Solidarietà con le regioni terremotate

Vicini alle popolazioni colpite dal sisma in Italia Centrale, dove si registrano centinaia di morti e migliaia di senza casa.
Educare al rischio, una priorità. Alcune delle risorse disponibili su questo sito web

 

Il grave terremoto avvenuto nella notte del 24 agosto ci turba e commuove. Siamo solidali con le popolazioni colpite e ci auguriamo che dopo i tempestivi soccorsi che vedono mobilitati istituzioni e cittadini, anche la ricostruzione sia rapida e fatta con criterio.
L’Italia, purtroppo, è un paese ad alto rischio sismico e la nostra storia è costellata di storie esemplari di generosità ed efficienza come di ritardi, scandali, speculazioni, errori tecnici e politici. All’educazione il compito di educare anche al rischio, al rapporto con le forze della natura, contribuendo a sviluppare la resilienza delle comunità locali di fronte a un sisma, come a una alluvione, un incendio, una frana, uno tsunami o un urgano. Educazione ambientale è infatti anche imparare a conoscere il territorio e a viverlo con saggezza. Prima di un disastro, come prevenzione, dopo un disastro come ricostruzione non solo materiale, ma anche di vita e capitale sociale e di relazioni interpersonali, che un grave evento sempre sconvolge.

 

Articoli e libri sul rischio e sull’educazione al rischio

 

Sul rischio si leggano ad esempio gli articoli comparsi sul numero dedicato da .eco a educazione e terremoti e quelli di Ugo Leone

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Convivere con il rischio. Oggi

Un utile volume che spiega in modo chiaro cosa è il rischio e come fronteggiarlo

 

Mario Salomone

 

Con il rischio la Terra e i suoi abitanti hanno sempre convissuto e nonostante terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, frane e valanghe, siccità, alluvioni, uragani, cicloni e cambiamenti climatici se la sono sempre cavata, trasformando ogni choc in occasione evolutiva, anche quando, ad esempio, qualcosa provocava una estinzione di massa delle specie viventi. Parliamo, ovviamente, di tutte le specie viventi tranne una e di cinque estinzioni tranne una.

La specie a parte è la specie umana e l’estinzione a parte è la sesta.

I rischi sopra elencati, infatti, sono quelli di origine naturale. La specie umana ci ha aggiunto del suo, provocando, tra l’altro, la sesta estinzione di massa di specie viventi, quella attualmente in corso e che è dovuta all’azione antropica.

Lo spiega, con grande chiarezza, Ugo Leone in Fragile. Il rischio ambientale oggi, nel volume che va ad arricchire la collana di Carocci Editore ideata in collaborazione con la Città della Scienza di Napoli.

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Non bastava. Il terremoto della Fragitalia

Incendi, frane e terremoti. L’Italia paese fragile.
L’ignoranza da parte delle classi dirigenti del Paese che governano è una caratteristica che si tramanda dal Risorgimento in poi e aggrava le cose
 
Ugo Leone
 
 
Non bastavano gli incendi sopratutto presenti e devastanti nelle arre naturali protette; non bastava il crollo di 700mila metri cubi di roccia dalla Piccola croda rossa; ci voleva anche il tremendo terremoto che ha raso al suolo interi comuni del Centro Italia con epicentro nella provincia di Rieti.
È stata l’ennesima dimostrazione della fragilità del nostro Paese (volendo cfr. Ugo Leone, Fragile Italia in “L’Italia e le sue Regioni”, Treccani 2015) che si deve certamente alla naturale predisposizione della geologicamente giovane Italia, ma non meno alla umana ignoranza.
Di conseguenza quando si manifesta un evento disastroso come quello che ha devastato aree del Centro Italia i primi, a volte immediati, interventi provano a salvare quante più possibile vite umane, a sistemare al meglio i sopravvissuti in strutture di emergenza, tanto che si fa ricorso anche a professionalità quali lo storico dell’emergenza e lo psicologo dell’emergenza.
Il tutto sempre a disastro avvenuto. Disastro che si sarebbe potuto prevedere, se non nei tempi, almeno nei luoghi e nelle modalità di manifestazione se l’ignoranza del Paese che governano non fosse una caratteristica che gli uomini di governo si tramandano dal Risorgimento in poi.
Lo ha detto Italo Calvino e l’ignoranza alla quale si riferisce è quella geografica tanto da indurlo ad auspicare lo studio obbligatorio della Geografia per mInistri e sottosegretari.
Se questa ignoranza fosse colmata e là dove viene colmata esisterebbero ed esistono di fatto, le condizioni per realizzare al meglio la prevenzione dei danni provocati dal disastro. 

