Raymundo Sesma a Torino

(Torino) Il 17 dicembre in via Lombroso 16 alle 9,00 incontro con l’artista messicano Raymundo Sesma.
La presenza a Torino dell’artista messicano Raymundo Sesma è occasione per un interessante momento di discussione su arte contemporanea e riqualificazione urbana a San Salvario, quale momento di approfondimento di Torino Capitale del Paesaggio in occasione del Congresso Mondiale dei paesaggisti IFLA che si terrà nella nostra città nel 2016.
Nel pomeriggio si terrà un interessante tavolo partecipativo con lo stesso Raymundo Sesma, rappresentanti dell’associazionismo locale e docenti dell’Accademia Albertina sul tema di Largo Saluzzo e di come, attraverso l’arte contemporanea, si possa migliorare il paesaggio urbano. Seguirà il sopralluogo in largo Saluzzo con la presenza, insieme agli altri intervenuti, di architetti del paesaggio AIAPP-Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio.
Intervengono: Alessandra Aires, Presidente AIAPP Piemonte Valle d’Aosta, Antonella Parigi, Assessore alla Cultura Regione Piemonte, Maurizio Braccialarghe, Assessore alla Cultura Città di Torino, Mario Cornelio Levi, Presidente Circoscrizione 8, Ferruccio Capitani, Comitato Organizzatore IFLA Torino 2016, Raymundo Sesma, Maria Flora Giubilei, Direttore Galleria di Arte Moderna di Genova, Fortunato D’Amico, Curatore d’Arte, Sopramaresotto, Francesco De Biase, Dirigente Servizio Cultura Città di Torino, Paolo Mighetto, Comitato di Redazione “Architettura del Paesaggio”, Enrica Pagella, Direttore di Palazzo Madama, premio ICOM museologa dell’anno 2012, Marco Minari, Commissione Locale per il Paesaggio di Torino, Paolo Naldini, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella, Dario Rei, Cattedra UNESCO per la Sostenibilità Ambientale, Tiziana Monterisi, N.O.V.A. Civitas, Biella, Paola Parmentola, Marco Addonisio, Mattia Cogato Baraldo, Coord. Commissioni Circoscrizione 8, Giuseppe Piras, Agenzia Sviluppo Locale San Salvario, Roberto Albano, YLDA, Alessandro Mercuri, Associazione Nessuno, Daniela Lenzi, Donne per la difesa della società civile, Mario Salomone, Ecofoyer-Casa dell’Ambiente, Raymundo Sesma, artista, Monica Saccomandi, Fabrizio Sibona, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

Fondatore dell’associazione Advento, Raymundo Sesma negli ultimi 5 anni ha operato per integrare l’arte con l’azione di designer, architetti, paesaggisti e altri attori nell’ambito dell’arte pubblica. Ha condotto una serie di invenzioni in situ su architetture interne ed esterne, pareti di musei e gallerie in Messico, Stati Uniti, Svizzera e Italia. Le sue realizzazioni stimolano zone di contatto sociale e attivano processi sociali. I suoi lavori sono presenti in prestigiose collezioni internazionali, dal Metropolitan Museum of Art di New York al Victoria and Albert Museum di Londra, dal Musée d’Art Modern di Parigi al National museum of Modern Art di Tokyo, al Museo de Arte Moderno di Città del Messico, alla Fundaçao Calouste Gulbenkian di Lisbona. Per Torino ha realizzato nel 2009 il progetto Campo expandido nell’ambito del progetto Star-T, L’arte sotto le stelle, promosso da Sopramaresotto (rotonda di via Orvieto angolo corso Mortara).

Il nuovo numero di .eco: il punto sull’E.A. a cura di Michela Mayer

E’ on line l’ultimo numero di .eco, l’educazione sostenibile.

Il tema è “Educazione Ambientale: cosa abbiamo imparato, cosa c’è da imparare?”  a cura di Michela Mayer.

Per tutti quelli che si occupano di Educazione Ambientale e di educazione in generale. 

