano, il loro equilibrio ecologico cambia, le specie ittiche si tropicalizzano: ne ha parlato il biologo marino Ferdinando Boero dell’Università del Salento.

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La marea del secolo

Il 21 marzo per alcuni fortunati è stato possibile assistere alla marea del secolo un fenomeno davvero unico le cui caratteristiche eccezionali sono dovute alla concomitanza di vari fattori legati all’allineamento di Sole, Luna e Terra. L’alta marea, nella sua fase di picco, ha dato spettacoli indimenticabili, uno dei più belli è stato senza dubbio quello che si è avuto a Mont-Saint-Michel, in Normandia dove 10.000 curiosi hanno assistito alla straordinaria marea che ha sommerso completamente il lembo di terra che collega la nota cittadina turistica di alla costa, trasformandola in una vera e propria isola. 
Guarda il TIMELAPSE IN 46 SEC pubblicato dal magazine Le Nouvel Observateur

“Tu compri, il mare paga” La campagna dei Surfisti contro l’inquinamento

“Tu compri, il mare paga” è il messaggio della campagna contro l’inquinamento promossa dalla fondazione surfisti europei, per sensibilizzare le persone contro l’avvelenamento dei mare attraverso plastica e altri rifiuti. “Molti gesti quotidiani – dal gettare cotone nel water al liberarsi delle più svariate confezioni non biodegradabili – inquinano pesantemente l’ecosistema marino”.

Mangiamoli giusti

Mercoledì 1° aprlie alle ore 21.00 un nuovo appuntamento per parlare di stagionalità del mare, pesce a “kilometro vero” e più in generale di sostenibilità e consapevolezza nel consumo delle risorse del mare:

“Mangiamoli giusti”
Interviene: prof. Silvio Greco, biologo marino e membro del Comitato Scientifico di Slow Fish.
Durante la serata sarà possibile visitare la mostra “Mangiamoli giusti”

L’iniziativa è organizzata all’interno di Blue Food: Green Future? Progetto promosso dal Comune di Milano – Cultura, Acquario Civico di Milano in collaborazione con Verdeacqua onlus e un team di Associazioni che hanno come obiettivo la salvaguardia del patrimonio naturale quali ISM Istituto per gli Studi sul Mare, Verdeacqua Onlus, WWF, Slow Food Milano e Slow Food Lombardia, Greenpeace – gruppo locale Milano, e AIRG – Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi.

Blue Food – Green Future? (dal 22 gennaio al 16 dicembre 2015) SCARICA QUI IL PROGRAMMA COMPLETO DELL’EVENTO

Saperi e competenze al cuore delle questioni socio-ecologiche

Un importante saggio di Lucie Sauvé (e altro) sul numero 14 di Culture della sostenibilità

Quali sono le sfide dell’educazione contemporanea e, più specificamente, dell’educazione ambientale?

Il numero 14 del semestrale Culture della sostenibilità è un numero da non perdere.

“Cosa occorre imparare ancora? Quali sono le sfide dell’educazione contemporanea e, più specificamente, dell’educazione ambientale?”. A queste e altre comande risponde il saggio di Lucie Sauvé, una delle voci più autorevoli a livello mondiale, dedicato a saperi e competenze oggi necessarie. «La presa di coscienza delle “grandi domande” che animano le nostre società – osserva Lucie Sauvé, che è professoressa alla UQAM di Montréal e una delle figure di spicco della rete mondiale WEEC – richiama lo sviluppo di una ecocittadinanza, ovvero una cittadinanza cosciente dei legami stretti tra società e natura, una cittadinanza critica, competente, creativa ed impegnata, capace e desiderosa di partecipare ai dibattiti pubblici, alla ricerca di soluzioni ed all’innovazione ecosociale». 

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Da ScalaMercalli le sollecitazioni più importanti

In un giro del mondo in sei puntate su RAI 3, l’encomiabile tentativo di Luca Mercalli di risvegliare le coscienze e di indicare la strada migliore per affrontare le sfide del problematico rapporto società umane-pianeta, proprio come aveva fatto decenni fa il Club di Roma con il celebre rapporto del 1972

 

di Pierluigi Cavalchini

 

“Ce la faranno i nostri eroi a invertire una tendenza che sembra impossibile da fermare?” È questa la domanda sottesa alle trasmissioni centrali del programmone in sei puntate del metereologo Luca Mercalli che, come sempre, cerca di dare informazioni, fornire dati, far vedere immagini, far capire che il tempo è poco, bisogna agire al più presto, altrimenti…

Ecco, è proprio su questo “altrimenti” che – in realtà – divergono le interpretazioni e, di conseguenza le reazioni. Che il cambiamento sia in atto, che sia prossimo al punto di “non ritorno” (o che forse l’abbia già superato) è presente a tutti e non c’è nessuno (tranne qualche tristo “bastian contrario”) che lo nega.

