Non bastava. Il terremoto della Fragitalia

Incendi, frane e terremoti. L’Italia paese fragile.
L’ignoranza da parte delle classi dirigenti del Paese che governano è una caratteristica che si tramanda dal Risorgimento in poi e aggrava le cose
 
Ugo Leone
 
 
Non bastavano gli incendi sopratutto presenti e devastanti nelle arre naturali protette; non bastava il crollo di 700mila metri cubi di roccia dalla Piccola croda rossa; ci voleva anche il tremendo terremoto che ha raso al suolo interi comuni del Centro Italia con epicentro nella provincia di Rieti.
È stata l’ennesima dimostrazione della fragilità del nostro Paese (volendo cfr. Ugo Leone, Fragile Italia in “L’Italia e le sue Regioni”, Treccani 2015) che si deve certamente alla naturale predisposizione della geologicamente giovane Italia, ma non meno alla umana ignoranza.
Di conseguenza quando si manifesta un evento disastroso come quello che ha devastato aree del Centro Italia i primi, a volte immediati, interventi provano a salvare quante più possibile vite umane, a sistemare al meglio i sopravvissuti in strutture di emergenza, tanto che si fa ricorso anche a professionalità quali lo storico dell’emergenza e lo psicologo dell’emergenza.
Il tutto sempre a disastro avvenuto. Disastro che si sarebbe potuto prevedere, se non nei tempi, almeno nei luoghi e nelle modalità di manifestazione se l’ignoranza del Paese che governano non fosse una caratteristica che gli uomini di governo si tramandano dal Risorgimento in poi.
Lo ha detto Italo Calvino e l’ignoranza alla quale si riferisce è quella geografica tanto da indurlo ad auspicare lo studio obbligatorio della Geografia per mInistri e sottosegretari.
Se questa ignoranza fosse colmata e là dove viene colmata esisterebbero ed esistono di fatto, le condizioni per realizzare al meglio la prevenzione dei danni provocati dal disastro. 

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Una foto da votare

 

Votarla può aiutare l’ambiente. Ma solo entro fine agosto

 

 

La fondazione Compagnia di San Paolo ha lanciato un concorso fotografico su Torino (“Vista da qui”) e una giuria sceglierà la migliore tra le foto più votate su Instagram (#vistadaqui).

Andrea Ferrari Trecate (che i lettori di .eco conoscono tra l’altro per un suo ampio reportage sugli orti urbani di varie città italiane), se vincerà, destinerà il premio previsto per la foto vincitrice alla diffusione della cultura e della sensibilità ambientale, che questo sito, la rivista .eco e altre iniziative, come i WEEC, Pianeta azzurro o Culture della sostenibilità, aiutano da anni a promuovere in Italia e nel mondo.

La foto di Andrea è una foto che dice molto su un angolo della città: votiamola! E condividiamola con i nostri contatti e sulle nostre pagine “social”.

Attenzione! Il concorso sta per scadere.

 

Per votare CLICCA QUI

 

(Si entra con Facebook, Twitter o lo stesso Instagram)

Call for papers: teorie e pratiche dell’Antropocene

Ancora pochi giorni per proporre articoli scientifici alla rivista Culture della sostenibilità
 
C’è tempo fino al 31 agosto per proporre articoli relativi al dibattito sull’Antropocene e la sua periodizzazione. Il “call for papers” di Culture della sostenibilità è stato infatti prorogato.
 
Per contatti:
 
Per leggere il testo completo del “call for papers” CLICCA QUI 

Migranti: una sfida educativa. Invito a contribuire a un numero di .eco

Parlare di migrazioni a scuola e all’università
In preparazione un numero monografico di .eco
 
Sappiamo bene che cambiamenti climatici, sovrasfruttamento dell’ambiente, guerre (a loro volta frutto della competizione crescente per risorse sempre più scarse) e povertà stanno provocando migrazioni forzate di masse enormi di esseri umani e che questo drammatico fenomeno è destinato ad accentuarsi.
Le migrazioni, con il loro tragico corredo di vittime e di emergenze umanitarie, sono alla base anche di sconvolgimenti sociopolitici che stanno modificando opinione pubblica, istituzioni, orientamenti elettorali, relazioni internazionali, approcci culturali. La risposta a una delle più grandi sfide del nostro secolo è anche o forse in primo luogo educativa, per la profondità e la lunga durata di un fenomeno complesso in cui confluiscono i molti aspetti, tra loro interconnessi, dell’epoca che stiamo vivendo.
Di tutto questo si occuperà prossimamente .eco, la rivista italiana di riferimento dell’educazione ambientale.
Quanto questi temi sono entrati o dovranno entrare nella scuola e nell’università? Quali esperienze didattiche potete raccontare? Quanto e come questa sfida è sentita da docenti, studenti e dalle istituzioni educative nel loro insieme?
Scrivetelo (testi al massimo di 4.000 caratteri) a .eco entro il 15 settembre.
Per contatti: eco@educazionesostenibile.it

L’ambiente è sempre più importante? La RAI chiude Scala Mercalli…

È ufficiale: la RAI cancella dal palinsesto la trasmissione di Luca Mercalli.
Ma è tutta l’informazione ambientale a soffrire, non solo in Italia, della cecità dei media e dei governi. La protesta della FIMA, le preoccupazioni anche all’estero.
Monbiot: le omertà dei media, i programmi di Clinton e Trump per le presidenziali americane. Soldi dei petrolieri ai mass media USA
 
Mario Salomone*
 

Lo ha spiegato perfettamente papa Francesco con quella splendida Enciclica che è Laudato si’, lo avevano solennemente ammesso (magari a denti stretti) i firmatari del Paris Agreement (COP21 sul clima), ce lo dicono ogni giorno mille segnali: l’ambiente diventa sempre più importante e decisivo, nel male (cambiamento climatico, tracollo di biodiversità, consumo di suolo, crisi di cibo e acqua, violenza, degrado, conflitti,…) e nel bene (la speranza di una qualità della vita “equa e sostenibile” grazie a una transizione ecologica verso società più verdi).

