Il ritorno alla terra e ai suoi frutti: un “diritto” dei bambini

Non vi è ancora abbastanza consapevolezza della gravità della perdita di familiarità con la natura. Nel Polesine un orto didattico rivolto ai più diversi visitatori e gruppi di visitatori

 
Emanuela Toffano, Elettra Maggiolo
 
 
1. Nella singolare striscia di terra “tra due fiumi” che è il Polesine, in località Lusia, nasce nel 2013 l’Orto didattico “Il profumo della freschezza”, attualmente inserito nell’Elenco regionale delle “Fattorie didattiche” del Veneto. Da allora, intensa è stata la sua attività culturale e formativa in senso lato, rivolta ai più diversi visitatori e gruppi di visitatori, e la specifica attività didattica e di animazione, dal respiro educativo, rivolta a bambini e adolescenti. Il sottotitolo dell’Orto – “raccogli da solo gli ortaggi che ti piacciono” – pare particolarmente dedicato a loro.
 
 
UN ARTICOLO SPECIALE DI .ECO
 
 

La Blue Economy riparte da Napoli

Il mare che con la sua ‘blue economy’ conta 5,4 milioni di persone impiegate e un valore aggiunto lordo creato di quasi 500 miliardi di euro all’anno. Con la previsione di ulteriori margini di crescita da qui al 2020. Una risorsa strategica per occupazione, nuovi mestieri, economia e ricerca.Se ne parlerà a ‘Orizzonte Mare: Ricerca, Innovazione e Formazione’, evento di discussione che si svolge il 14 e 15 dicembre presso il Centro Congressi della Stazione Marittima ‘Terminal Napoli’ del capoluogo campano.
Due giornate di contributi scientifici e interventi istituzionali, mirati alla definizione di nuovi scenari per l’economia del comparto e alla valutazione dell’impatto di innovazione e investimenti in formazione sul Paese e sul Meridione. Nell’ambito dei momenti di formazione, duecento studenti degli istituti nautici della regione saranno impegnati in workshop dedicati agli strumenti più innovativi della ricerca oceanografica (Side Scan Sonar, Magnetometro, Sonda Ctd, Veicolo filoguidato subacqueo Rov – Remotely Operated underwater Vehicle).

fonte (http://www.improntaunika.it/)

 

Venezia ci ricevi?

Così si intitolaì la Camminata-Manifestazione promossa dal Comitato Acqua Bene Comune Belluno che si è tenuta domenica 13 dicembre  2015 sul Col Visentin, per rendere visibile, anche da Venezia, sede della Regione Veneto, la determinazione in difesa dei fiumi, dei torrenti e dei rii, messi sotto attacco dagli speculatori dell’idroelettrico.
In tutta Italia ad oggi sono state presentate domande per circa 2000 “centraline” di cui oltre 150 nella sola Provincia di Belluno, dove l’artificializzazione dell’asta della Piave è già del 90 per cento, record negativo europeo. Una vera grande opera, non concentrata in un unico luogo ma diffusa su tutto il territorio bellunese. Quasi tutti i progetti prevedono impianti Mini e Micro, inferiori al megawatt e quindi con un apporto energetico complessivamente irrisorio rispetto al fabbisogno nazionale. Si calcola che in Italia gli impianti Mini e Micro siano circa 1900 e coprano un millesimo del fabbisogno energetico nazionale. Attualmente, ci sono altri 1700 impianti di queste dimensioni in istruttoria, tra le quali le 150 richieste ricadenti in provincia di Belluno. Se realizzate, l’apporto energetico crescerebbe complessivamente solamente di un altro misero millesimo. Di un nulla, quindi, soprattutto se paragonato al significativo e oggettivo impatto che, invece, questi progetti hanno sull’ecosistema fluviale.

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Le Aree Marine Protette italiane come modello nel Golfo di Guinea

La Fondazione italiana MEDSEA si aggiudica la gara internazionale per la creazione di due aree marine protette a São Tomé e Príncipe, nel Golfo di Guinea. 
La Fondazione MEDSEA è stata costituita appena qualche mese fa a Cagliari e si è già aggiudicata una gara internazionale per la definizione di un modello di gestione e di tutela basato sul sistema delle Aree Marine Protette italiane e della sua implementazione in due aree marine a São Tomé e Príncipe, un piccolo stato indipendente al largo dell’Africa centro-occidentale.

