Nell’ambiente in punta di piedi

È un progetto di educazione ambientale che prende in considerazione il rapporto uomo-ambiente costituito dal turismo, in cui è possibile ritrovare tutti gli elementi tipici della questione ambientale: dall’inquinamento, allo sfruttamento delle risorse e del territorio agli stili di vita e di pensiero.

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Le attività dell’Istituto

La protezione dell’ambiente è qualcosa di più di un compito statutario dell’Istituto, annunciato fin dalla sua stessa denominazione. È un modo, iscritto nel suo DNA, di “vedere il mondo”, di applicare il pensiero sistemico, di ispirarsi all’idea della complessità e interdipendenza dei fenomeni sia sociali sia naturali.

Poiché l’ambiente è dato dall’insieme degli aspetti sia socio-economici sia ecologici, poiché i paesaggi e lo stato stesso del Pianeta sono il frutto dell’interazione tra gli esseri umani e gli altri esseri viventi e dei mille modi in cui le risorse naturali sono state utilizzate e in cui il rapporto con il territorio si è stratificato nel corso della storia, lo sguardo ambientale sarà attento anche alla cultura materiale, alle tradizioni e alle tipicità, al patrimonio artistico, alla ricerca dell’anima e della specificità dei luoghi.
La diversità da difendere è, infatti, sia una diversità biologica, sia una diversità delle culture della Terra, la cui ricchezza di lingue, costumi, etnie deve essere preservata nel rispetto delle differenze, sia pure senza cadere nel localismo o nel folclorismo.

Troveremo così nel panorama delle attività dell’Istituto sia monitoraggi di ambienti naturali (come, nel “Progetto fiumi”, la rilevazione dello stato delle rive del fiume Tanaro nel tratto Alessandrino), sia modelli di rilevazione della qualità ambientale e relazionale degli ambienti scolastici (“Monitor”, prima applicazione in Italia dell’idea di una “scuola sostenibile”, e “Scanner”, versione di “Monitor” orientata all’uso delle nuove tencologie), sia studi e proposte per “città sostenibili” e “città amiche della bambine e dei bambini”, sia momenti di diffusione e formazione sulla Agenda 21 Locale, sia interventi nel campo del Turismo sostenibile, degli Ecomusei, della valorizzazione del patrimonio culturale in chiave ecocompatibile, sia approfondimenti e ricerche nel campo dell’Antropologia e dell’Etnografia.

La Posidonia

Un viaggio lungo le praterie sul fondo del Mediterraneo.Le coste del Mediterraneo e il loro mare: luoghi di antiche civiltà; protagonisti di battaglie storiche, e oggi meta per turisti di tutto il mondo. Ma allo stesso tempo un complesso ecosistema vivente dove ogni cosa si trova in un delicato equilibrio.
Così come gli archeologi si sforzano di salvare tracce del nostro passato, esiste un’altra realtà che si trova in pericolo.

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La rana pescatrice

Questo curioso pesce, sedentario e bentonico, vive soprattutto su fondali fangosi, sabbiosi e detritici da pochi metri sotto la superficie fino ai 500 metri anche se vi sono segnalazioni di esemplari catturati anche a 1000 metri di profondità. La Rana Pescatrice è dotata di piccole pinne pettorali che, unitamente alle grandi pinne pettorali, utilizza per scavare buche nel fango del fondo per meglio mimetizzarvisi.