La RAI chiude anche Ambiente Italia

Scompare dai palinsesti la storica testata nata nel 1990.
Un nuovo duro colpo all’informazione ambientale del servizio pubblico.
La FIMA invita alla protesta
 
Dopo Scala Mercalli, la RAI cancella anche la storica testata Ambiente Italia.
La trasmissione andava in onda dal settembre 1990, su Raitre nazionale, per oltre vent’anni dalle 14.50 alle 15.50. Un primo ridimensionamento avvenne con lo spostamento dalle 13 alle 14 (ora tradizionale dei tg di mezza giornata), e infine era stata ridotta a mezz’ora nell’ultimo anno.
Scompare così l’ultimo spazio del servizio pubblico dedicato alle storie dell’ambiente italiano, con le sue innovazioni e le sue eccellenze e con le sue tristi vicende di incuria e malaffare.
“Si tratta di un nuovo grave colpo all’informazione ambientale” – commenta Mario Salomone, presidente della Federazione italiana media ambientali (FIMA). “Chiediamo alla RAI e alla Commissione parlamentare di vigilanza cosa c’è nei palinsesti per il futuro dell’informazione ambientale. Si cancella e si cancella, ma cosa si costruisce? Qual è la visione della Rai su questi temi? E perché queste soppressioni? Il mondo dell’informazione e soprattutto i cittadini attendono risposte”.
Il presidente della Fima ricorda che “la trasmissione ha da sempre risposto alle esigenze di servizio pubblico che la TV pubblica deve dare in materia di ambiente, sostenibilità, di qualità della vita e di salubrità  (o meno) del nostro paese”.

Città sostenibili, un premio

Scade il 26 settembre il termine per presentare le candidature al premio promosso dalla Fondazione Sodalitas e dall’ANCI

Scade alle 13:00 del 26 settembre 2016 il termine per presentare le candidature al CRESCO AWARD Città Sostenibili, un’iniziativa di Fondazione Sodalitas realizzata con ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, e in partnership con aziende avanzate sul fronte della sostenibilità.

Il premio si propone di valorizzare la spinta innovativa dei Comuni italiani istituendo un riconoscimento per le iniziative più efficaci nel promuovere in modo diffuso lo sviluppo sostenibile dei territori.

La partecipazione al CRESCO AWARD è aperta a Comuni e ad Unioni/Raggruppamenti tra Comuni, che possono candidare progetti sviluppati in tre categorie riferite agli ambiti della sostenibilità: Ambientale; Sociale; Economica.

Verranno inoltre assegnati Premi Impresa, istituiti dalle aziende partner dell’iniziativa.

 

Per aderire occorre accedere e registrarsi al sito crescoaward.ideatre60.it

Per informazioni è possibile contattare la Segreteria Organizzativa:

FONDAZIONE SODALITAS, Silvia Ferrario, 02 86460236, email: cresco@sodalitas.it

Donne migranti e cibo, un festival a Torino

Il festival “Alla tavola delle migranti” sabato 17 settembre. Si parla sempre più di cibo, ma dilagano fame, obesità e malnutrizione, malattie genetiche autoimmuni, declino della biodiversità, crudeltà sugli animali. Le soluzioni sostenibili verranno dalle donne e dalla consapevolezza delle interconnessioni tra cibo e ambiente naturale
 
Arte, letteratura, cibo, cambiamenti climatici e migrazioni visti dalla prospettiva delle donne migranti tra dibattiti, concerti musicali, mostre fotografiche, laboratori di disegno, reading, proiezioni di film e documentari, ospiti internazionali a Torino al primo festival Alla tavola delle migranti, 17 settembre 2016, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, in via Giuseppe Verdi 9.
Il festival, che si svolge in collaborazione con il Concorso letterario nazionale Lingua Madre, è pensato per coinvolgere l’intera cittadinanza e sensibilizzare ai temi delle culture migranti, della biodiversità culturale, del rispetto dell’ambiente e delle sue risorse in un’ottica di condivisione e cambiamento.
 
Connessioni tra cibo e ambiente naturale
 
Daniela Fargione, direttrice scientifica e artistica del festival, spiega così il progetto, che “prende avvio dalla considerazione che il cibo, in virtù della sua polisemia, partecipa a sistemi complessi e circola in molteplici forme culturali: da ricettari tradizionali a blog e show televisivi, da documentari a installazioni di bioart, da esperimenti di gastronomia molecolare a rivoluzioni verdi di “contro-cucina”, fino all’evento dell’anno: Expo 2015.
  