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Earth Overshoot Day 2016

Ogni anno la data arriva in anticipo. Quest anno l’ Earth Overshoot Day è stato l’8 agosto. L’Earth Overshoot Day segna la data in cui l’umanità ha esaurito il suo budget ecologico per un anno. Questo significa che dall’8 agosto stiamo vivendo oltre il limite e che stiamo mantenendo il nostro debito ecologico prelevando stock di risorse ed accumulando anidride carbonica in atmosfera. Se vogliamo rispettare gli obiettivi fissati dall’accordo sul clima di Parigi adottato da quasi 200 paesi nel dicembre 2015, l’impronta dovuta alle emissioni di carbonio dovrà calare gradualmente fin quasi a zero entro il 2050. Ciò ci richiede di trovare un nuovo modo di vivere sul nostro «unico» Pianeta.

Maggiorni info http://www.overshootday.org/

Una foto da votare

 

Votarla può aiutare l’ambiente. Ma solo entro fine agosto

 

 

La fondazione Compagnia di San Paolo ha lanciato un concorso fotografico su Torino (“Vista da qui”) e una giuria sceglierà la migliore tra le foto più votate su Instagram (#vistadaqui).

Andrea Ferrari Trecate (che i lettori di .eco conoscono tra l’altro per un suo ampio reportage sugli orti urbani di varie città italiane), se vincerà, destinerà il premio previsto per la foto vincitrice alla diffusione della cultura e della sensibilità ambientale, che questo sito, la rivista .eco e altre iniziative, come i WEEC, Pianeta azzurro o Culture della sostenibilità, aiutano da anni a promuovere in Italia e nel mondo.

La foto di Andrea è una foto che dice molto su un angolo della città: votiamola! E condividiamola con i nostri contatti e sulle nostre pagine “social”.

Attenzione! Il concorso sta per scadere.

 

Per votare CLICCA QUI

 

(Si entra con Facebook, Twitter o lo stesso Instagram)

.eco 222-223 numero di luglio-agosto 2016

 

 

 

 

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 SOMMARIO

Tema. Noi e gli altri animali. Riflessioni ed esperienze per l’educazione ambientale

Presentazione

5Noi e gli altri animali: riflessioni ed esperienze per l’educazione ambientale, di Elena Pagliarino (leggi articolo)

8Animale: la questione in questione, di Leonardo Caffo

11La terza umanità. Questione animale e nuovi modi di intendere il mondo, di Danilo Selvaggi

17Non stiamo al mondo da soli, di Annastella Gambini

24Tutti gli occhi guardano lo stesso sole, di Michela Bianchi

26Responsabilità “dalla terra alla tavola”, di Martina Tarantola

32Qualità contro quantità, di Barbara Pollini, Nicoletta Colombo, Lucrezia Giacomelli

35Il significato dello sguardo animale per l’educazione ambientale, di Elena Pagliarino

44I rifugi animali: luoghi per vivere e non morire, di Valentina Sonzogni

48L’ecologia senza la Questione animale?, di Marco Verdone

53Videogiochi: una campagna fuori dal mondo, di Anna Perazzone e Fabrizio Bertolino

Call for papers: teorie e pratiche dell’Antropocene

Ancora pochi giorni per proporre articoli scientifici alla rivista Culture della sostenibilità
 
C’è tempo fino al 31 agosto per proporre articoli relativi al dibattito sull’Antropocene e la sua periodizzazione. Il “call for papers” di Culture della sostenibilità è stato infatti prorogato.
 
Per contatti:
 
Per leggere il testo completo del “call for papers” CLICCA QUI 

Call for papers: teorie e pratiche dell’Antropocene

Ancora pochi giorni per inviare articoli scientifici sull’Antropocene alla rivista Culture della sostenibilità Il “call for papers” della rivista scientifica Culture della sostenibilità per articoli dedicati al dibattito sull’Antropocene è stato prorogato. C’è tempo fino al 31 agosto 2016 per inviare proposte alla redazione, scrivendo a

Il testo completo dell’invito è disponibile su questo sito (CLICCA QUI).