ECO&ECO 2014: NUTRIRE LA CITTA’, il 21 Novembre dalle 9.30 presso l’Ecofoyer

 

Si terrà venerdì 21 novembre, all’Ecofoyer-Casa dell’Ambiente, in corso Moncalieri 18, l’edizione 2014 di ECO&ECO, progetto ideato dall’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro onlus, realizzato con il contributo di Camera di Commercio di Torino, Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo e grazie al supporto di una ricca rete di partner comprendente associazioni di categoria, enti e università.

ECO&ECO, nell’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare indetto dalle Nazioni Unite, ha scelto quest’anno di focalizzarsi sul tema dell’agricoltura e apicoltura urbana e avrà per titolo Nutrire la città.

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Online, in consultazione gratuita, il nuovo numero di “il Pianeta azzurro”

Un’attività semplice e alla portata di tutti come lo snorkeling può trasformarsi in un’esperienza unica di arricchimento personale, formazione e divertimento.
L’educazione ambientale trova nello snorkeling uno strumento di grande efficacia che permette al grande pubblico di avvicinarsi alla natura, è il caso di dirlo, in punta di pinne!
Scoprite le attività e le novità nel campo dell’educazione ambientale legate allo snorkeling nel dossier n.2 di “il Pianeta azzurro”
Scaricate qui il PDF in consultazione gratuita

n. 2 settembre 2014

 

 

 

 

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Dossier: Lo snorkeling  3 Essere o non essere “subbaqqui…”? di Stefano Moretto
  5 Progetto “Salto-nel-blu”, attivita’ di snorkeling naturalistico che ti fa scoprire il pianeta azzurro, di Eleonora Meliadò e Andrea Molinari
  8 Snorkeling ed educazione ambientale, di Emilio Mancuso
10 Snorkeling, che storia!, di Angelo Mojetta
13 Basta poco…, di Donatella Moica e Massimo Boyer 

“Water Crew”approda a Bergamo alle Seconde Giornate Pan-europee dell’educazione ambientale

Centinaia di educatori ambientali si sono riuniti in Italia, nella splendida cornice di Bergamo, una delle più belle città italiane, il 25 e 26 settembre 2014, per le Seconde Giornate Pan-europee dell’educazione ambientale. I partecipanti, provenienti da una ventina di paesi, hanno affrontato nei lavori di gruppo temi come l’interdisciplinarità e la formazione degli operatori, la comunicazione del cambiamento climatico, l’educazione agli ambienti urbani, la cooperazione nord-sud del mondo, l’educazione agli ambienti acquatici (marini e fluviali).

Il video trailer “Water Crew” realizzato da Edo Passarella

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REPORT: dietro il Made in Italy sfruttamento dei lavoratori e crudeltà verso gli animali

Immagini scioccanti nel servizio di domenica 2 novembre su “Report” (RAI 3). La combattiva trasmissione di Milena Gabanelli ha messo il dito nella piaga della delocalizzazione dell’industria del “Made in Italy”: dietro le griffe più famose, sfruttamento del lavoro in paesi lontano (fino in Armenia o Transnistria) e crudeltà nei confronti degli animali, chiamati spesso a fornire la materia prima dei capi di abbigliamento. In questo caso si trattava delle oche: piume estirpate con violenza, una dopo l’altra, mentre l’animale è vivo e cosciente, oche costrette per questo a subire terribili sofferenze. Moltissime di loro non sopravvivranno alla violenza, le più “fortunate” porteranno i segni delle ferite per il resto della loro vita e saranno costrette a subire questa tortura più volte nell’arco di uno stesso anno. Questa la realtà descritta da Report che documenta le pratiche schivistiche negli stabilimenti “delocalizzati” e le illegali perpetrate in alcuni allevamenti ungheresi dove vengono “prodotte” piume d’oca, poi vendute come materie prime all’industria tessile e dell’abbigliamento, anche per realizzare prodotti di lusso.