Cos’è la Fondazione MEDSEA 
La Fondazione MEDSEA-Mediterranean Sea and Coast Foundation senza scopo di lucro ha sede a Cagliari e nasce per la tutela e la valorizzazione…

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I vincitori di MyShot 2015

Domenica 15 Novembre presso il Museo della Macchina da Caffè “Mumac” di Binasco (Mi) si è tenuta la premiazione dei vincitori dell’edizione 2015 del concorso fotografico dedicato alla fotografia subacque  MyShot.
L’evento è stato arricchito da interventi di prestigio con la partecipazione speciale di alcuni ospiti d’onore e interventi d’autore tra cui:

  • Davide D’Angelo e “La teoria del colore”
  • Dodi Telli “Le crociere per i fotografi”.
  • Massimo Boyer “Le frontiere della fotografia naturalistica”
  • Avv. Francesca Zambonin “Il diritto d’autore e la fotografia”
  • Franco Banfi “Wildlife Photo Tours”.

Ricordiamo che quest’anno grazie alla collaborazione con il Tour “Un Mare di Fotografie 2015”, Tribord e Passione Snorkeling è stata introdotta la nuova categoria di gara: “Snorkeling”. Vincitore della categoria è stato Franco Tulli premiato da Tribord con una muta integrale da snorkeling SUBEA 3mm. Qui sotto la foto vincitrice.

198 Franco Tulli SN 1

Per vedere tutte le voto vincitrici del concorso e le foto della premiazione www.scubaportal.it

I vincitori di MyShot 2015

Domenica 15 Novembre presso il Museo della Macchina da Caffè “Mumac” di Binasco (Mi) si è tenuta la premiazione dei vincitori dell’edizione 2015 del concorso fotografico dedicato alla fotografia subacque  MyShot.
L’evento è stato arricchito da interventi di prestigio con la partecipazione speciale di alcuni ospiti d’onore e interventi d’autore tra cui:

  • Davide D’Angelo e “La teoria del colore”
  • Dodi Telli “Le crociere per i fotografi”.
  • Massimo Boyer “Le frontiere della fotografia naturalistica”
  • Avv. Francesca Zambonin “Il diritto d’autore e la fotografia”
  • Franco Banfi “Wildlife Photo Tours”.

Ricordiamo che quest’anno grazie alla collaborazione con il Tour “Un Mare di Fotografie 2015”, Tribord e Passione Snorkeling è stata introdotta la nuova categoria di gara: “Snorkeling”. Vincitore della categoria è stato Franco Tulli premiato da Tribord con una muta integrale da snorkeling SUBEA 3mm. Qui sotto la foto vincitrice.

198 Franco Tulli SN 1

Per vedere tutte le voto vincitrici del concorso e le foto della premiazione www.scubaportal.it

I vincitori di MyShot 2015

Domenica 15 Novembre presso il Museo della Macchina da Caffè “Mumac” di Binasco (Mi) si è tenuta la premiazione dei vincitori dell’edizione 2015 del concorso fotografico dedicato alla fotografia subacque  MyShot.
L’evento è stato arricchito da interventi di prestigio con la partecipazione speciale di alcuni ospiti d’onore e interventi d’autore tra cui:

  • Davide D’Angelo e “La teoria del colore”
  • Dodi Telli “Le crociere per i fotografi”.
  • Massimo Boyer “Le frontiere della fotografia naturalistica”
  • Avv. Francesca Zambonin “Il diritto d’autore e la fotografia”
  • Franco Banfi “Wildlife Photo Tours”.

Ricordiamo che quest’anno grazie alla collaborazione con il Tour “Un Mare di Fotografie 2015”, Tribord e Passione Snorkeling è stata introdotta la nuova categoria di gara: “Snorkeling”. Vincitore della categoria è stato Franco Tulli premiato da Tribord con una muta integrale da snorkeling SUBEA 3mm. Qui sotto la foto vincitrice.

