II edizione del progetto River Eyes Torino, ecco i vincitori

Si è tenuta la serata di premiazione del concorso cinematografico River Eyes al Cineteatro Baretti di Torino, che conclude la seconda edizione del progetto portato avanti dalle associazioni Antropocosmos ed ECOntACT e Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus. Appuntamento al 2015 per la terza

(17 febbraio 2014) Si è tenuta nel cuore del quartiere San Salvario di Torino, al Cineteatro Baretti, la serata conclusiva della II edizione del Progetto River Eyes Torino, con la premiazione dei due cortometraggi vincitori che si sono aggiudicati il primo e il secondo premio del concorso di quest’anno. La giuria – composta dal direttore del Festival del Cinemambiente Gaetano Capizzi, dal critico cinematografico Gabriele Barrera e dal direttore di sala del Cineteatro Baretti Alberto Giolitti – ha deciso di proiettare durante la serata dieci “corti” selezionati fra i ventisei partecipanti, permettendo così al numerosissimo pubblico di apprezzare la qualità dei lavori proposti, le differenze stilistiche e concettuali e preparandolo all’atteso verdetto finale.

Il primo premio è stato conferito al collettivo Talemadre, con il cortometraggio di animazione “La cucina dei miracoli”, nostalgico racconto di un ragazzino che, trascurando il pentolino del latte, fa scivolare un rivolo del liquido sul pavimento della cucina della nonna, creando involontariamente un piccolo miracolo: partecipe la nonna, che per non far sentire in colpa il bimbo e per mostrargli la magia delle piccole cose, trasforma il fiume di latte in una città, con casette, alberi e fantastici personaggi, che poi diventano un paesaggio vero.

A vincere il secondo premio è stato “Acqua Purissima” di Marco Graf, avvincente fantastoria di un personaggio, che tramortito dai fumi dell’alcool notturno dei Murazzi di Torino, sogna utopie in cui il mondo viene trasformato dalla rivoluzione ambientale, che cambia completamente le sorti del fiume che attraversa la città, il Po, divenuto centro educativo, ludico ed economico della vita cittadina.

Mille euro di premio al classificato, per il primo e il secondo, in più, la vetrina internazionale della proiezione al prossimo festival Cinemambiente.

Il pubblico soddisfatto applaude a ripetizione e il presidente dell’Istituto per l’Ambiente Mario Salomone e le due presentatrici della serata, Vanessa Vidano per l’associazione Antropocosmos e Lavinia Di Francesco per l’associazione ECOntACT, con la presenza del grafico e responsabile comunicazione Mariano Piccolo, ringraziano e salutano rilanciando l’appuntamento per le III edizione del concorso che si terrà il prossimo anno, River Eyes Torino 2015.

Il concorso River Eyes (l’anno scorso per istallazione artistiche, quest’anno per cortometraggi) è nato dall’omonimo progetto di Servizio Volontario Nazionale dell’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus.

www.rivereyes.org

O mare mio

O mare mio è il volume della Collana del Faro che ha come tema principale il mare. In particolare il tema centrale è la fruizione sostenibile e attenta di questa grande e insostituibile risorsa. Un Decalogo, ma non solo, per chi sa nuotare, per chi no, per chi va per mare e per chi guarda le barche dalla riva. Consigli utili per vivere il mare nel modo più corretto.

 

 

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Art.1 l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro

.eco 197 è il numero monografico dedicato a civilMente, la manifestazione che dal 2010 cerca di alimentare il dibattito sui temi sociali coinvolgendo cittadini e operatori del non profit.
civilMente nel 2013, attuale più che mai, ha parlato di LAVORO. E per farlo si è ripartiti proprio da qui, dalla nostra costituzione.
Art.1 l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro;  Art. 4 ogni cittadino ha diritto ad un lavoro (Costituzione della Repubblica italiana).
Attuale e cogente, il lavoro, è il tema al centro del dibattito sociale e politico e civilMente ha voluto affrontarlo nell’ottica dell’economia civile, sottolineando la specificità della cultura del nonprofit. Tanti i contributi, gli spunti di riflessione e le proposte  che arricchiscono la monografia.
Per affrontare meglio i problemi che abbiamo di fronte Pierluigi Ossola ci presenta la possibilità e i vantaggi di contrapporre all’economia classica un’economia civile in cui la PUBBLICA FELICITA’ rappresenta sia un mezzo che il fine dello sviluppo economico.

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Diario di un naturalista subacqueo

Diario di un naturalista subacqueo fa parte di una collana di “agili testi” di facile consultazione e utilizzo su grandi tematiche ambientali e sociali. Molti titoli si riallacciano alle iniziative dell’Istituto comprese nell’area de il Pianeta azzurro, che si occupa di divulgare i temi sulla risorsa acqua. Tutte le pubblicazioni sono gratuite, sino a esaurimento scorte, e possono essere richieste all’indirizzo mail segreteria@schole.it.
Diario di un Naturalista Subacqueo, si presenta come un utile vademecum per il viaggiatore subacqueo (o snorkeler) ai tropici.
Il libretto è stato realizzato con la collaborazione di Kudalaut viaggi, con le foto e i testi di Massimo Boyer e i disegni di Francesca Scoccia, e contiene utili informazioni sulle principali destinazioni per il turismo subacqueo naturalistico, sui periodi migliori per partire e su cosa aspettarsi di trovare, oltre a un codice di comportamento da rispettare.

