“Gli esempi concreti valgono più di mille parole”
di Pierluigi Cavalchini
Anche le ultime due puntate di “Scalamercalli”, trasmissione tra l’informativo, l’educativo e la “TV denuncia”, se ne sono andate ed è più che plausibile una riflessione sugli esiti, oltre che sui contenuti della proposta.
Uno share che, nonostante qualche fisiologica flessione, si è sempre mantenuta – secondo Rai Tre – su buoni livelli (con quasi due milioni di ascolti) e che da sola giustifica la riproposizione dell’impresa di cui si sentiva il bisogno.
La chiusura migliore possibile è stata quella dell’ultima puntata (la sesta, di sabato 4 aprile 2015) che ha semplicemente ricordato quali sono le due leve possibili (forse le uniche) su cui basarsi per “scuotere le coscienze” , come Luca Mercalli ha ripetuto innumerevoli volte. Come prima “chiave”, le parole del fondatore del gruppo ambientalista nepalese “Green Soldiers”, riportate integralmente nel titolo, sicuramente utili per provare a invertire abitudini sballate e concezioni fataliste del futuro prossimo venturo.
Cominciare dal proprio ”intorno”
Il secondo suggerimento ci è venuto, invece, proprio negli ultimi minuti di trasmissione, dalle citazioni in diretta del libro “Piccola Utopia Minimalista” di Luigi Zoia, in cui si prova a vedere se ci può essere un’altra via “ambientalmente e socialmente compatibile” fra liberismo capitalista e socialismo più o meno imposto. In sostanza un appello alla ragione e al “fai da te”, al “raccogli quel che puoi raccogliere” con amici vecchi e nuovi perché il mondo “si pulisce” partendo dal tuo ambito particolare.