La casa ad acqua

Il settore delle costruzioni è, per sua natura, ad alto impatto sull’ambiente, sia nella fase di cantiere che di utilizzo. Da qui la necessità di lavorare per definire ed applicare soluzioni tecnologiche, impiantistiche e manutentive che siano sempre più sostenibili.
Va in questa direzione la proposta di uno studioso ungherese, Matyas Gutai, che ha proposto un sistema per isolare le pareti degli edifici davvero innovativo, pur nella sua semplicità. L’idea consiste nell’utilizzare l’acqua come isolante e, grazie alla prima “casa ad acqua” che ha costruito nel cortile di un magazzino di Budapest, ha dimostrato come un’intercapedine tra due lastre di vetro riempita con semplice H2O possa ridurre notevolmente l’energia necessaria per il riscaldamento.
Per la realizzazione del prototipo sono serviti circa 50.000 €, ottenuti grazie a fondi europei e finanziamenti del governo ungherese. La tecnologia sfrutta la capacità dell’acqua di assorbire il calore e restituirlo lentamente quando necessario.
In altre parole, l’energia termica viene immagazzinata nelle fondamenta della costruzione e rilasciata quando necessario in base alla temperatura impostata nel sistema di regolazione.
Dai primi studi effettuati emerge che la fase costruttiva dell’edificio è più costosa rispetto ad una tipologia tradizionale, ma è comunque più economica di tante altre tipologie di alloggi ad alta efficienza energetica.
L’idea sta suscitando l’interesse di architetti e costruttori di tutto il mondo.
Per approfondimenti si rimanda ad un paper scientifico pubblicato da Matyas Gutai, scaricabile QUI

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Acqua borica

La così detta Acqua Borica non è altro che un soluzione acquosa dell’acido borico, utilizzato nell’industria del vetro, nei pesticidi ed ovviamente in medicina.
Si trova in farmacia ed e viene venduto come farmaco da banco in concentrazione del 3%.
E’ un antisettico ed un disinfettante, ma la sua azione è piuttosto blanda e presenta alcune controindicazioni. Trova utilizzo come tampone locale ad azione decongestionante e per irrigazioni esterne della pelle. Viene a volte prescritto per effettuare bagni oculari o irrigazioni sulla cute con particolari problemi.
E’ di solito controindicata sulle mucose anche se recenti studi ne stanno valutando l’impiego in campo ginecologico.
La troviamo in molte acque termali, dove vengono esaltati alcuni dei suoi effetti benefici. In passato è stata ampiamente utilizzata come antisettico, come sedativo e come conservante alimentare, senza tenere presente della sua tossicità strettamente legata alla concentrazione e all’accumulo dell’acido borico nell’organismo. Ad elevate concentrazioni, se ingerito, può causare vomito, emorragie, diarrea, dolori viscerali, l’assorbimento per via cutanea è trascurabile.Tra gli usi diffusi trova applicazione nelle dermatiti, sulle punture d’insetto e sulle screpolature, ma possiamo affermare con certezza che vi sono in commercio prodotti che supera per efficacia e tollerabilità la nostra vecchia acqua borica. Tranne alcuni casi di specifico utilizzo valutati dal medico, il farmacista potrà consigliare rimedi più innovativi.
Anche per l’acqua leggere sempre attentamente l’etichetta…ed il foglietto illustrativo.

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Quando si dice “è solo la punta dell’Iceberg”

Il fotografo americano Justin Hofman ha fotografato un iceberg nella penisola Antartica e lo ha fatto immergendosi nelle fredde acque per riuscire a catturare il ghiaccio sopra e sotto il livello del mare. Quello che sembra quasi un cubetto di ghiaccio in un bicchiere, altro non è che un iceberg mostrato nella sua interezza, ben al di sotto della sua famosa punta. Sullo sfondo nuvole scure e tempestose fanno da cornice agli scatti. “Ho indossato una muta ma nonostante la copertura l’acqua era talmente fredda e le mani ghiacciate che ho dovuto scattare in pochissimo tempo – spiega il fotografo 31enne – non avrei mai potuto ottenere lo stesso risultato fotografando dalla barca”.
fonte http://www.repubblica.it/

Gli Oceani, la settima economia del mondo

Secondo un recente studio condotto dal WWF in collaborazione con il Global Change Institute dell’Università di Queensland e con il Boston Consulting Group, gli Oceani avrebbero un valore economico di almeno 24mila miliardi di dollari, con un Pil annuo in termini di beni e servizi di 2.500 miliardi di dollari collocandosi cioè subito dopo Usa, Cina, Giappone, Germania, Francia e Gran Bretagna e addirittura prima di Brasile, Italia, Russia e India.
Secondo Lambertini direttore generale del Wwf International “gli oceani sono in grado di competere con i Paesi più ricchi del Pianeta, ma viene consentito che sprofondino ai livelli di un’economia in fallimento….Come azionisti responsabili, non possiamo aspettarci seriamente di continuare ad estrarre le sue risorse senza investire nel suo futuro”. Aggiunge ancora Lambertini “L’Unione europea ha le sue responsabilità, in quanto maxi-consumatore delle risorse della cosiddetta ‘economia blu’. Un’analisi economica stavolta che ci spinge a riflettere ancora una volta sull’importanza della conservazione di questi ecosistemi…

fonte http://www.ansa.it

E’ online il numero 4 di “il Pianeta azzurro”

