Prima infanzia, educarla all’avventura

A Verrès (Val d’Aosta) un seminario
su bambini, avventura e rischio
 
 Il 27 novembre dalle 17,30 alle 19,30 si tiene a Verrès (Val d’Aosta), presso la Sala Murasse, Via Murasse, 1, un seminario rivolto agli operatori dei servizi per la prima infanzia e ai genitori. Il seminario propone una una riflessione sull’educazione all’avventura nella vita dei bambini del XXI secolo.
 
 

L’ambiente buca lo schermo?

Roma. In arrivo il 2° rapporto Eco-Media. Una dichiarazione di Mario Salomone
 
A Roma (LUMSA – Via di Porta Castello, 44) il 27 novembre, dalle 9 alle 14, viene presentato il secondo rapporto Eco-Media. Frutto della collaborazione tra Pentapolis Onlus, Università Lumsa e Osservatorio di Pavia, presenta i risultati del rapporto 2015 sulla copertura delle notizie ambientali da parte dei principali media italiani. Obiettivo: evidenziare livello e qualità delle notizie trattate e fornire indicazioni per aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sui temi ecologici.
La domanda è cruciale perché un’adeguata informazione ambientale è il solo mezzo per aumentare la consapevolezza e l’interesse dell’opinione pubblica su tali tematiche.

 

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Clima e informazione ambientale

Verso un’informazione ambientale completa, tempestiva e continuativa
Lunedì 23 novembre ore 14,30 – Casa dell’ambiente, corso Moncalieri 18 – Torino
 
Qual è lo stato dell’informazione ambientale in Italia, alla vigilia della COP21 di Parigi sul clima? Quali sono i principi di una corretta informazione sulle grandi sfide che l’umanità deve affrontare? Le testate giornalistiche e i soci piemontesi della FIMA (Federazione italiana media ambientali invitano cittadini e mondo dell’informazione a un incontro pubblico lunedì 23 novembre ore 14,30, presso la Casa dell’ambiente, corso Moncalieri 18.
 
Sarà anche presentata la bozza di Carta dell’informazione ambientale, su cui la FIMA apre il dibattito.
 
Intervengono tra gli altri ALBERTO SINIGAGLIA (presidente dell’ordine dei giornalisti del Piemonte), LUCA MERCALLI (Informazione e clima) e MARCO GISOTTI (Carta dell’informazione ambientale).
Coordina MARIO SALOMONE (presidente FIMA)
 
 
 
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Dal 23 al 29 novembre una settimana ricca di eventi

Arnie sul tetto, Mercalli e altri giornalisti ambientali, green jobs, economia circolare, una mostra sul verde in città alla Casa dell’ambiente di Torino
 
La Casa dell’ambiente di Torino (corso Moncalieri 18) organizza un fitto calendario di iniziative dal 23 al 29 novembre.
Le giornate si maggior interesse sono lunedì 23 e mercoledì 25.
Il 23 si apre con la collocazione di arnie sul tetto dell’edificio (alle 10), primo esperimento di apicoltura urbana su edifico pubblico. Alle 14,30 i giornalisti della Federazione italiana media ambientali parlano di clima e COP21 e presentano la bozza di una Carta dell’informazione ambientale. Tra i partecipanti Luca Mercalli (meteorologo, conduttore di Scala Mercalli sulla RAI, titolare di rubriche scientifiche), Marco Gisotti (Carta dell’informazione ambientale), Alberto Sinigaglia (presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte) e Mario Salomone (presidente FIMA).
Alle 18 inaugurazione della mostra fotografica Il verde in città.
Mercoledì 25 letture per bambini e ragazzi da parte del noto scrittore Guido Quarzo sul tema della città, in onore di Italo Calvino (di cui quest’anno ricorre in trentennale della scomparsa) e alle 17,30 convegno sulla economia circolare.

Un mondo di pietra e la leggerezza

La strage terroristica di Parigi e il desiderio di un mondo migliore. Cosa saremo capaci di portare nei decenni che ci attendono?
Ripensando a Italo Calvino
 
Mario Salomone

Cosa dire di fronte alla furia omicida del commando terrorista che ha seminato strage a Parigi, a due settimane da una “ultima chiamata”, la COP21 sul clima?

