Le innovazioni che nutrono il Pianeta

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Mercoledì 23 marzo si è tenuto al Museo di Scienze Naturali la presentazione del volume State of the World 2011 – Innovazioni che nutrono il Pianeta del  Worldwatch Institute, il più autorevole centro di ricerca interdisciplinare sui trend ambientali del nostro Pianeta.

All’incontro, moderato da Silvia Rosa Brusin di Rai3 TG Leonardo, hanno partecipato Danielle Niereberg, curatrice del libro, e Mario Salomone, presidente delI’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro onlus.

Grazie alle domande poste dalla moderatrice si sono potute affrontare le tematiche più pressanti oggi legate al cibo e alla sua produzione.

Danielle Nieremberg ha raccontato del viaggio che l’ha portata in tour per i paesi dell’Africa sub sahariana alla ricerca di esempi di un’agricoltura alternativa, che sia veramente benefica per le comunità locali e possa alleviare il cronico problema della fame in Africa.

Il quadro tracciato è incoraggiante: migliaia di esperienze di agricoltura su piccola scala, rivolta al mercato locale e non all’esportazione, che rivaluta le varietà tradizionali e si basa su tecniche che arricchiscono i terreni, anziché impoverirli, e non su concimi chimici e su un utilizzo d’acqua sproporzionato rispetto alle risorse locali.

Ad aprire l’incontro è stato il tema degli aiuti internazionali: la Nieremberg ha sottolineato come la fornitura di cibo in caso di carestia sia un aiuto per gli affamati nell’immediato, ma abbatte i prezzi del mercato locale impoverendo ulteriormente i contadini e ha sottolineato come lo scopo ultimo dell’edizione dello State of the World 2011 è proprio quello di orientare i finanziatori internazionali verso progetti che promuovano l’agricoltura sostenibile su piccola scala rivolta all’autoconsumo e non le coltivazioni intensive cerealicole del tipo promosso dalla Rivoluzione Verde, che nella realtà africana sono comunque destinate al fallimento.

Mario Salomone ha puntato il dito sullo spreco di cibo (solo in Italia finiscono nei cassonetti 4.000 tonnellate di cibo al giorno), e sul potere dei consumatori nel momento in cui compiono le proprie scelte d’acquisto. Molte sono le realtà che propongono o che si stanno orientando verso stili di consumo alternativi: dai gruppi di acquisto solidali ai farmers e last minute market, ai prodotti a KmO. Salomone ha anche ribadito l’importanza di un alleanza tra produttori e consumatori ristabilendo un contatto diretto tra chi produce e chi consuma.

La Nierenberg ha sottolineato che una percentuale che varia dal 20 al 50% di cibo si deteriora prima ancora di arrivare sulle nostre tavole: in alcune delle realtà africane da lei visitate sono in via di sperimentazione semplici tecniche di conservazione che possono ridurre drasticamente il problema.

Si è poi parlato della necessità di difendere i terreni agricoli: Salomone ha parlato del problema del consumo di suolo: solo in Italia 250 mila ettari di terreno all’anno spariscono sotto il cemento. La Nieremberg si è soffermata sul crescente e drammatico fenomeno del Land Grabbing: l’appropriazione di terreni fertili nei paesi africani da parte dei governi e multinazionali di paesi ricchi economicamente ma poveri di suolo coltivabile.  Entrambi poi si sono soffermati sul problema dei biocarburanti, e come le coltivazioni destinate alla loro produzione stanno sottraendo ulteriori terreni coltivabili ai contadini.

Il quadro che è uscito dalla serata è quello di un’Africa che non è solo luogo di carestie, guerre e disperazione, ma è anche un laboratorio di una nuova agricoltura che può diventare per tutto il mondo un esempio di un’alternativa alla logica della Rivoluzione Verde.

Guarda le foto della serata

Laura Coppo

 

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