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Filiere agroalimentari, parte un master

Sono aperte le iscrizioni al Master di primo livello in “Sostenibilità socio ambientale delle reti agroalimentari (MaSRA)” dell’Università di Torino
 
Il Master fornisce le conoscenze per realizzare nuovi percorsi dell’agroalimentare attraverso la progettazione partecipata, il monitoraggio, la valutazione e la gestione strategica dei principali impatti (ambientali, sociali ed economici) delle filiere agroalimentari. 
L’acquisizione di queste competenze sarà di fondamentale importanza per gli operatori pubblici e privati e di tutti coloro che vogliono operare nel settore della piccola e media impresa, nelle associazioni di produttori, nei consorzi e, grazie allo sviluppo di capacità auto-imprenditoriali, nella creazione di microimprese finalizzate alla progettazione e gestione di filiere agroalimentari sostenibili e per interventi di sviluppo rurale anche in un prospettiva paesaggistica.
 

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Papa Francesco: cambiare rotta

Il forte messaggio del pontefice per la giornata mondiale del Creato.
Compromettere l’integrità della Terra e alimentare il cambiamento climatico sono un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio
 
 
Papa Francesco ha accompagnato il 1 settembre, Giornata mondiale per la cura del Creato, con un forte messaggio, presentato alla stampa dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, finora Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, da Mons. Brian Farrell, Segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani e da Terence Ward, autore del libro The Guardian of Mercy.
Papa Bergoglio si rivolge a “ogni persona che abita questo pianeta riguardo alle sofferenze che affliggono i poveri e la devastazione dell’ambiente. Dio ci ha fatto dono di un giardino rigoglioso, ma lo stiamo trasformando in una distesa inquinata di «macerie, deserti e sporcizia» (Enc. Laudato si’, 161).
Contiua poi il pontefice “Non possiamo arrenderci o essere indifferenti alla perdita della biodiversità e alla distruzione degli ecosistemi, spesso provocate dai nostri comportamenti irresponsabili ed egoistici.”
 
Cambiare rotta
 
Si tratta, insomma, di “cambiare rotta” e, afferma ancora il ponntefice, i Governi hanno il dovere di rispettare gli impegni che si sono assunti, mentre le imprese devono fare responsabilmente la loro parte, e tocca ai cittadini esigere che questo avvenga, anzi che si miri a obiettivi sempre più ambiziosi.
 

Leggi il testo degli interventi di Turkson, Farrell e Ward, in italiano e in inglese

Educazione ambientale, inizia con tante idee un nuovo anno di impegno

Il seminario nazionale della Rete WEEC Italia ha confermato la vivacità e la creatività dell’educazione ambientale italiana.
Un mondo di attori istituzionali e non che vuole costruire comunità
 
Dopo i primi interventi di apertura (leggi la cronaca su questo sito) il seminario nazionale organizzato dal 25 al 27 agosto dalla rete italiana WEEC (World Environmental Education Congress) in collaborazione con l’IBAF-CNR nella bella sede di Porano (presso Orvieto) è proseguito con un inquadramento dello stato dell’arte a livello internazionale e del nostro paese, a cura di Antonella Bachiorri (CIREA-Università di Parma) e quattro laboratori:
1. Esplorazione reale e virtuale di un ambiente naturale – Annastella Gambini.
2. Il ciclo di vita dell’high tech, come ne abbiamo parlato in Friuli Venezia Giulia: strumenti audiovisivi e proposte per le scuole. Uno studio di caso – Paolo Fedrigo e Giada Quaino.
3. Rappresentare il territorio, attraverso la narrazione e attraverso la toponomastica Tomaso Colombo e Daniele Zavalloni.
4. Noi e gli altri animali: antropocentrismo e sguardo animale – Elena Pagliarino e Bobo Nigrone.
 
Una educazione che… rompe le scatole
 
La restituzione dei laboratori e la tavola rotonda coordinata da Elena Pagliarino con la partecipazione di Antonella Bachiorri, Antonio Bossi, Marco Fratoddi e Daniele Zavalloni hanno presentato una ricca serie di spunti e proposte.

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6° simposio internazionale sull’energia da biomasse e rifiuti

Dal 14 al 17 novembre, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia, si terrà il sesto meeting internazionale sulle energie da biomasse e da rifiuti.

Tre giorni di presentazioni scientifiche, un giorno dedicato a visite tecniche agli impianti di termovalorizzazione e digestione anaerobica, sei sessioni parallele e workshop per un totale di circa 300 presentazioni. E ancora, sessioni poster, companies forum, ampia area espositiva per aziende del settore, meetings, tavole rotonde e proposte per i progetti EU. Saranno ppresenti anche attività editoriali e molto altro.

