Pianeta azzurro raddoppia sui Social Network

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra ogni anno l’8 giugno, Pianeta azzurro, dopo Instagram, ha inaugurato il suo account Facebook, in cui si proporranno tematiche, contributi, illustrazioni e fotografie più interessanti realizzate in questi anni nel dossier “il Pianeta azzurro” e ne “La Collana del Faro”.
Vi aspettiamo numerosi… contribuite anche voi, con i vostri post sul mondo acquatico!

Facebook: il Pianeta Azzurro
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Laboratorio: “DIRE, FARE, MARE!”

Domenica 8 maggio, presso la Casa dell’Ambiente (Corso Moncalieri 18, Torino) si è tenuto per la prima volta il laboratorio itinerante “Dire, fare, mare!” rivolto ai bambini dai 6 ai 10 anni . A partire da un libro-gioco de La Collana del Faro, i bambini sono stati guidati da AlèAlè, gruppo di ricerca e progettazione didattica, in un’avventura creativa alla scoperta del mare. L’attività mira all’acquisizione di nuove conoscenze e abilità in modo divertente, oltre a stimolare la collaborazione tra i partecipanti. Sono stati inoltre utilizzati materiali inconsueti per la produzione di un elaborato unico e personale. La partecipazione è stata gratuita e d è stato dato in omaggio a ogni bambino il libro “Dire, fare, mare”.

Per ulteriori informazioni pianetazzurro@schole.it

seguono alcune foto dell’evento

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E siamo a 20!!!

Siamo arrivati a quota 20 pubblicazioni su altrettante tematiche sulla risorsa acqua.
Immergersi insieme“, fa parte di una collana di “agili testi” di facile consultazione e utilizzo su grandi tematiche ambientali e sociali. Molti titoli, come questo, si riallacciano alle iniziative dell’Istituto comprese nell’area de il Pianeta azzurro, che si occupa di divulgare i temi sulla risorsa acqua. Questa pubblicazione nasce dalla collaborazione con HSA italia (la prima associazione in Italia che si occupa di attività subacquee e nuoto per persone disabili: associazione nazionale attività subacquee e natatorie per disabili – www.hsaitalia.it), Tribord (marca del Gruppo Decathlon, per gli sport acquatici), del Centro Subacqueo Idea Blu di Albenga e delle associazioni INGAUNIA Albenga ed INTEGRABILI Sanremo.

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Giugno: un mese intenso…di giornate importanti per l’ambiente! (di S. Moretto)

Giugno è da sempre un mese ricco di impegni…infatti si arriva dalla Giornata Mondiale della Terra, il 22 maggio, e dalla Giornata Europea dei Parchi, il 24 maggio…direttamente alle giornate dell’Ambiente e degli Oceani, rispettivamente il 5 ed l’8 Giugno, per finire al 17 Giugno, con la giornata per la lotta alla desertificazione e alla siccità.
Gli appuntamenti sono tanti e spesso rischiamo di inseguirli senza realmente comprenderli oppure ancora peggio di ignorarli totalmente…ma allora sono giusti o sbagliati?
Per esempio, se prendiamo l’ultima in ordine di calendario, il 17 giugno si celebra la giornata mondiale contro la siccità e la desertificazione, istituita dall’ONU nel 1994 e largamente supportata dall’UNESCO nelle sue azioni di sensibilizzazione e promozione della salvaguardia del patrimonio naturale. Oltre il 40% delle terre emerse del pianeta è minacciato dalla desertificazione. Ogni anno 12 milioni di ettari di terra fertile, fondamentale anche per sfamare una popolazione che rapidamente oltrepasserà i 9 miliardi di esseri umani, viene trasformata in deserto.
La pressione umana sulla ricchezza dei suoli del pianeta è la causa principale del fenomeno della desertificazione ed è quindi direttamente connesso alla devastazione degli habitat naturali (come le foreste) che proteggono i nostri suoli, alla pessima gestione dei suoli stessi, alla modificazione dei cicli idrici e naturalmente ai cambiamenti climatici. Si stima che entro il 2030 la scarsità d’acqua obbligherà 700 milioni di persone a migrare.
La competizione e l’uso delle risorse naturali, come l’acqua, provocano il 40% dei conflitti umani, come segnala l’Unep, in un documento del Wwf.
Infatti la deforestazione e la distruzione degli ecosistemi hanno un impatto negativo sulle condizioni di sicurezza, di benessere e di salute delle comunità locali, favorendo quindi il fenomeno delle migrazioni. Oltre il 70% dell’uso umano dell’acqua è usato per l’irrigazione dell’agricoltura, acqua quindi sottratta ai laghi, fiumi e falde acquifere; inoltre si è valutato che la domanda di cibo crescerà fino ad arrivare ad un incremento di domanda di acqua del 55% entro il 2050. Anche se la Terra è un pianeta ricco di acque, solamente l’1% è acqua dolce e quindi utilizzata dall’uomo, distribuita tra laghi, falde, sorgenti e fiumi. Molti grandi serbatoi di acqua affondano le radici in grandi ecosistemi forestali come la foresta amazzonica, che con i suoi 100.000 km di corsi d’acqua custodisce e rigenera quasi il 20% dell’acqua dolce che si riversa nei nostri mari.

