Le interviste virtuali di Tiziana Carena: Intervista a Carla Aira

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Carla Aira insegna a Ivrea al Liceo Scientifico Statale A. Gramsci e collabora da tempo con case editrici quali DeAgostini, Pearson, Edisco e Capitello. Nel 2012 ha pubblicato una storia e antologia della letteratura inglese per IL Capitello (con A. Finotto e Pignet, From 1900 Onwards London, Bell-Torino Il Capitello) e scrive  per il sito iltrovalibri.it (wordhunter). Ha collaborato con un contributo intitolato Il giallouna letteratura da scoprire in F. Ingravalle (a cura di), L’evento. Aspetti e problemi, POLIS Working Papers n. 212, March 2014.

– DI CHE COSA TRATTA E COME NASCE LA TUA ULTIMA PUBBLICAZIONE?
Per la verità sto documentandomi proprio su Torino…non vorrei andare nei dettagli per scaramanzia. Per ciò che riguarda una mia ultima pubblicazione, che però deve ancora uscire, tratta di Lovecraft, l’autore americano, noto per i suoi testi noir e horror, ma molto interessante proprio per i saggi sul giallo e sulla paura. E’ sempre stato paragonato a Edgar Allan Poe, ma mentre per quest’ultimo la paura è nell’inconscio, per Lovecraft nasce da una vera minaccia esterna, cosmica. Per il resto mi sto occupando di brevissime pillole sempre di norma sul giallo e soprattutto sulle origini del giallo in Inghilterra che pubblico sul mio blog. 

– PERCHE’ SCRIVERE UN RACCONTO GIALLO OGGI?
Ormai direi che il giallo è il sottogenere del nostro secolo. Forse deriva da un desiderio di vedere giustizia e di far emergere verità che ci sembrano sempre più velate.  Analizzando la maggior parte dei testi, i criminali non sono delle persone che si dedicano al delitto, dei serial killer, ma persone spinte a delinquere, a uccidere  anche in modi davvero efferati, da eventi sociali, da un desiderio di emergere, di sopraffare l’altro e di nascondere la propria identità e le proprie debolezze. Scrivere un giallo oggi è più che mai analizzare la società contemporanea nelle sue sfaccettature più singolari e più recondite e la cronaca – forse anche il contesto socio politico- offrono senza dubbio spunti.

– CHI SONO I GIALLISTI OGGI E QUALI SONO I GRANDI MODELLI, OGGI?
I giallisti oggi? No è semplice rispondere. Se guardo i grandi del genere, i testi bestseller e i nomi più illustri bisogna dire che sono per la maggior parte medici forensi ed avvocati che si sono dedicati alla scrittura  ispirati dal loro lavoro, mentre lo esercitano, e condizionati dal proprio ambiente. Inoltre cinema prima e ora soprattutto la televisione forniscono esempi di detective che sono specialisti veri e propri,  antropologi, scienziati, detective dell’FBI e avvocati di grido. Il genere prolifera e non si capisce davvero se nasca prima l’ispirazione a livello scritto e poi si traduca in serial televisivo o viceversa. Le  serie Law and Order o CSI delle varie città ne sono un esempio eclatante ma anche, per certi versi, rovinoso per il genere. Tolgono plausibilità e umanità alle persone che sono del mestiere, voglio dire detective veri e propri e poliziotti che dedicano la vita a cercare di rendere le città vivibili. Se devo esser sincera la detective story che invece più mi interessa e mi fornisce ispirazione è la serie nota in Italia sul piccolo schermo come L’Ispettore Barnaby, ma che è un adattamento di Midsummer’s murders una serie di gialli scritti e creati da Caroline Graham. Sono ambientati nella provincia rurale inglese, piccoli paesini con giardini ben curati, siepi perfette e abitanti dediti al giardinaggio, alle orchidee, all’arte e al teatro, persone che frequentano il coro della chiesa e che vivono una vita ancora scandita dal ritmo delle stagioni. Ma queste case padronali bellissime, ricchissime, circondate da prati e laghetti, nascondono verità tremende. Ecco, forse sono attratta perché si tratta di vere e proprie analisi sociali, dove il “cittadino” già è visto come un estraneo che viene ad interrompere tradizioni culturali che si sono tramandate di padre in figlio, come pure le tare ereditarie e  i misteri, le follie le manie e gli amori scabrosi da sempre nascosti. Una piccola Peyton Place -per chi si ricorda il romanzo sulla puritana provincia americana che aveva fatto tanto scandalo!