Scarica il programma completo.

L’EA riparte da Porano

Si è aperto con un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Italia centrale il workshop nazionale della rete italiana WEEC, l’evento che segna l’inizio della stagione di attività 2016-2017 del mondo dell’educazione ambientale e alla sostenibilità nel nostro paese.

Tra i prossimi appuntamenti, la settimana nazionale DESS di novembre

 

La stagione italiana dell’educazione ambientale 2016-2017 si è aperta con il primo evento di rilievo, il workshop nazionale organizzato dalla rete WEEC Italia, in collaborazione con l’IBAF del CNR nella prestigiosa sede storica di Villa Paolina a Porano (di fronte a Orvieto).
Numerosi e importanti i patrocini, dal Ministero dell’ambiente e per la tutela del territorio e del mare alle Regioni tra le più impegnate in questo campo: l’Umbria, regione ospitante, la Sardegna (capofila delle Regioni e delle Province autonome per il settore ambiente) e la Regione Lombardia, che ha istituito un Tavolo regionale e approvato recentemente delle Linee guida di grande interesse per l’ampia apertura tematica e gli obiettivi che la Regione sta portando avanti.
Dopo i saluti di apertura del Direttore dell’IBAF Angelo Massacci e di Mario Salomone, Segretario Generale della rete mondiale WEEC (quella, per intenderci, dei congressi mondiali giunti oramai alla nona edizione, programmata per il 2017 a Vancouver), che ha invitato a osservare un minuto di silenzio in ricordo delle moltissime vittime provocate dal devastante terremoto in Italia centrale, i lavori sono proseguiti con la partecipazione di operatori dell’educazione ambientale di ogni parte del nostro Paese.

 

L’economia del cow boy e l’economia dell’astronauta 

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Solidarietà con le regioni terremotate

Vicini alle popolazioni colpite dal sisma in Italia Centrale, dove si registrano centinaia di morti e migliaia di senza casa.
Educare al rischio, una priorità. Alcune delle risorse disponibili su questo sito web

 

Il grave terremoto avvenuto nella notte del 24 agosto ci turba e commuove. Siamo solidali con le popolazioni colpite e ci auguriamo che dopo i tempestivi soccorsi che vedono mobilitati istituzioni e cittadini, anche la ricostruzione sia rapida e fatta con criterio.
L’Italia, purtroppo, è un paese ad alto rischio sismico e la nostra storia è costellata di storie esemplari di generosità ed efficienza come di ritardi, scandali, speculazioni, errori tecnici e politici. All’educazione il compito di educare anche al rischio, al rapporto con le forze della natura, contribuendo a sviluppare la resilienza delle comunità locali di fronte a un sisma, come a una alluvione, un incendio, una frana, uno tsunami o un urgano. Educazione ambientale è infatti anche imparare a conoscere il territorio e a viverlo con saggezza. Prima di un disastro, come prevenzione, dopo un disastro come ricostruzione non solo materiale, ma anche di vita e capitale sociale e di relazioni interpersonali, che un grave evento sempre sconvolge.

 

Articoli e libri sul rischio e sull’educazione al rischio

 

Sul rischio si leggano ad esempio gli articoli comparsi sul numero dedicato da .eco a educazione e terremoti e quelli di Ugo Leone

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Convivere con il rischio. Oggi

Un utile volume che spiega in modo chiaro cosa è il rischio e come fronteggiarlo

 

Mario Salomone

 

Con il rischio la Terra e i suoi abitanti hanno sempre convissuto e nonostante terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, frane e valanghe, siccità, alluvioni, uragani, cicloni e cambiamenti climatici se la sono sempre cavata, trasformando ogni choc in occasione evolutiva, anche quando, ad esempio, qualcosa provocava una estinzione di massa delle specie viventi. Parliamo, ovviamente, di tutte le specie viventi tranne una e di cinque estinzioni tranne una.

La specie a parte è la specie umana e l’estinzione a parte è la sesta.

I rischi sopra elencati, infatti, sono quelli di origine naturale. La specie umana ci ha aggiunto del suo, provocando, tra l’altro, la sesta estinzione di massa di specie viventi, quella attualmente in corso e che è dovuta all’azione antropica.

Lo spiega, con grande chiarezza, Ugo Leone in Fragile. Il rischio ambientale oggi, nel volume che va ad arricchire la collana di Carocci Editore ideata in collaborazione con la Città della Scienza di Napoli.

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