Caffè filosofico N. 2 – Ripensiamo al romanticismo tedesco
di Tiziana Carena
Continua la rubrica di Tiziana Carena dedicata alla filosofia, con un occhio particolare all’idea di natura, al principio di responsabilità e in genere a quanto nella filosofia ci può essere di aiuto nel (difficile) cammino verso la sostenibilità. La prima puntata è stata dedicata a Fichte e al “soggetto trascendentale” o “spirito” come principio assoluto della realtà
Perché parlare, oggi, nel 2015, allo Sturm und drang?
Ripensiamo a Klinger, Goethe, Schiller, Hamann, Schelling.
Perché ripensare a quel movimento di idee straordinario di estetica del sentimento, di analisi del sublime?
Perché l’estetica è, tra le discipline filosofiche, la più legata all”uomo reale, all’uomo che fantastica oltre a ragionare.
A Torino, presso la locale università, nel corso degli anni Ottanta del secolo passato non possiamo non ricordare il nome del professor Luigi Marino (del Dipartimento di discipline filosofiche; Marino avrebbe certamente meritato una voce nel DBI, proprio per i suoi lavori) che si occupava prevalentemente dell’epoca romantica tedesca e dell’Ottocento tutto, europeo, affiancato dal suo assistente di allora, Panizza, che approfondiva gli studi sulla poesia ingenua e sentimentale di Schiller.
Questi temi, le riflessioni ritornavano continuamente sul mondo greco e i suoi rapporti con la civiltà moderna per recuperane i valori, la loro autenticità. Non a caso Nietzsche con la sua Nascita della tragedia esalta l’autenticità dello spirito greco antico. Ripensare a questi temi, rivedere il senso della vita, risentire il sentimento profondo del rapporto uomo-natura e uomo-infinito.
Leggi tutto “Tempesta tedesca, ma di sentimenti”