Questo il ricco sommario:

  • Bilancio di un decennio, di Michela Mayer
  • Nuovi cittadini di un pianeta in crisi, di Aurelio Angelini
  • Al cuore delle questioni socio-ecologiche: dai saperi da costruire alle competenze da sviluppare, di Lucie Sauvé
  • Verso un’educazione più critica e più densa di significato, di Arjen Wals
  • Collaborare per educare  alla sostenibilità, di Michela Mayer
  • L’educazione ambientale e alla sostenibilità prende il suo posto nella ricerca educativa europea

Ultima chiamata

Proiezione del film documentario “Ultima chiamata” e dibattito

 

venerdì 28 novembre 2014   ore 18.30 – 21.30

Università della Valle d’Aosta

Aula Magna – Strada Cappuccini 2A – Aosta

 

 

40 anni fa, la pubblicazione di The Limits to Growth sconvolse il mondo. Il libro, basato sul report di un team di scienziati del MIT, era portatore di un messaggio che oggi è più attuale che mai: il pianeta Terra è un sistema finito e la crescita economica a pieno ritmo porterà la nostra società e l’ambiente sull’orlo del collasso.

Il documentario Ultima Chiamata racconta la storia dell’ascesa, caduta e rinascita di uno dei libri ambientalisti più controversi e stimolanti di tutti i tempi. Ripercorriamo gli eventi attraverso le storie dei suoi ideatori – Aurelio Peccei e Jay Forrester – e autori – Dennis e Donella Meadows, Jorgen Randers, Bill Behrens – un gruppo di persone molto diverse tra loro, ma unite da un’estrema attenzione per le future generazioni.

Il messaggio di The Limits to Growth è rimasto inascoltato per 40 anni. L’abitudine di prendere decisioni a breve termine dal punto di vista ambientale, economico e politico ha portato a questo grande ritardo d’azione, nonostante il libro anticipasse già allora la crisi globale che stiamo vivendo oggi.

Nel film, gli autori di The Limits to Growth, supportati da straordinario materiale d’archivio, ci forniscono una visione provocatoria sulle ragioni della crisi globale e condividono con noi la propria idea del futuro [da www.lastcallthefilm.org]. Leggi tutto “Ultima chiamata”

A tutta natura!

Il seminario A tutta natura! Esperienze educative sperimentali all’aria aperta per l’infanzia, si svolgerà il 29 novembre 2014 (8,30-13,30) presso l’aula TecnoPolo, Capannone 19 Area Ex Officine Reggiane, Piazzale Europa, Reggio Emilia.


Il seminario è gratuito ed è richiesta la pre-iscrizione, inviando una mail a atuttanatura@unimore.it , indicando nome e cognome del/dei partecipanti ed ente di appartenenza.

 

 

 

 

Nuove minacce a Lirio Abbate: la solidarietà di Fima, contro criminalità organizzata e inquinamento

Lirio Abbate, l’inviato dell’Espresso sotto scorta dal 2007 per le minacce della criminalità organizzata, è stato oggetto di un grave, preoccupante e inaccettabile tentativo di intimidazione. L’auto scortata sulla quale viaggiava è stata prima pedinata e poi speronata in mezzo al traffico di Roma.
Fima (Federazione italiana media ambientali) esprime la propria solidarietà al giornalista, autore di numerose inchieste sugli intrecci tra politica, affari e criminalità organizzata in vari settori dell’economia di Roma. Tutti i componenti della Federazione si stringono attorno a Lirio.

“Chiunque, a qualsiasi livello, sia oggetto di intimidazioni mafiose deve essere difeso senza alcuna preclusione ed occorre mettere a punto strumenti efficaci affinché le intimidazioni ai giornalisti da parte della criminalità organizzata non raggiungano l’obiettivo di togliere voce all’informazione”, afferma Mario Salomone, presidente di Fima.

Il caso di Abbate è uno dei tanti che interessano i cronisti locali impegnati sul terreno della lotta alle illegalità ambientali, che devono affrontare difficoltà sempre più grandi. Non bisogna dimenticare, infatti, che il 52% dei giornalisti sono freelance indipendenti, meno tutelati rispetto ai colleghi che lavorano nelle redazioni.