Per questo l’Enpa ha promosso una petizione online sulla piattaforma “Change.org” (http://urlin.it/12d21e) con la quale chiede all’Europa di mettere definitivamente al bando una pratica violenta e illegale, e di prevedere tutti gli opportuni controlli tesi ad evitare il ripetersi di situazioni di illegalità. Ma la petizione della Protezione Animali è rivolta anche alle aziende e a Confindustria affinché pongano fine alle torture e allo sfruttamento delle oche per le piume, e utilizzino finalmente imbottiture sintetiche, le quali, oltre ad essere “cruelty free” offrono anche una resa superiore.

L’Enpa sollecita inoltre le autorità competenti a rispettare il diritto dei cittadini di essere correttamente informati in merito, di conoscere quindi la provenienza dei capi e delle materie prime con un idoneo sistema di tracciabilità che permetta, nel caso in questione, di sapere se siano state usate piume e da quale allevamento esse provengano.

Le scelta “cruelty free” – osserva l’Enpa – è una scelta etica che paga sempre e comunque, anche in campo economico.

Si è concluso con una Tesi di Laurea il progetto +SPORT -SPRECHI

La sostenibilità e la lotta agli sprechi possono diventare fair play. Non tutti gli sportivi sanno che esiste un Codice Verde del Coni in cui si invitano la Organizzazioni Sportive e gli atleti a sostenere azioni che  controllino di consumi di acqua, energia e promuovano  valori ambientali.

Con il progetto +Sport –Sprechi, finanziato dalla Fondazione Cariplo e realizzato dall’Istituto Scholè Futuro di Torino, dalla FIPAV di Lodi, con il supporto scientifico del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) del Politecnico di Milano, si è cercato di ridurre gli sprechi all’interno di manifestazioni sportive nel territorio lodigiano. In questo modo  non si toglie gusto allo sport, anzi lo si moltiplica perché oltre che far stare bene noi, si fa bene anche l’ambiente.

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Tappa conclusiva del Tour 2014 a Padova

(testo e fotografie di Massimo Boyer)
Organizzazione, davvero impeccabile in ogni dettaglio, a cura di Diving Academy Nord Est. https://www.facebook.com/DivingAcademyNE

 

Sabato a Padova, presso il centro sportivo Oasi 2000, si sono susseguite le presentazioni di Fabio Figurella, sulla filosofia di DIving Academy e la collaborazione con Tribord e Suex, di Piero Mescalchin, che ha presentato l’ecosistema delle Tegnue di Chioggia, e di Massimo Boyer che ha parlato della collaborazione con Reef Check Italia e di fotografia subacquea.

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Ecogalateo e acquagalateo (di S. Moretto)

