di Tiziana C. Carena e Francesco Ingravalle
L’Italia e le sue regioni, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma, 2015
Torino. Con i direttori scientifici Mariuccia Salvati e Loredana Sciolla sono intervenuti Giuliano Amato, Piero Fassino. Dopo gli interventi introduttivi di Mariuccia Salvati e di Loredana Sciolla, hanno preso la parola Piero Fassino e, poi, Giuliano Amato. La Sala blu, con simili nomi non poteva essere che pienissima. Fassino consiglia di leggere la voluminosa Storia del Piemonte di A. Barbero dove si parla, nel primo capitolo, dei primi insediamenti, tutti lungo i fiumi: Torino (il Po), Vercelli (la Sesia) e Alessandria (il Tanaro). Suggerisce che a distanza di venti-venticinque secoli l’articolazione del nostro territorio è ancora analoga (Torino, Novara, sub-Piemonte da Cuneo ad Alessandria); ceppi diversi, lingue diverse, ma l’articolazione si ripropone, matrici storiche che permangono, quasi un DNA che attraversa la storia e che mantiene intatti alcuni caratteri. L’Italia è un paese di comuni, di città, un paese giovane, come nazione, rispetto alla Spagna, alla Francia o all’Inghilterra: la sua dimensione identitaria è nei comuni. Si dice solitamente: “Sono di Torino”, non “Sono del Piemonte”; compare questa dimensione comunale identificata con il capoluogo.
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