– AL SALONE DEL LIBRO C’ERA ANCHE L’INCONTRO DEI GIALLISTI. L’HAI SEGUITO?
Purtroppo no, ero molto presa dall’evento che abbiamo organizzato: il premio L’Antonello per il miglior booktrailer. Ecco, tra i booktrailer ci sono sempre parecchi gialli, ma quest’ anno mi hanno colpito i gialli e i mystery a fondo storico.

SO CHE C’E’ UNA ASSOCIAZIONE DI GIALLISTI TORINESI (RICORDO UN NOME: GIACHINO).  SEI ISCRITTA ANCHE TU? HAI SEGUITO L’INCONTRO AL SALONE DEL LIBRO?
Mi sono appena iscritta all’associazione e spero proprio di poter andare ad uno dei loro incontri per conoscerli personalmente. E’ molto interessante.. del resto la città di Torino è un giallo già di per sé: una signora elegante e ordinata che nasconde un sottosuolo ricco di segrete, e di segreti se mi permettete il gioco di parole e su cui si indaga da tempo.

>– IL SECOLO DEL GIALLO E DELLA TRAMA E’ L’OTTOCENTO? E L’AMBIENTE E’ QUELLO INGLESE? CHE RAPPORTO C’E’ CON IL GOTICO (IL CASTELLO DI OTRANTO)?
Vedo un legame indissolubile tra il gotico inglese e il giallo, soprattutto all’inizio, a fine settecento.  I vecchi manieri fornivano una sfondo incredibilmente veritiero per intrighi e delitti. Del resto l’Inghilterra ha sempre amato questo aspetto tra il misterioso e il soprannaturale in quanto legata al racconto e alla suspense. Shakespeare è, poi, un modello e una fonte di ispirazione incredibile: le sue streghe e i suoi fantasmi altro non sono che proiezioni dell’inconscio-  avrebbero detto gli psicanalisti. Del resto come spiegare ambizione, paura rimorso e desiderio ad un pubblico che pagava per vedere la pièce teatrale una pinta di birra? Era un pubblico per lo più analfabeta che bisognava attrarre e condurre per fare capire il messaggio. Dopo una fase di realismo dovuto all’ inizio del romanzo come rappresentazione, invece, della classe borghese, ecco la necessità di un’indagine interiore che riaffiora tra gli intellettuali del tempo. Nasce quindi  il romanzo gotico, un misto tra mistero e delitti che rivelano passioni e segreti da lungo tempo nascosti. Dopo una breve parentesi piuttosto sentimentale dovuta agli scritti di donne autrici, ricompare il gotico noir grazie alla penna di Robert Luis Stevenson con Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, ma soprattutto,  il gotico si tinge di giallo con Wilkie Collins, il cui mentore, Charles Dickens, pubblica i testi sui suoi giornali e riviste letterarie. Si tratta in particolare de La pietra Di Luna, un vero e proprio giallo che prende spunto da I misteri di Notting Hill di un certo medico che scrive con lo pseudonimo di Charles Felix, – e che scrive un giallo basato proprio sul metodi pseudo-scientifici come il mesmerismo – ma soprattutto da un evento di cronaca nera dl primo periodo Vittoriano: il rapimento e l’uccisione di un bambino di una ricca famiglia inglese che rivelerà scandali e segreti degli appartenenti alla famiglia appunto. La Pietra di luna fornisce proprio un primo esempio di amateur detective – un poliziotto in pensione  che coltiva rose e che scoprirà a poco a poco una realtà incresciosa per una nobile famiglia . Ma soprattutto mette in luce il divario tra la cultura dell’impero, quella  mistico-religiosa dell’India e quella di base socio-economica inglese. Mistero e religione si uniscono all’elemento criminale.

-COM’E’ NOTO TORINO FA PARTE (CON PRAGA E LIONE) DEL TRIANGOLO MAGICO. E PROPRIO A TORINO VA MOLTO FORTE IL ‘TURISMO GIALLO’ (ANCHE TORINO ESOTERICA). CHE COSA DICE UNA GIALLISTA SU TORINO?

Ho già accennato prima al fatto che Torino sicuramente è una fonte di ricerca per gli amanti del mistero: il Museo Egizio rivela forse un’origine semi divina della città? La chiesa della Gran Madre non ha forse un nome molto più adatto ad un tempio pagano che a uno cristiano? le segrete strade sotterranee non fanno pensare a riti magici? Per non parlare degli obelischi, ella Cittadella, della Porta del diavolo del Palazzo Trucchi di Levaldigi? e del Monte dei Cappuccini con le sue spoglie di antichi templari…e ancora la Sindone e il Graal. Torino potrebbe essere la capitale del Giallo e la sede di fiction. Non credi? 

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L’autrice Tiziana Carena

 

 

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