L’acqua è un bene che diamo sempre più per evidente, e che al contrario sta diventando sempre più raro e prezioso. Già ai giorni nostri, a soffrire per carenza di risorse idriche sono circa un miliardo e mezzo di persone, fra meno di vent’anni potrebbero raddoppiare. È un’emergenza planetaria che sta peggiorando rapidamente. Inoltre con il continuo miglioramento delle condizioni di vita e con l’aumento della popolazione, la domanda d’acqua aumenta sempre più velocemente tanto che in questi ultimi tempi una delle preoccupazioni più significative è proprio la sua disponibilità futura. Numerosi scienziati ed economisti prevedono che se si dovesse preocedere a consumare acqua ad un ritmo sempre maggiore, il futuro della specie umana e di ogni altro organismo vivente potrebbe essere a rischio.
Il nostro pianeta sta cambiando. Piove meno di 50 anni fa, ma tutta la pioggia cade nello stesso momento. Visto che i giorni piovosi sono diminuiti, le precipitazioni sono più concentrate e devastanti. La terra non trattine più, è quindi immediatamente alluvione.
E mentre il deserto di espande, il mare diminuisce. La sabbia sta già ricoprendo oltre il 20% del pianeta e ogni anno continua la sua avanzata di altri circa 70 mila chilometri quadrati di terra. Secondo un’analisi delle Nazione Unite, oltre 100 milioni di persone sono minacciate, anche per colpa dell’effetto serra, e dovranno presto emigrare, inseguite dalla sabbia, in circa 110 Paesi del mondo.
Per fare un esempio il Lago Aral o il Deserto del Karakum, nell’Asia Centrale, tra il Kazakhstan e l’Uzbekistan.
Il nome significa “mare delle isole”, in virtù delle numerose isole che erano visibili nei pressi della costa orientale.
E’ stato un lago profondo oltre 50 metri, oggi è un deserto bianco (perchè salato) abbandonato da tutto e tutti, la poca acqua rimasta ha un tasso salino talmente alto da uccidere gli animali che vi abitano.
Sono in corso alcuni tentativi di recupero, ma fattori come evaporazione, vento, sabbia, cattiva gestione delle coltivazioni, non facilitano il processo.
Ma ancora l’asprezza dell’ambiente naturale del Sertão in Brasile, aggravato dallo sfruttamento delle risorse del suolo, anche attraverso la monocoltura della canna da zucchero, e quindi la conseguente deforestazione ed inevitabile desertificazione, ha spinto ad un’emigrazione di massa.
Infine il Souf in Algeria, il suo nome deriva dal berbero e vuol dire fiume. Sembra incredibile parlare di acqua in una regione come questa avvolta dalla sabbia, basta pensare che in queste terre si parla di mare…di dune. Invece è presente una vena acquifera che scorre sottoterra grazie ad un fiume fossile che un tempo inondava il terreno, e questo fa si che l’acqua salga lentamente in superficie. Tutto ciò sta creando delle gravi problematiche alla città di El Oued, che per questo strano evento rischia di sprofondare proprio come Venezia. Ovviamente se da un lato quest’acqua può risultare pericolosa, dall’altra parte diventa un serio vantaggio per tutti quelli che devono irrigare i campi, infatti è sufficiente scavare dei buchi, anche piccoli, per poter permettere alle radici delle palme di essere in contatto diretto con le acque sotterranee.
Se non vogliamo quindi il ripetersi della storia o peggio ancora, ecco che da qualche parte bisogna iniziare ed ecco perchè già in passato è stato proposto all’Aja un “ecogalateo” nel quale coesistono innovazioni e cambiamento d’abitudini.
E se spingessimo oltre l’analisi si potrebbe parlare di “acquagalateo”, e quindi troveremmo tra le altre cose: 

  • Chiudiamo bene i rubinetti e non lasciamo scorrere l’acqua se non è necessario.
  • Verifichiamo che non ci siano perdite nei tubi.
  • Facciamo la doccia: riempire la vasca da bagno richiede più acqua.
  • Utilizziamo lavatrice e lavastoviglie solo quando sono piene. È un risparmio di acqua e di energia.
  • Dotiamoci di un serbatoio di servizio del Wc a doppio pulsante, in modo da dosare lo scarico secondo le esigenze.
  • Ricordiamoci che un prato “all’inglese” in un paese caldo come il nostro esige molta acqua; esistono tipi di semi che garantiscono un bel verde con meno acqua.
  • Evitatiamo di gettare rifiuti di qualsiasi tipo vicino ai corsi d’acqua: inquinano e ne rallentano lo scorrimento con gravi rischi in caso di piogge intense.
  • Facciamo controllare i pozzi neri delle nostre case.
  • Non lasciamo sacchetti e bottiglie di plastica, lattine o altro sulla spiaggia, non gettiamoli dalla barca o da una scogliera.
  • Non preleviamo mai organismi marini: limitiamoci ad ammirarli vivi nel loro ambiente.
  • Per chi ha un’imbarcazione: non gettate l’ancora su quelle macchie scure che vedete sul fondo della baia. È una prateria di Posidonia, un tesoro dei nostri mari.

  

Profilo autore: Stefano Moretto, Diver e skipper, lavora e vive in Francia, si occupa di sviluppo ed innovazione di prodotti in campo subacqueo.Coordinatore redazionale e responsabile del progetto “il Pianeta azzurro” e de “La Collana del Faro”. Esperto in Biologia marina, giornalista, si occupa di divulgazione scientifica e coordina progetti di educazione ambientaleidrobiologica. Collabora alla realizzazione di progetti sportivi con integrazione sociale di diversamente abili. E’ stato coordinatore territoriale del Piemonte dell’associazione ambientalista Marevivo Divisione Subacquea. Fondatore ed organizzatore di associazioni sportivo-culturali, quali Associazione Bioma, Marine-life, Mondomarino, Aquax, Tritone eAgusta (www.agustaresort.com)