Per informazioni: www.wwf.it

A Pisa convegno mondiale sull’ecologia marina

Si svolge a Pisa il più importante appuntamento internazionale dedicato all’ecologia marina.
Dal 26 al 30 giugno presso il Polo Fibonacci dell’Università di Pisa ospiterà l‘International Temperate Reef Symposium (ITRS) giunto quest’anno all’undicesima edizione.
Oltre 200 esperti provenienti da 23 Paesi si confronteranno su temi quali l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, la diffusione di specie invasive e il ‘Blue Growth’, cioè la crescita economica nel settore marittimo secondo un ottica di sviluppo sostenibile.
In particolare gli scienziati dell’Università di Pisa presenteranno alla comunità i risultati di ricerche decennali sul rischio di collasso delle foreste macroalgali, tra i sistemi marini costeri più rappresentativi del Mediterraneo vero e proprio serbatoio di biodiversità.
L’International Temperate Reef Symposium viene organizzato ogni due o tre anni e in passato è stato ospitato da importanti Università in diversi paesi come Stati Uniti, Sud Africa, Cile e Inghilterra.

Piromani e/o incendiari? Il fuoco nemico in Sicilia

di Tiziana Carena

Un fine settimana che non si dimenticherà facilmente per l’isola della Sicilia. Le zone di Cefalù, Lascari, la zona di Monreale, le Madonìe sono in preda alle fiamme.

Roghi disseminati qua e là che arrivano anche a toccare i centri abitati e, addirittura, il capoluogo. Certo, i roghi di questa funesta metà di giugno del 2016 sono stati alimentati dallo scirocco e dalle temperature bollenti; però, è pur vero che pensare all’autocombustione in sincronia in vari luoghi è pensare in modo improbabile: la matematica, secondo il calcolo delle probabilità sembra escluderlo. Sarebbe più facile fare un numero a caso e sentirsi rispondere da una persona conosciuta. Neppure possiamo pensare ai marziani o agli UFO, a fenomeni misteriosi di campi magnetici.

I roghi sono dolosi.

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Formarsi e aggiornarsi in educazione all’ambiente e alla sostenibilità

Il Primo workshop nazionale per chi studia o lavora nel campo dell’educazione ambientale o in ambiti professionali connessi si terrà a Porano (Terni) dal 25 al 27 agosto 2016.
Lo promuove la Rete WEEC Italia
 
ATTENZIONE! Proroga dei termini per l’iscrizione al 15 luglio.
 
