Il vero contadino ha le mani sporche di terra

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Emanuela Celona, della rivista Piemonte parchi, ha introdotto la sesta tavola “Il nuovo contadino, l’industria alimentare e la tutela del paesaggio” regalando una speranza alle donne in sala: i green jobs sono un campo in forte crescita e la presenza femminile è aumentata in modo consistente negli ultimi anni. Un altro ambito in forte espansione è quello del biologico, con una crescita registrata dell’11% nel solo nel 2011. Ma quali sono le figure professionali più richieste? Alla domanda ha risposto Paolo Carnemolla di Federbio.
I settori del biologico che al momento stanno crescendo di più sono quello agricolo e quello alimentare, seguiti dal 2010 anche dall’acquacoltura. I posti di lavoro, quindi, sono tanti, basta essere molto informati sulle normative, alle volte non facili da comprendere, e adeguatamente preparati: un buon agricoltore biologico deve conoscere bene le tecniche agricole e agronomiche e saper gestire i cicli naturali, sfruttando quel prezioso tesoro di conoscenze che i nostri nonni ci hanno lasciato. Chi intende fare questo tipo di mestiere deve, inoltre, avere una propensione a fare l’imprenditore. Carnemolla conclude l’intervento analizzando il settore della distribuzione, che offre ottime opportunità ai giovani in cerca di occupazione ma che, contemporaneamente, presenta un forte limite dettato dalla mancanza di fondi per intraprendere nuove attività.La parola è passata poi a Roberto Manzoni, SEBIGAS, che ha approfondito il tema degli impianti a biogas, sottolineandone l’efficienza e la sostenibilità e specificando l’arretratezza in cui si trova l’Italia, soprattutto rispetto alla Germania, nell’utilizzo di queste strutture. Appare, quindi, necessario aumentare la sinergia tra il mondo dell’industria e della agricoltura, anche tramite investimenti ad hoc. Gli amanti del buon vino invece non potranno che condividere il pensiero di Marina Marcarino, consorzio Vintesa, esperta di vino biologico. La strada dell’agricoltura biologica è difficoltosa e deve essere sostenuta da una forte motivazione personale.Le professioni richieste? I master sono senza dubbio importanti, ma quello che serve veramente è l’esperienza sul campo e le capacità tecniche e pratiche di persone che conoscano la terra e non abbiano paura di sporcarsi le mani.Ha chiuso la tavola Ippolito Ostellino, direttore del Parco del Po Torinese, secondo il quale è necessario un mix di competenze nella progettazione. Bisogna mettere insieme conoscenze riguardanti il territorio, l’energia e la biodiversità per sfruttare al meglio e in modo sostenibile le risorse locali del proprio Paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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