Daniela Gambino
Media: la versione delle donne.
Indagine sul giornalismo al femminile in Italia
Effequ, 2011, pp. 108, 7.50 euro
I nodi da sciogliere sono tanti, dentro e fuori le redazioni. L’immagine della donna nella televisione italiana, sempre più corpo e meno competenza (dati interessanti arrivano dal Global Media Monitoring e dall’indagine del Censis nell’ambito del progetto europeo Women and media in Europe). La difficoltà nel conciliare vita privata e professione, qualunque essa sia. L’accentramento del potere che, salvo rare eccezioni, continua a rimanere saldo nelle mani maschili. E ancora: la riduzione del welfare e l’inadeguatezza legislativa in materia di lavoro, sicurezza, maternità, che non rappresentano e soddisfano i bisogni delle donne.
Otto giornaliste, da Sandra Rizza a Marina Terragni, si confrontano con sei domande per comporre il quadro di una “Indagine sul giornalismo al femminile in Italia”. Ma non pensiate si tratti di un libro autoreferenziale o “di settore”. In tempo di Bunga-Bunga e di escort, «forse le giornaliste […] sono chiamate più che mai, per il loro ruolo mediatico, a essere il trait d’union fra donne reali e donne rappresentate», sottolinea l’autrice nelle pagine introduttive. In questo senso, le recenti lettere aperte di Maria Luisa Busi e di Tiziana Ferrario risuonano come appelli alla mobilitazione delle «donne della vita reale». Lavoratrici, madri, mogli, lesbiche, precarie, giovani e non. Per ripensare, ancora una volta, come ricorda Anna Maria Crispino, voce storica di Noidonne, che «le donne non sono una categoria, ma una soggettività femminile complessa».