Si terrà dal 25 al 27 agosto 2016 il primo workshop di aggiornamento e formazione in educazione all’ambiente e alla sostenibilità. Lo organizza la rete WEEC Italia. I congressi mondiali dell’educazione ambientale (WEEC, World environmental education congress) sono come è noto la più importante e continuativa sede internazionale di incontro e dibattito del settore. La rete italiana è nata nel 2013 dopo il grande successo del Settimo WEEC tenutosi a Marrakech.
Il workshop si svolge presso la sede CNR di Villa Paolina, a Porano (Terni), dove si trova la sede centrale dell’IBAF (Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale, http://www.ibaf.cnr.it).
Il luogo dista pochi chilometri da Orvieto che è facilmente raggiungibile in treno e auto (A1).
La tre giorni di Porano si rivolge a chi vuole aggiornarsi, acquisire nuove conoscenze e consolidare le proprie competenze nel campo della formazione e dell’educazione ambientale.
 
 
Per informazioni e iscrizioni:
 
Segreteria e amministrazione:
Rete WEEC Italia – Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé Futuro Onlus
Corso Moncalieri, 18 – 10131 Torino – Tel. (+39) 011 4366522

Buone notizie per le aree marine protette nei mari dell’Europa

Finalmente una bella notizia, che fa ben sperare per la salute degli nostri ecosistemi marini. Secondo un recente report a cura della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi per quanto riguarda l’istituzione di aree marine protette nei mari dell’Europa, con conseguenti benefici di natura ambientale ed economica.
Se infatti, l’obiettivo primario di un’area marina protetta è la conservazione dell’ambiente naturale e delle specie presenti, è altrettanto vero che esse, se ben gestite, producono ricadute economiche positive in termini di ricostruzione delle riserve ittiche locali con conseguenze per la pesca. E quando la salute dell’ambiente marino migliora, migliorano anche i servizi ecosistemi correlati, come l’assimilazione dei rifiuti, la protezione costiera e il contenimento delle inondazioni.
Inoltre, acqua pulita, habitat salubri e un’abbondante biodiversità marina sono essenziali per lo sviluppo di un turismo di tipo sostenibile, con la creazione di un’economia alternativa al turismo di massa.
Nonostante i passi compiuti, è importante continuare a lavorare in termini di espansione delle aree marine protette, soprattutto per quanto riguarda il mare aperto. Nel 2012, ad esempio, la rete marina Natura 2000 copriva un terzo delle acque vicino alla costa, ma meno del 2% delle acque in mare aperto. Inoltre, è fondamentale indirizzare gli sforzi verso una maggiore omogeneizzazione della copertura geografica: mentre più del 18% del Mare del Nord e più del 12% del Mar Baltico rientrano tra i siti protetti, solo il 2% del Mar Ionio e del Mare Adriatico fanno parte della rete.

 

Per approfondimenti

 

http://ec.europa.eu/environment/marine/eu-coast-and-marine-policy/

 

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4 “no” che contano e un po’ di quote rosa