Gli attacchi a un’informazione libera non vengono solo dalle minacce e dalle intimidazioni. Anche la politica ci mette il suo, con una legge sulla diffamazione che non prevede il carcere per i giornalisti, ma mantiene comunque il suo effetto intimidatorio con sanzioni fino a 10.000 euro. Chi tutela il diritto dei cittadini alla verità?

Nuove minacce a Lirio Abbate: la solidarietà di Fima, contro criminalità organizzata e inquinamento

Lirio Abbate, l’inviato dell’Espresso sotto scorta dal 2007 per le minacce della criminalità organizzata, è stato oggetto di un grave, preoccupante e inaccettabile tentativo di intimidazione. L’auto scortata sulla quale viaggiava è stata prima pedinata e poi speronata in mezzo al traffico di Roma.
Fima (Federazione italiana media ambientali) esprime la propria solidarietà al giornalista, autore di numerose inchieste sugli intrecci tra politica, affari e criminalità organizzata in vari settori dell’economia di Roma. Tutti i componenti della Federazione si stringono attorno a Lirio.

“Chiunque, a qualsiasi livello, sia oggetto di intimidazioni mafiose deve essere difeso senza alcuna preclusione ed occorre mettere a punto strumenti efficaci affinché le intimidazioni ai giornalisti da parte della criminalità organizzata non raggiungano l’obiettivo di togliere voce all’informazione”, afferma Mario Salomone, presidente di Fima.

Il caso di Abbate è uno dei tanti che interessano i cronisti locali impegnati sul terreno della lotta alle illegalità ambientali, che devono affrontare difficoltà sempre più grandi. Non bisogna dimenticare, infatti, che il 52% dei giornalisti sono freelance indipendenti, meno tutelati rispetto ai colleghi che lavorano nelle redazioni.

Gli attacchi a un’informazione libera non vengono solo dalle minacce e dalle intimidazioni. Anche la politica ci mette il suo, con una legge sulla diffamazione che non prevede il carcere per i giornalisti, ma mantiene comunque il suo effetto intimidatorio con sanzioni fino a 10.000 euro. Chi tutela il diritto dei cittadini alla verità?

Nuove minacce a Lirio Abbate: la solidarietà di Fima, contro criminalità organizzata e inquinamento

Lirio Abbate, l’inviato dell’Espresso sotto scorta dal 2007 per le minacce della criminalità organizzata, è stato oggetto di un grave, preoccupante e inaccettabile tentativo di intimidazione. L’auto scortata sulla quale viaggiava è stata prima pedinata e poi speronata in mezzo al traffico di Roma.
Fima (Federazione italiana media ambientali) esprime la propria solidarietà al giornalista, autore di numerose inchieste sugli intrecci tra politica, affari e criminalità organizzata in vari settori dell’economia di Roma. Tutti i componenti della Federazione si stringono attorno a Lirio.

“Chiunque, a qualsiasi livello, sia oggetto di intimidazioni mafiose deve essere difeso senza alcuna preclusione ed occorre mettere a punto strumenti efficaci affinché le intimidazioni ai giornalisti da parte della criminalità organizzata non raggiungano l’obiettivo di togliere voce all’informazione”, afferma Mario Salomone, presidente di Fima.

Il caso di Abbate è uno dei tanti che interessano i cronisti locali impegnati sul terreno della lotta alle illegalità ambientali, che devono affrontare difficoltà sempre più grandi. Non bisogna dimenticare, infatti, che il 52% dei giornalisti sono freelance indipendenti, meno tutelati rispetto ai colleghi che lavorano nelle redazioni.

Gli attacchi a un’informazione libera non vengono solo dalle minacce e dalle intimidazioni. Anche la politica ci mette il suo, con una legge sulla diffamazione che non prevede il carcere per i giornalisti, ma mantiene comunque il suo effetto intimidatorio con sanzioni fino a 10.000 euro. Chi tutela il diritto dei cittadini alla verità?