Rimasti di pietra, vengono in mente le parole di Italo Calvino nella prima delle sei “lezioni americane”, quella dedicata alla leggerezza.
Giovane scrittore, racconta Calvino (di cui nel 2015 ricorrono i trent’anni dalla morte prematura), egli andava scoprendo «la pesantezza, l’inerzia, l’opacità del mondo». In certi momenti, continua, gli sembrava «che il mondo stesse diventando tutto di pietra: una lenta pietrificazione: una lenta pietrificazione più o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi, ma che non risparmiava nessun aspetto della vita».
 
Guardare al futuro
A questa pesantezza Calvino cercò di sfuggire con la leggerezza dei suoi scritti. I Six memos for the next millennium (titolo originale delle lezioni che Italo Calvino avrebbe dovuto tenere a Harvard) si aprono con una frase che somiglia molto a quella con cui Aurelio Peccei apre l’agenda del XXI secolo che stava scrivendo al momento della sua morte: «Meno di seimila giorni ci separano dal 2000», scrive Peccei nel 1984, «Siamo nel 1985: quindici anni appena ci separano dall’inizio di un nuovo millennio», scrive Calvino nella introduzione alle lezioni che aveva preparato in vista della trasferta americana. Singolare questa assonanza tra un grande pensatore e una grande scrittore, che è stata anche una assonanza di empatia per l’umanità e per il mondo. Guardare al futuro ne è una buona prova.
 
C’è bisogno di leggerezza
Da quegli anni la pietrificazione del mondo è diventata più veloce. Opache troppe coscienze, troppo pesanti il dolore, le ingiustizie, la violenza.

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Il quinto compleanno di “Info Sostenibile”

In Lombardia l’unico free press interamente dedicato all’ambiente
 
Esce dal 2010 in Lombardia e compie cinque anni il27 novembre Info SOStenibile, l’unico free press italiano interamente dedicato ad ambiente e sostenibilità, diffuso in 50 mila copie a Bergamo, Brescia, Cremona e Monza Brianza.
Come scrive il direttore Diego Moratti nell’editoriale nel numero di novembre, «l’informazione forma le persone, influisce sulle nostre opinioni e sui nostri atteggiamenti, plasma convinzioni e motivazioni, condiziona le scelte quotidiane e i progetti di vita, suscita azioni e reazioni, motiva al cambiamento, all’indifferenza o alla responsabilità. (…) L’informazione è formazione, educazione, consapevolezza. L’informazione è innesco di motivazione, cambiamento, azione, scelte».
Auguri!

Dal 23 al 29 novembre educazione ambientale alla ribalta

Fino allo scorso anno, nell’ambito del Decennio delle Nazioni Unite dell’educazione allo sviluppo sostenibile, il Comitato italiano insediato presso la Commissione UNESCO del nostro paese ha promosso a novembre una settimana nazionale fitta di iniziative ed eventi.
Quest’anno in alcune realtà la settimana è promossa spontaneamente. Ricco di appuntamenti è ad esempio il programma predisposto in Friuli Venezia Giulia a cura de LAREA, il laboratorio regionale che coordina la rete regionale.
A Torino è la Casa dell’ambiente ad annunciare vari incontri durante la settimana.
 

Alluvioni, la storia non insegna

Dal 1989 sono state censite 11.468 aree a rischio idrogeologico molto elevato che interessano il territorio di 2.875 comuni (oltre un quarto dei comuni italiani) in tutte le regioni. Ma ancora non si fa prevenzione
 
di Ugo Leone
 
 
Piove e l’Italia va sotto. Questa volta è toccato alla Campania: soprattutto alla provincia di Benevento.
Possiamo dire che è la solita storia anno dopo anno. Tra gli altri ce lo dicono i geologi quando, ricorrentemente intervistati, ci ricordano che in una terra come la nostra la natura, se maltrattata, risponde nel modo in cui sta rispondendo, come avviene ogni anno di questi tempi stagionali.
Qualcuno più avanti negli anni ricorda le alluvioni di Benevento (1949), di Salerno (1954), di Firenze e Venezia (1966), di Sarno e Quindici (1998 ) e via elencando avvicinandoci ai giorni nostri e sempre tra ottobre e novembre.
Questa annotazione serve per ricordare (la memoria va continuamente rinfrescata) che è autunno; in questo periodo piove; quando la pioggia è più abbondante fiumi e torrenti si ingrossano e portano più acqua i torrenti nei fiumi e i fiumi nel mare.
Questo secondo le regole della natura.
Poi, però, vi sono le sregolate regole umane. Quelle che hanno irreggimentato il corso di torrenti e fiumi in alvei innaturali e li hanno indirizzati in mezzo ad una selva di costruzioni che sottraggono suolo alla campagna dove qualche corso d’acqua più esuberante tenderebbe ad espandersi se ne trovasse la possibilità. Quando questa naturale possibilità non la trova esonda per le strade, nelle cantine e travolge tutto quello che trova lungo la strada.
 

