Automobile: che dilemma!

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La terza tavola di Image, “Forme di mobilità sostenibile”, è stata introdotta e moderata da Edgar Meyer, direttore di Ecoideare. Il primo a prendere la parola è stato Giuseppe Fano, Gruppo Mossi & Ghisolfi, che ha introdotto un tema molto dibattuto: i biocarburanti. Spesso tacciati di non essere più sostenibili di qualunque altra fonte di energia fossile, i biocarburanti emettono rilevanti emissioni di anidride carbonica e necessitano, per essere prodotti, di ingenti quantità di suolo, acqua, carbone e fertilizzanti. Primo fra tutti il mais, che nonostante abbia un periodo di crescita ristretto, ha bisogno di tanta acqua ed energia.

Dall’intervento è emerso, dunque, quanto sia vago e complesso il concetto di sostenibilità e quanto sia necessario analizzarlo, soprattutto nel campo dei biocarburanti, sotto tutti i punti di vista, considerandone i risvolti ambientali, sociali ed economici.Una buona alternativa è rappresentata dall’etanolo. Dopo soli 5 anni di ricerca è stato avviato il primo impianto di etanolo con un progetto su piccola scala che mira a produrne circa 40 000 tonnellate all’anno. Per portare avanti tale ricerca è necessario però possedere adeguate competenze  e uno spirito manageriale sistemico e trasversale nel vasto campo della sostenibilità.Durante il dibattito, Michele Ziosi del consorzio del gas naturale per trasporti ngv system,ha affermato con decisione l’importanza di introdurre nel mercato le macchine a biometano perché tra le poche in grado di ridurre fortemente le emissioni in atmosfera. Il settore degli eco veicoli, secondo Ziosi, ha bisogno di tante figure professionali: ingegneri, fisici, tecnici e buoni comunicatori in grado di costruire la credibilità dell’azienda.Continuando a parlare di auto ecologiche, Roberto Rizzo, giornalista scientifico, ricercatore del CERN e autore del libro Guida all’auto ecologica, ha posto l’accento sulle diverse tipologie di vetture ibride. Fino ad oggi vi erano molti limiti legati all’autonomia delle auto elettriche, che ultimamente, grazie alle continue ricerche, si sono superati. Figure professionali utili? Ingegneri informatici ed elettronici ma con un occhio di riguardo al design.Affrontando il discorso del rapporto uomo-ambiente, Bellomo (FIOM Torino) ha evidenziato quali siano le uniche due possibilità a nostra disposizione: rimanere attaccati alle nostre ragionevoli certezze o cogliere le nuove tendenze sui nuovo modelli di produzione sostenibile. In conclusione Edoardo Croci, IEFE Bocconi, che ha espresso condivisione per le idee emerse durante la tavola, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento di chi governa a livello nazionale in materia di aree urbane. Le istituzioni infatti devono favorire lo sviluppo delle infrastrutture rendendole adeguate a un trasporto di massa, migliorare la gestione di servizi, regolamentare la mobilità e incentivare le buone pratiche. Rimane la questione dell’ultimo miglio: spesso le persone che abitano le periferie delle città hanno trasporti pubblici inadeguati e l’uso dell’auto diventa pertanto necessario. Le soluzioni? Investire in sistemi di trasporto flessibile e personalizzato da integrare a bus e metro, come il bike sharing, il car sharing e bus a chiamata di quartiere possibilmente ibridi. Le idee ci sono, bisogna solo avere il coraggio di investire.

 

 


 

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