Di fronte a un diffuso analfabetismo scientifico e ambientale, ma anche al desiderio di molti di saperne di più (per capire meglio e per agire nella giusta direzione), lo spazio nel sistema radiotelevisivo e nei giornali (per non parlare dell’editoria e della scuola e università) dovrebbe aumentare. Invece i segnali non sono positivi. Ultima grave notizia, temuta da mesi e ora diventata ufficiale, la decisione della RAI di cancellare “Scala Mercalli”, il ciclo di trasmissioni di approfondimento il sabato sera su RAI 3 condotto in modo scientificamente rigoroso, aggiornato e competente, dal popolare Luca Mercalli.

* L’autore è direttore di questa testata e presidente della Federazione Italiana Media Ambientali 

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Ricordando Seveso

Quarant’anni fa il tremendo incidente all’Icmesa, in Lombardia, guadagnava il triste primato di ottavo tra i peggiori disastri ambientali della storia. Ma i giornali cominciarono a darne notizia solo dopo una settimana. Ma le Geenna dell’inquinamento e delle discariche non sono finite
 
Ugo Leone 

 

Quaranta anni fa, il 10 luglio 1976, un tremendo incidente immise nell’aria di Meda – comune al confine con quello di Seveso in Brianza – un’enorme quantità di diossina a causa del surriscaldamento e della conseguente avaria di un reattore nell’industria Icmesa della multinazionale Givaudan produttrice di tricolorofenolo, componente di molti diserbanti.

La diossina (TCDD) è una sostanza chimica fra le più tossiche tanto che l’incidente di Seveso è stato classificato all’ottavo posto tra i peggiori disastri ambientali della storia. La nube tossica colpì ì comuni di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Desio, ma il comune maggiormente fu Seveso che diede il nome a quel disastro e alla direttiva 82/501 della CEE con la quale per la prima volta fu varato un regolamento europeo per la protezione e prevenzione degli effetti dei grandi rischi industriali. 

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La voce della natura e i disastri ferroviari

“Errore umano”? Le responsabilità a monte della tragedia in Puglia tra Andra e Corato sono molte. Solo la natura non sbaglia mai
 
Ugo Leone
 
Errore umano. Da anni mi chiedo che cosa significa e, soprattutto, qual è la sua alternativa. Naturale? Sì, credo che “naturale” sia l’alternativa ad “umano”. Ma quali possono essere gli errori della natura?
 
Un terremoto in un’area abitata piuttosto che in un deserto? Un’eruzione nel Vesuviano piuttosto che in un atollo nel Pacifico? Un’alluvione, una frana, il clima che muta? Sono tutti fenomeni naturali, ma i disastri che ne derivano non sono imputabili ad errori della natura.
 
Lo dice anche la Settimana enigmistica
 
Non vi sono errori. Anche perché, come dice la soluzione di questo rebus della “Settimana Enigmistica” (n.4933 del 14 luglio 2016) La voce della natura non è fallace (L avo cede L lana turano N E falla CE). 

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108 anni fa nasceva Aurelio Peccei

Grandi ambientalisti da ricordare. Un ritratto del fondatore del Club di Roma
 
Fabio Dellavalle
 
Aurelio Peccei, un gigante del pensiero ambientale e uno dei grandi italiani del Novecento, era nato a Torino il 4 luglio 1908 (morì a Roma nel 1984).
Gli dedichiamo un ritratto a cura di Fabio Dellavalle. I lettori possono approfondire la conoscenza di Peccei su questo sito, con i seguenti testi:
 
Le qualità umane di Aurelio Peccei
Fabio Dellavalle
 
Lo scopo di questo articolo è di ricavare, presentando la sua costellazione di idee e ideali, una sorta di distillato filosofico dalla lettura della vicenda storica e intellettuale di Aurelio Peccei: partigiano torinese, manager Fiat, imprenditore internazionale, fondatore con lo scienziato scozzese Alexander King del Club di Roma.
In via preliminare, occorre dire che teoria e prassi rappresentano due addendi inscindibili nella sua personalità: l’assidua concomitanza di idea e azione, di pianificazione e realizzazione, è una costante del pensiero (e del lavoro) di Aurelio Peccei…
 
 
 

Sulle vie della storia, il progetto culturale e turistico sulle orme e sulle vie dei pellegrini medioevali.

Dal 23 al 24 luglio, gli eventi legati al progetto “Sulle Vie della Storia”, realizzato dall’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé Futuro Onlus, in collaborazione coi comuni di Gozzano, Briga Novarese e Soriso e finanziato dalla Fondazione Cariplo.

Scarica qui il programma completo.

Educazione Sostenibile sbarca su Instagram

Insieme ad .ECO e Casa dell’Ambiente, l’Istituto Scholé Futuro Onlus – Rete WEEC Italia ha inaugurato la propria pagina Instagram.

In questi anni in cui l’informazione viaggia sempre più attraverso i social media, la presenza sulle nuove piattaforme, è diventata imperativa.

Attraverso il social network fotografico più utilizzato al mondo, le iniziative di Educazione Sostenibile e delle pagine ad essa connesse, verranno diffuse anche attraverso questa nuova veste.

 Instagram sarà anche il mezzo per intraprendere nuove iniziative, come il concorso fotografico fORTOgrafiamo.

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