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Rojava, tra guerra e pace

Ambiente e conflitti. Chissà quando ne usciremo fuori… Viaggio nel Kurdistan siriano e le sue contraddizioni e speranze di futuro
di Pier Luigi Cavalchini

 

(Di ritorno dal Kurdistan siriano) Forse molti dei lettori sono stati in qualche modo toccati dalla particolare del Kurdistan, che non è un’arte marziale o un prodotto d’artigianato esotico, bensì un territorio con un popolo suddiviso in quattro o cinque Stati diversi senza la possibilità di averne uno unico “riassuntivo” ed autonomo. Veramente una situazione assurda, diretta conseguenza della spartizione del Medio Oriente fra i principali Stati coloniali tra Ottocento e Novecento. Bene. Con una serie di associazioni in qualche modo collegate all’attività dell’UNHCR mi trovo in questi giorni proprio in questi luoghi ameni e pieni di storia. Purtroppo ciò che colpisce di più è la totale assenza di una cultura ambientale, che verrà anche dopo la soddisfazione dei bisogni primari ma che, comunque, è e rimane la base per qualificare il modo di vivere di ciascuno. L’aria sa di petrolio (siamo al confine tra Siria e Irak), le discariche segnano, a volte, i bordi delle strade – quasi come “guard rail” naturali -, la polvere (sottile, pesante, con sezioni di ogni tipo) è ovunque, come ovunque sono torme di cani inselvatichiti. Un paesaggio, purtroppo, comune a molti Paesi del Terzo Mondo che, in quelli interessati da conflitti più o meno striscianti, diventa quasi infernale.
Così, ormai da quasi una settimana (siamo al primo di ottobre) continua. Il viaggio da “Mille e una Notte”. Il riferimento va interpretato nel senso che c’e’ molto buio e poca luce, nelle terre dei Parthi e degli Assiri. Qui, anche se le strutture sono un po’ vecchiotte, quando sono in piedi, i fili volanti sono la norma e le discariche a cielo aperto sono parte del paesaggio, si respira un’aria di freschezza e voglia di vivere che noi abbiamo perso da molto. Il miglior modo di rispondere a quei pazzi sanguinari vestiti di nero che fanno di una sbagliata concezione religiosa la loro ragione di vita (anzi di morte). 
Nel resoconto (esclusivo) che segue ci sono continui riferimenti al rispetto dell’ambiente (di quello che è rimasto), della possibilità di garantire diritti e opportunità per tutti. Il primo a crederci fermamente è il presidente del Cantone principale.

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Milano ha un cuore verde

Un vastissimo spazio verde, circa due ettari di terreno divisi tra giardini, una serra, siepi di erbe aromatiche e numerosi spazi coltivati. È il Giardino degli Aromi, all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, con un Libero Orto

 
di Andrea Ferrari Trecate
 
 
Continua la serie di reportage sugli orti urbani di varie città italiane. Leggi anche gli articoli su Angoli di terra, a Milano zona Barona, e su due esperienze a Roma, Garbatella e Tre Fontane
 
Un polmone verde di esperienze condivise, di socialità e di biodiversità. Il Giardino degli Aromi, la realtà umana ancora prima che ecologica e agricola che si trova all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, è il risultato di una storia cominciata poco più di 15 anni fa.
Un’esperienza iniziale quasi pionieristica che nel tempo ha via via radunato in maniera spontanea ex-pazienti dell’ospedale, abitanti del quartiere, istituti scolastici, migranti e semplici volontari.
Aurora Betti, memoria storica del Giardino, mi racconta di come questi spazi siano partiti dall’essere un semplice punto di raduno, nato con un corso sulle erbe medicinali nel ’99, fino a diventare il primo motore della filosofia degli “orti condivisi” conosciuto in tutta Milano e non solo. 
 

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