Ricche di natura, povere di servizi. Il Welfare sbilanciato delle aree rurali fragili europee

Il convegno di Rovigo sarà chiuso dall’intervento di Fabrizio Barca 
 
Si svolge il 18-19 marzo 2016 a Rovigo l’annuale convegno sulle aree fragili, presso il Consorzio Università Rovigo-CUR, Viale Marconi 2. Introducono Giorgio Osti (Università di Trieste) e Matteo Villa, Università di Pisa, chiude Fabrizio Barca, Coordinatore Strategia Nazionale Aree Interne.
Il Comitato Scientifico è formato da Filippo Barbera (Università di Torino), Bettina Bock (Wageningen University), Francesco Di Iacovo (Università di Pisa), Xavier Esparcia (Universitat de València), Sabrina Lucatelli (Comitato Tecnico Aree Interne), Emmanuele Pavolini (Università di Macerata), Sarah Skerrat (Scotland’s Rural College).
I contributi saranno pubblicati in un fascicolo speciale di Culture della sostenibilità, la rivista scientifica media partner del convegno.
 

Umberto Eco, una vita per il libro

Alessandria, 5 gennaio 1932 – Milano, 19 febbraio 2016. Il Caffé filosofico di educazionesostenibile.it ricorda il grande scrittore scomparso
 
di Tiziana Carena

 

Umberto Eco ha rappresentato per chiunque si sia mosso nelle discipline filosofiche negli anni ’60, ’70 e ’80 dello scorso secolo, l’estrema agilità nel muoversi per problemi e, quindi, rompendo gli steccati disciplinari e mostrando nel concreto nel lavoro di ricerca (e di creazione: molti ricorderanno Il nome della rosa, romanzo filosofico del nominalismo tardo-medievale, Premio Strega 1981, 14 milioni di copie vendute, tradotto in tutto il mondo) che “se incontri il senso giusto delle cose, cancelli il vero e il falso, se hai larghezza di ingegno, scordi tracciati e formule”, come scriveva Il poeta cinese Wei Ying-wu. Anche se, poi, larga parte della sua attività di studioso è stata dedicata allo studio di “tracciati” e “formule”: ha sviluppato, come disciplina autonoma, la semiologia come scienza dei segni e delle significazioni.
 

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Promesse, promesse…

 

Nonostante il titolo possa suggerire risvolti negativi, quest’ultimo oblò del 2015 sarà improntato alla speranza e ricco di buoni propositi per l’anno che verrà.
L’anno che sta per chiudersi si è concluso (abbiamo ricordato che vogliamo essere positivi) con un accordo sul clima forse sollecitato anche dal fatto, come riportava una notizia trovata in rete, che il cashmere è minacciato dal riscaldamento globale. Qualunque sia stata la spinta all’accordo, a Parigi i delegati dei 195 paesi che partecipano alla Cop21, la conferenza mondiale sul clima, hanno firmato un accordo in cui s’impegnano a ridurre le emissioni inquinanti in tutto il mondo a mantenere l’aumento di temperatura inferiore ai 2 gradi, e compiere sforzi per mantenerlo entro 1,5 gradi.
Papa Francesco continua a lanciarci messaggi positivi e proiettati nel futuro, invitandoci a rispettare l’ambiente e ad avere cura della casa comune (Lettera Enciclica Laudato si‘) e ad avere cura del nostro prossimo (Giubileo della Misericordia). Sono di parte, lo confesso, ma ho anche l’impressione che sia rimasto uno dei pochi che prova a parlare a tutti, oggi che certi slogan (ricordate “Yes we can”?) e i personaggi che li hanno lanciati hanno perso di smalto quasi come i 10 comandamenti sostituiti da un generico codice etico fai da te.  
Vale anche il consiglio, meno banale e più pregnante di quanto si creda, di non avere paura e l’invito riguarda anche l’ambiente. Se si guarda come vanno il mondo e la Terra, c’è davvero di che spaventarsi soprattutto perché i problemi sono così tanti e complessi che si ha la tentazione di nascondersi per non vederli come se questo bastasse a cancellarli. Invece bisogna provare a risolverli un pezzettino alla volta e ricostruire quel bellissimo pianeta che abbiamo ridotto ad un grande puzzle. Tutti ne abbiamo un pezzetto: mettiamoli insieme e ricostruiamo. Per facilitarvi e darvi una spinta, ecco una serie di consigli (i classici 10, e nemmeno tutti originali e certamente neppure elencati in ordine d’importanza) da mettere in pratica nel 2016 con i miei auguri a tutti per un anno migliore.    

  1. Visitate almeno un’area protetta.
  2. Una volta la settimana provate a non usare l’auto.
  3. Cercate di ridurre il consumo di plastica.
  4. Leggete sempre le etichette dei prodotti cercando quelli meno inquinanti
  5. Provate a rispettare la stagionalità dei prodotti.
  6. Iscrivetevi ad una delle associazioni che si battono per la difesa dell’ambiente. A conti fatti sembrano le uniche che ancora hanno a cuore i problemi dell’ambiente.
  7. Se non volete iscrivervi, cercate almeno di firmare a favore delle loro campagne. Siate consapevoli che anche la vostra firma ha il suo peso e può esser determinante.
  8. Leggete la rivista che ospita questi oblò e fatela conoscere e sostenetela.
  9. Privilegiate i rapporti umani. Molti sembrano sul punto di dimenticare che si può anche parlare avendo il proprio interlocutore davanti.
  10. Leggete un testo di ecologia. Vi aiuterà a capire come funziona il mondo attorno a voi. 

