Con i mondiali alle porte e la nazionale italiana che si prepara a giocare il suo primo match nella rovente e umida Manaus, sale la curiosità verso questa regione lontana e affascinante che è l’Amazzonia. Sia l’Italia sia l’Inghilterra si stanno preparando atleticamente al momento in cui dovranno giocare alle alte temperature tropicali, ma forse non sanno che ciò che li aspetta e che forse li sorprenderà di più è una cultura creola, con usi e tradizioni, leggende e credenze molto diverse dalle nostre.
Prepariamoci anche noi, prima di questo grande incontro, con qualche pillola sull’Amazzonia: un racconto per ogni lettera dell’alfabeto!
Carimbò
Carimbò, una parola sola per esprimere un ritmo, una danza e un rituale. Il suo nome, in Tupi, si riferisce al tamburo di legno su cui si batte il ritmo, il Curimbó. Le donne si fanno delicate e stranamente pudiche nel ballare scalze questa musica che parla di vita dei campi e di lavoro manuale, i movimenti sono piccoli e cadenzati.
Una distanza incredibile si crea fra noi e loro. E con “noi” intendo chiunque non sia di qui, del Parà.
Ivan di San Paolo è venuto con un gruppo di amici per fare vacanza in questo luogo “pericoloso, ai confini del mondo e pieno di animali selvatici” che è l’Amazzonia. Ivan quest’anno si è fatto i rasta e segue i concetti della filosofia Pachamama, crede di andare controcorrente, si è fatto degli amici di qui e va in giro scalzo. Osserva i movimenti di queste donne e ne resta affascinato, come tutti.
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