E’ disponibile online in free download anche la seconda prima parte numero doppio de “il Pianeta azzurro” che chiude il 2014 con un primo poker di dossier tematici (dalle specie alloctone nel Mediterraneo, allo snorkeling alla pesca sostenibile). Il debito dell’umanità nei confronti del mare è senza paragoni. Se avessimo tempo e voglia per provare a valutare in denaro tutti i servigi che il mare ci rende (energia, produzione d’ossigeno, risorse alimentari, mitigazione del clima, comunicazioni ecc.) è quasi certo che non basterebbero le riserve monetarie di tutti i paesi del mondo per pagarle. Questo primo assunto dovrebbe farci riflettere sul nostro rapporto con questa parte del pianeta Terra…

Il numero 4 è in consultazione gratuita….scaricalo QUI….buona lettura!

La prima tappa del Tour raccontata attraverso le immagini di Massimo Boyer

(di Massimo Boyer)
La Prima Tappa del nuovo TOUR TRIBORD 2015 si è svolta a Santa Margherita Ligure nel weekend del 18-19 aprile, in un clima festoso nonostante il meteo non favorevolissimo.
L’evento ha visto la collaborazione di Tribord, Decathlon, Kudalaut Viaggi, Diving Academy, Scubazone, Pianeta Azzurro, Istituto per gli Studi sul mare, DWS Diving Center (struttura ospitante). Arrivato alla sua quarta edizione, arricchitosi per strada di molti contributi importanti, è stata una vera festa della subacquea, coprendo molti aspetti di queste attività. (Segue una fotostoria dell’evento). Leggi tutto “La prima tappa del Tour raccontata attraverso le immagini di Massimo Boyer”

La prima tappa del Tour raccontata attraverso le immagini di Massimo Boyer

(di Massimo Boyer)
La Prima Tappa del nuovo TOUR TRIBORD 2015 si è svolta a Santa Margherita Ligure nel weekend del 18-19 aprile, in un clima festoso nonostante il meteo non favorevolissimo.
L’evento ha visto la collaborazione di Tribord, Decathlon, Kudalaut Viaggi, Diving Academy, Scubazone, Pianeta Azzurro, Istituto per gli Studi sul mare, DWS Diving Center (struttura ospitante). Arrivato alla sua quarta edizione, arricchitosi per strada di molti contributi importanti, è stata una vera festa della subacquea, coprendo molti aspetti di queste attività. (Segue una fotostoria dell’evento). Leggi tutto “La prima tappa del Tour raccontata attraverso le immagini di Massimo Boyer”

Strutture pensate per proteggere la biodiversità marina

Seaboots è un’azienda che realizza infrastrutture portuali e marine progettate cercando di svilippare la loro funzionalità ecologica. Nascono così porti, strutture off-shore, barriere protettive etc. concepite per essere integrate nell’ecosistema e per rispettare e proteggere la biodiveristà presente. Un’interessante esempio di come  la sinergia di scienze e competenze possa portare ad una tutela ambientale integrata.

Scienza tra i banchi del mercato

Nell’ambito dell’iniziativa “Scienza tra i banchi del mercato”promossa dall’Osservatorio “Scienza per la Società” del Municipio II di Roma, il CNR e l’associazione Green Cross, sabato 11 aprile al mercato si è svolta “Salva la tua balena” laboratorio di Paola Romoli Venturi per sensibilizzare i cittadini al consumo ragionato e a riflettere “attivamente” sull’uso sconsiderato della plastica e sull’inquinamento che questa produce nella catena alimentare. L’Obiettivo è stato quello di accendere i riflettori sull’uso eccessivo di plastica da parte dell’uomo e in particolare sulle macro e microplastiche riversate nel Mediterraneo, con le loro conseguenze negative sull’ambiente marino e sulla salute della sua fauna. I cetacei, infatti, ingeriscono la plastica. Il loro stomaco se ne riempie. Il cibo non trova più spazio e muoiono denutriti. Nell’oceano c’è un gigantesco vortice di rifiuti plastici che si scompongono in polimeri e che entrano nella catena alimentare. Questo vortice e questi stomaci sono all’origine del progetto PTV_Pacific Trash Vortex e del laboratorio performativo Salva la tua balena. Anche i cittadini sono stati parte attiva nella realizzazione dell’iniziativa portando al mercato i propri rifiuti di plastica e realizzando un’ISOLA collettiva, che ha contribuito a “salvare la loro balena”, riconvertendo gli scarti plastici in splendide sculture d’artista.

fonte www.greencrossoitalia.org

Inaugurata a Milano Expo 2015 “Nutriamo il Pianeta”

Milano offre tutta se stessa per accogliere il mondo nella nostra città. Expo Milano 2015 nasce per dire a tutti i popoli del Pianeta che la fame si può vincere, che ognuno di noi può fare qualcosa per terminare lo sfruttamento insostenibile del Pianeta….”. Queste alcune delle parole pronunciate dal sindaco di Milano Pisapia nel discorso inaugurale di Expo. Il 1 maggio 2015, infaii, dopo polemiche e ritardi Expo ha aperto le porte ai visitatori e alla speranza di un cambiamento nelle abitudini e nei gesti delle persone. Oggi grazie all’Esposizione Universale di Milano, il tema dell’alimentazione è al centro del dibattito mondiale sulla sicurezza alimentare.