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Diario di un naturalista subacqueo

Diario di un naturalista subacqueo 
Diario di un Naturalista Subacqueo, si presenta come un utile vademecum per il viaggiatore subacqueo (o snorkeler) ai tropici.
Il libretto è stato realizzato con la collaborazione di Kudalaut viaggi, con le foto e i testi di Massimo Boyer e i disegni di Francesca Scoccia, e contiene utili informazioni sulle principali destinazioni per il turismo subacqueo naturalistico, sui periodi migliori per partire e su cosa aspettarsi di trovare, oltre a un codice di comportamento da rispettare.

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20 Febbraio, la presentazione del volume: COMPLEXUS Leggere il presente sulle orme di Edgar Morin

GIOVEDI 20 FEBBRAIO 2014, ALLE ORE 18.00 presso il “Centro Studi Sereno Regis” via Garibaldi, 13 – Torino presentazione del volume: COMPLEXUS  Leggere il presente sulle orme di Edgar Morin, Edito dall’ ISTITUTO PER L’AMBIENTE E L’EDUCAZIONE SCHOLÉ FUTURO. Dialoga con l’autore, il sociologo Dario Padovan.

Perché “complexus”? Com-plexus deriva dal latino e significa “tessuto insieme”. La realtà, ai suoi vari livelli, è appunto qualcosa di tessuto insieme, qualcosa in cui tutto si lega. La figura della “rete” è quella che meglio interpreta questo concetto, con i suoi fili che si intersecano e con i ‘nodi’ che esprimono i molteplici punti di interazione tra i diversi livelli del reale. 

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Su .eco la città (sostenibile) futura

E’ possibile scaricare il  numero 196 di .eco, l’educazione sostenibile dedicato alla città (sostenibile) futura.
Dove vivranno i nostri figli in fantacittà hi-tech oppure in città eque, partecipative e inclusive?
Potremmmo trovare la risposta nel dossier curato da Ugo Leone, che ci conduce ad attente riflessioni su tematiche come la ri-progettazione sostenibilie delle aree urbane, le nuove forme di agricoltura urbana, la necessità di tutelare la biodiversità attraverso reti ecologiche che comprendono anche la città. 


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Henry Walter Bates

Henry Walter Bates , naturalista del mese di febbraio (di Margherita Bandini)

Henry Walter Bates nacque in una famiglia di ceto medio a Leicester. All’età di 14 anni era già impiegato nella fabbrica di famiglia con una giornata lavorativa che solitamente durava undici ore. Tuttavia Bates, nell’intento di migliorarsi, trovava l’energia di frequentare una scuola serale e, dopo vari anni, aveva abusato troppo di se stesso, tanto da subire dei collassi di salute cosi importanti che fu il dottore di famiglia a sostenere la scelta di una spedizione in Sud America, che forse avrebbe migliorato la sua precaria salute. Mentre era nella foresta Amazzonica, era solito uscire la mattina “vestito di stivali, pantaloni, un vecchio cappello e una camicia colorata con un puntaspilli sul davanti con infilzati sei diverse misure di spilli per insetti. Portava un lungo fucile sulla spalla sinistra” carica con due diversi colpi per due diverse misure di preda. “Nella sua mano destra aveva la sua rete per farfalle. Una borsa di pelle sulla sinistra aveva munizioni ed una scatola per gli insetti. Un carniere sulla destra aveva altre provviste, incluse delle pinze di pelle per appendere lucertole, serpenti, rane, grossi uccelli ed altri esemplari.” Rimase nella foresta Amazzonica per poco più di un decennio durante una spedizione organizzata e trascorsa in parte con Alfred Wallace, collega Entomologo incontrato a Leicester. Bates passò quello che considerò “i migliori undici anni della mia vita” nella foresta Amazzonica, dal 1848 al 1859.

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Scoperta la prima specie di delfino da ibridazione naturale

La prestigiosa rivista scientifica PLOS ONE ha recentemente pubblicato un articolo nel quale si documenta il primo caso  di specie ibrida naturale tra i mammiferi marini. Si tratta del delfino climene (Stenella clymene), un piccolo cetaceo che vive nelle acque tropicali e temperate dell’oceano Atlantico, la cui specie a quanto pare si è originata dall’ibridazione naturale – processo raramente osservato tra i mammiferi – tra due specie diverse di delfini: la stenella striata (Stenella coeruleoalba) e la stenella dal lungo rostro (Stenella longirostris). Lo studio condotto dall’Università di Lisbona e dal Museo di Storia Naturale Americano ha finalemnte risolto un dubbio scientifico di lunga data. In passato, infatti, il climene era stato considerato come una  sottospecie di stenella dal lungo rostro. Insomma, per i non addetti ai lavori potrebbe sembrare una questione da poco passare da “sottospecie” a “specie” ma la scoperta nel modno scientifico rappresenta un bel passo in avanti nella conoscenza della biodiversità.