Qualcuno ha sentito parlare dei quattro cavalieri dell’Apocalisse? L’idea di rievocarli mi è venuta qualche tempo fa rivedendo un famoso film del 1962 ispirato proprio a questi personaggi che, vuole la tradizione, sono la personificazione di altrettanti flagelli: Morte, Guerra, Carestia, Pestilenza. Sono, se ci si pensa, personaggi quanto mai attuali e, soprattutto, mai così globali da quando sono stati citati per la prima volta nell’Apocalisse di Giovanni. Sono figure, infatti, tristemente familiari a noi uomini che, nel corso dei secoli, abbiamo dovuto confrontarci ripetutamente con loro, ma sempre su scala localizzata. In passato colpivano l’una o l’altra zona, intere regioni o continenti lasciando il resto del mondo del tutto ignaro di quanto stava accadendo. Oggi la globalizzazione ha esteso l’area di intervento di questi cavalieri e nessuno può fingere che non esistano visto che quotidianamente i media di ogni genere ci aggiornano sui misfatti di lor signori che sembrano inarrestabili. Scrivo “sembrano” perché forse una soluzione ci sarebbe, forse utopistica, forse fin troppo semplice o addirittura banale come dire “NO”.
Dire “NO” non è facile. La negatività intrinseca di questa parola l’ha resa malvista. Dire “no” non facilita i rapporti umani anche se è un’opzione prevista. Il sì, invece, funziona meglio quando si vogliono mantenere buoni rapporti almeno con quelli che ci sono più vicini o che dobbiamo tenerci stretti per i più vari motivi. A questo punto qualcuno potrebbe anche stufarsi di leggere e chiedersi cosa abbiano a che fare simili riflessioni con Pianeta Azzurro. Domanda legittima e risposta semplice. Qual è il rapporto dell’acqua con il cibo e le carestie? Come si conquistano le risorse idriche in molte zone del pianeta se non attraverso soprusi e guerre? Quante persone muoiono perché non hanno accesso all’acqua potabile e quante malattie sono legate all’assenza di acqua o di acqua pulita? Come sta variando il quadro delle risorse idriche con i cambiamenti climatici in atto? Quello che vediamo accadere in Europa, nel nostro Mediterraneo e nella vicina Africa rischia di essere la punta di un iceberg che sta crescendo e che, come tutti gli iceberg che si rispettino, tiene nascosta la maggior parte di sé.
Dire di no, o almeno prendere in considerazione quest’opzione, è o dovrebbe essere la mossa giusta. I modi per dirlo potrebbero essere tanti tra cui dire sì a chi già dice no. Non è così scontato. Per prima cosa dobbiamo esserne convinti e un utile esercizio è quello di provare a immaginare cosa faremmo noi se ci trovassimo in situazioni come quelle in cui si trovano siriani, curdi, etiopi, sudanesi e tutti gli altri che provano a lasciare la loro patria perché vogliono vivere o vogliono sperare in un futuro per i loro figli.
Infine, un’ultima riflessione sulla seconda parte del titolo. Che ne direste se lasciassimo per un po’ il governo del pianeta nelle mani delle donne? Le donne non fanno la guerra (se non sono costrette), ma ne sopportano le conseguenze pur continuando a curare, amare, trasmettere la vita, sorridere, farci sognare e molto altro ancora. L’idea non è originale come potreste verificare sul web, ma finché non diventa realtà vale la pena di continuare a pensarci o no?

 

 

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Il risparmio casalingo

Continuiamo con una seconda puntata fuori tema della nostra rubrica, ma è sempre utile ripassare i fondamenti per non sprecare l’acqua.
Primo comandamento: pensare! Se riflettiamo sulle nostre azioni sicuramente troveremo nuove soluzioni e sprechi spesso ignorati da poter arginare.
Poi i consigli utili:
Prima di tutto fare manutenzione sull’impianto idrico. Una perdita che libera una goccia d’acqua al secondo può disperdere fino a 5000 litri in un anno.
Mai lasciare scorrere l’acqua inutilmente e preferire la doccia al bagno in vasca.
Sui rubinetti di casa conviene applicare il riduttore di flusso, un semplice filtro che miscela aria all’acqua e porta ad un risparmio che può arrivare fino al 30%.
Abbiamo già parlato la scorsa puntata del WC, una delle maggiori criticità della casa. Quindi dotatelo di doppio pulsante, così da poter dosare il consumo d’acqua a seconda delle necessità del momento.
Mi raccomando, scegliete elettrodomestici in classe A e anche qui fate manutenzione! Lavastoviglie e lavatrice caricate a dovere e con i filtri puliti necessitano di meno acqua, detersivo e corrente elettrica.
Chi ristruttura o costruisce casa può inserire nuove tecnologie per raccogliere le acque piovane in serbatoi e riutilizzarle per gli scarichi dei WC o l’irrigazione.
Teniamo sempre presente che risparmiare acqua ed energia oltre ad essere un’esigenza ecologica ci fa anche risparmiare denaro.
Infine educhiamo i nostri figli insegnando loro che il risparmio delle risorse naturali è utile e necessario al mondo che abiteranno.

 

 

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