Nuove minacce a Lirio Abbate: la solidarietà di Fima, contro criminalità organizzata e inquinamento

Lirio Abbate, l’inviato dell’Espresso sotto scorta dal 2007 per le minacce della criminalità organizzata, è stato oggetto di un grave, preoccupante e inaccettabile tentativo di intimidazione. L’auto scortata sulla quale viaggiava è stata prima pedinata e poi speronata in mezzo al traffico di Roma.
Fima (Federazione italiana media ambientali) esprime la propria solidarietà al giornalista, autore di numerose inchieste sugli intrecci tra politica, affari e criminalità organizzata in vari settori dell’economia di Roma. Tutti i componenti della Federazione si stringono attorno a Lirio.

“Chiunque, a qualsiasi livello, sia oggetto di intimidazioni mafiose deve essere difeso senza alcuna preclusione ed occorre mettere a punto strumenti efficaci affinché le intimidazioni ai giornalisti da parte della criminalità organizzata non raggiungano l’obiettivo di togliere voce all’informazione”, afferma Mario Salomone, presidente di Fima.

Il caso di Abbate è uno dei tanti che interessano i cronisti locali impegnati sul terreno della lotta alle illegalità ambientali, che devono affrontare difficoltà sempre più grandi. Non bisogna dimenticare, infatti, che il 52% dei giornalisti sono freelance indipendenti, meno tutelati rispetto ai colleghi che lavorano nelle redazioni.

Gli attacchi a un’informazione libera non vengono solo dalle minacce e dalle intimidazioni. Anche la politica ci mette il suo, con una legge sulla diffamazione che non prevede il carcere per i giornalisti, ma mantiene comunque il suo effetto intimidatorio con sanzioni fino a 10.000 euro. Chi tutela il diritto dei cittadini alla verità?

ECO&ECO 2014 NUTRIRE LA CITTA’, il programma definitivo

L’appuntamento è per venerdì 21 novembre, all’Ecofoyer-Casa dell’Ambiente, in corso Moncalieri 18 a Torino. Una giornata per confrontarsi sui temi dell’agricoltura e apicoltura urbana.

Oltre 400 orti urbani a Torino, i parchi, le cascine, i percorsi di educazione ambientale e avvicinamento alla ruralità, le mense scolastiche. Torino non è più “one company town”, ma un laboratorio in cui concepire nuovi spazi e nuovi modi di vivere la realtà urbana. Un fermento culturale che dilaga tra le tante presenze associative che in città si occupano di biologico, di km 0, cooperazione alimentare, di lotta agli sprechi, ecc.

Dove sta andando la città? Facciamo il punto insieme all’Assessore all’ambiente del Comune Enzo LavoltaStefania Fumagalli di Coldiretti, Donatella Mosso di Fondazione Torino Smart City, Alessandro Mostaccio del Movimento consumatori e molti altri.

Scopri il programma definitivo.

L’ingresso è libero e occorre prenotarsi a eco@educazionesostenibile.it

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PREMIO ETICA e SPORT per le Scuole Piemontesi

 

L’associazione Etica e Sport rilancia la sezione Scuole nella 6° edizione del premio intitolato a Rinaldo Bontempi e Maurizio Laudi, parlamentare europeo il primo e ideatore in quella veste del “Libro Bianco della UE sullo sport”, giudice in prima linea nella vita, ma anche massimo dirigente per la parte disciplinare della federazione del calcio mondiale.

Il premio fin dalle origini ha avuto cinque sezioni:

1° Istituzioni pubbliche e private,

2° Associazioni e Società Sportive,

3° Tecnici e Atleti,

4° Comunicatori,

5° Scuole.

 

La quinta sezione, reinserita dopo due anni, è dedicata alle scuole del Piemonte, di ogni ordine e grado, che abbiano realizzato negli ultimi due anni scolastici progetti sportivi nei quali a “vincere” siano stati anche i valori etici, il fairplay, il rispetto delle regole e la lealtà. Lo sport, insomma, come momento educativo, capace di valorizzare gli aspetti etici, oltre che come strumento per incrementare la pratica motoria e la cultura sportiva a tutto tondo.

Vi riconoscete nei valori di etica e sport? Avete realizzato un progetto scolastico che risponde a questi requisiti? E allora cosa aspettate? Avete ancora pochi giorni per partecipare al Premio!

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