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Perché destinare il 5×1000 all’ambiente

Una scelta che non costa niente ai contribuenti, ma serve molto al bene comune.

 

L’informazione, la formazione e l’educazione ambientale hanno un numero: codice fiscale 02793420015, un numero che “mette in rete”

 

Innanzitutto, va ricordato che destinare il 5×1000 non costa niente al contribuente.

L’indicazione di un beneficiario nell’apposita casella del 730, del CUD (chi non fa la denuncia dei redditi) o della denuncia dei redditi serve solo a determinare la percentuale per ogni beneficiario della somma che lo Stato assegna annualmente alla cultura, alla ricerca, alla tutela del patrimonio, a opere sociali.

L’ambiente, però, è la cenerentola: solo il 3 per cento dei contribuenti sceglie di destinare il 5×1000 all’ambiente.

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World Water Day

L’acqua, elemento sinonimo di vita e di sviluppo sostenibile.
Nel mondo circa 748 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile.
Inoltre 2,8 miliardi di persone vivono in aree a forte stress idrico, 2,5 miliardi di essere umani, di cui quasi un miliardo sono bambini, sono senza servizi igienici, anche di base. Se si calcola che nel 2050 l’agricoltura dovrà produrre il 60% di cibo in più, e il 100% nei paesi in via di sviluppo, a fronte di un consumo di acqua per le colture pari al 70% del totale al mondo, è chiaro che il consumo d’acqua è fondamentale.Sempre secondo l’Onu entro il 2035 il consumo mondiale di energia aumenterà del 35% per cento, il che farà incrementare l’impiego di acqua dell’85%. Inoltre sempre entro il 2050 oltre 2 miliardi di persone nel mondo non avranno la fornitura di acqua ed energia. La domanda di acqua supererà di ben il 44% l’offerta e ancora peggio andrà all’energia: per quella data, quando la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere quota 9 miliardi, solo una persona su due potrà usufruirne. Questo quadro è aggravato dai cambiamenti climatici, che aggiungono incertezza per la straordinaria variabilità delle precipitazioni, per le inondazioni più frequenti, per i periodi di siccità più intensi. Anche i sistemi energetici stanno diventando vulnerabili all’impatto dei cambiamenti climatici. 
La Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dall’ONU nel 1992, nelle direttive dell’agenda 21 e risultato della conferenza di Rio, si festeggia ogni anno il 22 marzo.
Questa giornata determinò, nel 2005, l’inizio di una seconda decade internazionale delle Nazioni Unite dedicata all’azione per l’acqua, occasione quindi utilizzata come momento per sensibilizzare l’attenzione del pubblico sulla critica questione dell’acqua nella nostra era, con un occhio di riguardo all’accesso all’acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici. Ogni tre anni, a partire dal 1997, il World Water Council, organismo non governativo internazionale creato nel 1996 come piattaforma degli organismi internazionali e specialisti nel settore dell’acqua, convoca un World Water Forum per raccogliere i contributi e dibattere intorno agli attuali problemi locali, regionali e globali, problemi che non possono essere risolti senza un accordo quadro con obiettivi e strategie comuni. L’ultimo si è svolto nel 2012 a Marsiglia e vi hanno preso parte oltre 140 delegazioni ministeriali e più di 180 paesi rappresentati, tra cui l’Italia.

Il prossimo incontro è in programma nel 2015 (12-17 Aprile) a   Daegu-Gyeongbuk in Corea del Sud.

http://eng.worldwaterforum7.org/main/

http://www.earthday.it/Acqua

 

Profilo autore: Stefano Moretto, Diver e skipper, lavora e vive in Francia, si occupa di sviluppo ed innovazione di prodotti in campo subacqueo. Coordinatore redazionale e responsabile del progetto “il Pianeta azzurro” e de “La Collana del Faro”. Esperto in Biologia marina, giornalista, si occupa di divulgazione scientifica e coordina progetti di educazione ambientale idrobiologica. Collabora alla realizzazione di progetti sportivi con integrazione sociale di diversamente abili. E’ stato coordinatore territoriale del Piemonte dell’associazione ambientalista Marevivo Divisione Subacquea. Fondatore ed organizzatore di associazioni sportivo-culturali, quali Associazione Bioma, Marine-life, Mondomarino, Aquax, Tritone e Agusta (www.agustaresort.com)

 

 

moretto