Biocarburante dalle Alghe

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Da decenni in tutto il mondo si scommette sul biodisel, ottenuto da fonti vegetali e sostitutivo del petrolio. La conseguenza sul piano agricolo e sociale è stata devastante, a causa dell’impoverimento dei terreni adibiti a monocoltura e dell’impennata del costo di beni di prima necessità. A offire uno scenario alternativo rassicurante sono oggi le alghe, vantaggiose sotto diversi profili. Una nuova fonte di energia rinnovabile e pulita da prendere seriamente in considerazioni; le alghe sono, infatti, economiche e quindi più convenienti del petrolio; crescono anche in terreni aridi (in appositi contenitori) e non provocano squilibri nella produzione agricola, quindi sono migliori del mais e dei cereali finora usati per il biodisel, che rischiano di lasciare il pianeta sul lastrico per nutrire le industrie. Non producono rifiuti tossici, al contrario depurano acqua e aria, quindi sono più sicure del nucleare con le sue scorie radiottive. Crescono in fretta anche in condizioni climatiche ostiche, assorbono anidride carbonica in grandi quantità, hanno rendimenti energetici altissimi...insomma sembrano apparentemente non avere controindicazioni!

Il problema allo stato attuale è quello di individuare la specie più idonea per uso energetico. I biologi, intanto, cercano di mettere a punto tecniche che inducano nelle alghe una crescita più rapida e un maggior aumento dei lipidi.
La sfida è di vitale importanza: le alghe potrebbero produrre ogni anno 30 tonnellate di biodisel per ettaro, a fronte delle sei che si ricavano da una corrispondente estensione coltivata a palme da olio. Uno studio dell’Università del New Hampshire afferma addirittura che le produttività potrebbero essere maggiori con impianti a sviluppo tridimensionale e con l’uso di luce artificiale.
I privati più intraprendenti hanno già iniziato a investire. Da Israele alle Hawaii, dalla Cina agli Stati Uniti. Anche in Italia sono iniziate le prime sperimentazioni.
Un bel progresso se si pensa che, fino a poco tempo fa, le alghe erano destinate solo al settore culinario e a quello cosmetico!
Per maggiori informazioni:
cliccare qui o visitare il sito www.technologyreview.com/Energy

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