I parchi regionali siciliani sul sentiero dell’internazionalizzazione
E’ stato presentato lo studio realizzato da nove giovani esperti che hanno frequentato il master in “Esperti nell’internazionalizzazione delle aree naturali protette siciliane“, che ha messo in evidenza come la Sicilia e le sue bellezze paesaggistiche non sono conosciute all’estero. Il paradosso è che in alcuni casi gli stranieri hanno anche difficoltà a indicare il punto geografico nel quale si trova l’isola. Nel corso dell’iniziativa è stata presentata una pubblicazione sui risultati delle ricerche, a cura di Ignazio Cammalleri (vicepresidente del Corissia e coordinatore delo master) e Tiziana Lipari.
Gli studi hanno analizzato dati relativi il profilo del turista, il sistema delle aree protette estere, gli strumenti e canali di promozione, i consorzi turistici, le associazioni e tour operator, le analisi swot della destinazione Sicilia. I parchi passati in rassegna dalla pubblicazione sono: Alcantara, Etna, Madonie, Nebrodi.
Cammalleri afferma che: “occorre far conoscere maggiormente la Sicilia all’estero e prepare il terreno per poter accogliere più turisti. L’obiettivo è internazionalizzare queste aree per farle diventare opportunità di sviluppo economico della Sicilia, purchè sia uno sviluppo sostenibile ed ecologicamente compatibile attraverso due proposte: una cabina unica di regia per valorizzare e promuovere i parchi siciliani e una marca che funga da passepartout“.