198 Franco Tulli SN 1

Per vedere tutte le voto vincitrici del concorso e le foto della premiazione www.scubaportal.it

12 scatti Onlus e il nuovo Calendario Below 2016

Anche quest’anno il Pianeta azzurro ha il piacere di collaborare con 12 Scatti Onlus al progetto “12 scatti per l’Africa”. I più bravi fotografi subacquei italiani hanno unito le loro forze per realizzare il calendario Below 2016. Un calendario di immagini subacquee, ideato e curato da Stefano Calcabrini che sin dall’inizio ha puntato sulla condivisione e sulla totale trasparenza dell’iniziativa umanitaria volta a sostenere le popolazioni più sofferenti dell’Africa, la gente apprezza e i suoi sforzi vengono premiati. Oggi Stefano Calcabrini è presidente di 12 scatti Onlus. Insieme a lui altre 22 persone/amici, soci Fondatori/Ordinari dell’associazione e almeno altre 450 persone/amici che collaborano con lui e che lo aiutano a distribuire a costo zero il calendario BELOW “12 scatti per l’Africa”, giunto alla sua undicesima edizione. Leggi tutto “12 scatti Onlus e il nuovo Calendario Below 2016”

Clima: nell’accordo c’è anche l’educazione

COP21: accordo storico a Parigi, inizia la fine dell’era dei combustibili fossili, ma il grosso del lavoro è ancora da fare. Per la prima volta l’educazione, la formazione e la comunicazione ambientale ottengono un riconoscimento nelle politiche di lotta al cambiamento climatico
 
Si doveva fare di più e si doveva farlo prima, ma (“chapeau” al grande impegno del Governo francese) finalmente l’obiettivo di contenere il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale (limite massimo ritenuto necessario per evitare disastri incontrollabili) e soprattutto di puntare a contenerlo entro 1,5 gradi (limite più sicuro, risultato impensabile fino a qualche mese fa). Un compromesso difficile, con molti punti deboli, ma certo anche una svolta cui ha contribuito una crescente sensibilità dell’opinione pubblica mondiale.
Attivisti, educatori e giornalisti ambientali hanno la loro parte di merito nell’avere frenato gli egoismi dei governi, in prima linea quelli dei paesi produttori di petrolio (tra cui il “rivoluzionario” Venezuela) e di grandi nazioni come l’India.
Ma un altro e inedito successo è stato l’inserimento in vari punti del documento finale dell’educazione, della comunicazione e dell’informazione ambientale.
Si vedano il punto 83 delle decisioni approvate dall’assemblea di 195 paesi, il preambolo dell’Accordo di Parigi e gli articoli 11 e 12.
L’articolo 11 inserisce questi aspetti tra quelli utili a sviluppare capacità e abilità nei paesi in via di sviluppo e l’articolo 12 vi è interamente dedicato:
«Le parti coopereranno nell’adottare appropriate misure per sviluppare l’educazione al cambiamento climatico, la formazione, la sensibilizzazione, la partecipazione del pubblico e il pubblico accesso all’informazione, riconoscendo l’importanza di queste misure per rafforzare le azioni previste dal presente accordo».
 

Leggi tutto “Clima: nell’accordo c’è anche l’educazione”

Clima: nell’accordo c’è anche l’educazione

COP21: accordo storico a Parigi, inizia la fine dell’era dei combustibili fossili, ma il grosso del lavoro è ancora da fare. Per la prima volta l’educazione, la formazione e la comunicazione ambientale ottengono un riconoscimento nelle politiche di lotta al cambiamento climatico
 
Si doveva fare di più e si doveva farlo prima, ma (“chapeau” al grande impegno del Governo francese) finalmente l’obiettivo di contenere il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale (limite massimo ritenuto necessario per evitare disastri incontrollabili) e soprattutto di puntare a contenerlo entro 1,5 gradi (limite più sicuro, risultato impensabile fino a qualche mese fa). Un compromesso difficile, con molti punti deboli, ma certo anche una svolta cui ha contribuito una crescente sensibilità dell’opinione pubblica mondiale.
Attivisti, educatori e giornalisti ambientali hanno la loro parte di merito nell’avere frenato gli egoismi dei governi, in prima linea quelli dei paesi produttori di petrolio (tra cui il “rivoluzionario” Venezuela) e di grandi nazioni come l’India.
Ma un altro e inedito successo è stato l’inserimento in vari punti del documento finale dell’educazione, della comunicazione e dell’informazione ambientale. Si vedano il punto 83 delle decisioni approvate dall’assemblea di 195 paesi, il preambolo dell’Accordo di Parigi e gli articoli 11 e 12. L’articolo 11 inserisce questi aspetti tra quelli utili a sviluppare capacità e abilità nei paesi in via di sviluppo e l’articolo 12 vi è interamente dedicato: «Le parti coopereranno nell’adottare appropriate misure per sviluppare l’educazione al cambiamento climatico, la formazione, la sensibilizzazione, la partecipazione del pubblico e il pubblico accesso all’informazione, riconoscendo l’importanza di queste misure per rafforzare le azioni previste dal presente accordo».

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