 

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Environmental performance index Report 2016

Progressi e aree critiche verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

L’Italia sotto la media europea. Ma i paesi più “virtuosi” sono i maggiori responsabili del degrado ambientale globale

Chiara Genova

 

È stato pubblicato l’Environmental Performance Index Report 2016. Questo indice valuta come 180 paesi proteggono gli ecosistemi e la salute umana. Il rapporto 2016 ci mostra continui progressi, come nell’accesso all’acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie, ma anche aree decisamente critiche: come l’inquinamento dell’aria e lo stato delle risorse ittiche.

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Referendum trivelle, la società civile scrive al presidente Mattarella

“Non firmi il provvedimento che fissa la data del 17 aprile”. Ci vuole un election day

“Chiedere al Governo di rivedere il provvedimento in favore di un election day che accorpi il voto alla prossima tornata elettorale delle amministrative e non firmare la deliberazione governativa che istituisce la data del 17 aprile per il voto referendario”. È la richiesta rivolta a Sergio Mattarella da associazioni ambientaliste, sociali e studentesche, organizzazioni sindacali, comitati e testate giornalistiche che hanno scritto al presidente della Repubblica in merito alla data fissata ieri dal Governo per il referendum popolare sulle trivellazioni in mare.

Nella lettera inviata al presidente Mattarella, i firmatari ribadiscono le ragioni a sostegno della necessità di un election day che accorpi il referendum alle prossime elezioni amministrative: una “richiesta avanzata da Regioni, parlamentari, associazioni ambientaliste, comitati e rappresentanti della società civile” e ignorata dal Governo, nonostante fosse “un’opzione perseguibile in tempi brevi, adottando lo strumento del decreto legge”. 

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Giulio Regeni, testimone scomodo

Sono grandi l’emozione e l’indignazione per l’efferato assassinio di Giulio Regeni al Cairo. La redazione di .eco e di educazionesostenibile.it si associano al dolore della famiglia e alla richiesta che sia fatta presto la verità, senza compromessi.
La FIMA, la Federazione italiana media ambientali, in un suo comunicato, rileva che Giulio Regeni era «impegnato in contesto problematico come quello egiziano nella ricerca sociale sui temi dell’uguaglianza, nella testimonianza sulle trasformazioni in corso nel paese che lo ospitava, nell’impegno civile per l’equità e i diritti.
Ci auguriamo che al suo coraggio, il coraggio di chi lavora sul campo per comprendere e raccontare, corrisponda quello delle autorità italiane, egiziane e internazionali nel fare piena luce su un assassinio che segna indelebilmente le coscienze di tutti.
Giulio Regeni ha unito l’indagine sociale alla pratica giornalistica utilizzando i frutti delle proprie ricerche, che gli sono costate con ogni probabilità la vita, per informare l’opinione pubblica italiana, spesso ignara di ciò che realmente succede sull’altra sponda del Mediterraneo. È un metodo di lavoro, quello di Giulio Regeni, che anche noi, impegnati sul terreno dell’informazione ambientale, sentiamo profondamente vicino al nostro e anche per questo siamo sinceramente e intimamente colpiti da ciò che è accaduto».

Progetto Green Jobs

150 tirocini nel settore green 

Green Jobs è un progetto di Fondazione Cariplo, in collaborazione con Assolombarda, Camera di Commercio e Confcommercio per accrescere l’occupabilità dei giovani con profili “green” e diffondere l’inserimento di competenze ambientali nelle imprese e nelle organizzazioni non profit. Il progetto prevede l’inserimento di 150 giovani tirocinanti (fino a 29 anni) motivati a sviluppare competenze professionali in un settore o in una funzione del mondo green, in Lombardia e nelle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola.

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I bambini e lo sviluppo sostenibile: una sfida per l’educazione

L’educazione ambientale come diritto.

Un seminario internazionale dell’Accademia pontifica delle scienze

Chiara Genova

 

Dal 13 al 15 novembre 2015 l’Accademia pontificia delle scienze ha tenuto il workshop I bambini e lo sviluppo sostenibile: una sfida per l’educazione (Children and Sustainable Development: A Challenge for Education).

I bambini di oggi saranno gli adulti di domani e si troveranno di fronte alle conseguenze delle azioni o inazioni di oggi. Risulta fondamentale approfondire il ruolo dell’educazione nell’affrontare i cambiamenti in atto. Al fine di preparare una partecipazione attiva al bene comune sembra essenziale promuovere la collaborazione e la solidarietà sopra ogni forma di egoismo competitivo.

Il workshop si è proposto di essere un momento di approfondimento di questo aspetto, interrogandosi su come l’educazione può contribuire alla costruzione di una società inclusiva e rispettosa dell’ambiente; sulle sfide e le azioni dell’educazione per affrontare lo sviluppo sostenibile.

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Giornata mondiale delle zone umide

Giornata mondiale delle zone umide

Il 2 febbraio, in più di 80 paesi nel mondo, si celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide.

L’evento ricorda la storica approvazione della convenzione di Ramsar (Iran) del 2 febbraio 1971, che per la prima volta poneva le basi per una gestione condivisa delle zone umide, volta alla loro conservazione.

 

Le zone umide, infatti, che sono per definizione le paludi e gli acquitrini, le torbiere o i bacini naturali o artificiali, sono una fonte ricchissima di biodiversità. Una biodiversità floristica ma soprattutto faunistica, composta da specie di uccelli acquatici del tutto caratteristiche di questi ambienti.

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