L’EA italiana prepara le giornate europee

Un invito: articolare la discussione a livello territoriale. A giugno, a Genova, il prossimo incontro nazionale

Si è tenuto a Venezia Mestre il quarto incontro nazionale degli attori italiani dell’educazione ambientale. I precedenti si sono svolti a Milano, Bologna e Roma.

La riunione si è svolta il 3 aprile nella sala consiliare di Mestre, con la partecipazione di rappresentanti provenienti da una decina di regioni. A giugno il prossimo incontro.

Il mattino, Tomaso Colombo ha illustrato il percorso preparatorio di un documento di riflessione sulle sfide che l’educazione ambientale nei prossimi anni, poi i lavori sono proseguiti in “gruppi di discussione” proposti dai partecipanti stessi:

1. Università e Sostenibilità unito con Superamento della didattica settoriale. 

2. Conflitti e consumi intergenerazionali unito con Percorsi partecipativi.

3. Responsabilità della Pubblica Amministrazione.

4. Professionalità.

5. Educazione informale.

6. Cooperazione e Progettazione europea.

Tali gruppi sono stati inizialmente creati per la giornata di Mestre e dunque, data la loro natura provvisoria, sono modificabili e aperti all’adesione degli interessati.

Prossimamente si procederà a un invito pubblico per la formazione definitiva dei gruppi.

Oltre ai temi sopracitati, modificabili, continua naturalmente il gruppo che si sta occupando della stesura di un Documento di indirizzo, che prosegue il percorso iniziato a Bologna a novembre 2013 e sviluppato a Roma a gennaio 2014.

A questi si sta aggiungendo un gruppo per l’Organizzazione delle Giornate europee EA 2014 e dell’organizzazione della Giornata italiana, che si terrà il giorno prima.

Dal dibattito dei precedenti incontri, dalle proposte emerse dai “gruppi di discussione” a Venezia-Mestre e dai questionari online che moltissimi hanno compilato stanno insomma nascendo commissioni permanenti e gruppi di lavoro ad hoc.

 

Rete italiana e giornate europee: due percorsi in parallelo

Nel pomeriggio, i lavori del 3 aprile si sono concentrati sulla preparazione delle Giornate Pan-europee dell’educazione ambientale, che si terranno quest’anno in Italia, a Bergamo, il 25 e il 26 settembre 2014. L’occasione è preziosa anche per un incontro di tutta l’educazione ambientale italiana, che si svolgerà il giorno prima.

Mario Salomone ha illustrato lo schema previsto per le giornate, in cui lo spazio maggiore sarà riservato a lavori di gruppo.

Parte, insomma, un percorso che vede, in parallelo, la preparazione delle Giornate di Bergamo e del meeting italiano che lo accompagnerà e il processo di costruzione di una rete italiana che ha nei congressi mondiali WEEC la sua sede di connessione con gli attori dell’educazione ambientale dei cinque continenti.

L’ideale è che tale percorso si articoli anche in incontri territoriali, a livello di provincia o di singola regione, in modo da consentire la maggior partecipazione possibile al percorso preparatorio e ascoltare meglio la voce delle diverse realtà italiane.

 

Il prosismo appuntamento è a Genova, nella seconda metà di giugno (la data esatta sarà communciata al più presto).

 

 

 

L’EA italiana prepara le giornate europee

Un invito: articolare la discussione a livello territoriale. A giugno, a Genova, il prossimo incontro nazionale

Si è tenuto a Venezia Mestre il quarto incontro nazionale degli attori italiani dell’educazione ambientale. I precedenti si sono svolti a Milano, Bologna e Roma.

La riunione si è svolta il 3 aprile nella sala consiliare di Mestre, con la partecipazione di rappresentanti provenienti da una decina di regioni. A giugno il prossimo incontro.

Il mattino, Tomaso Colombo ha illustrato il percorso preparatorio di un documento di riflessione sulle sfide che l’educazione ambientale nei prossimi anni, poi i lavori sono proseguiti in “gruppi di discussione” proposti dai partecipanti stessi:

1. Università e Sostenibilità unito con Superamento della didattica settoriale. 

2. Conflitti e consumi intergenerazionali unito con Percorsi partecipativi.

3. Responsabilità della Pubblica Amministrazione.

4. Professionalità.

5. Educazione informale.

6. Cooperazione e Progettazione europea.

Tali gruppi sono stati inizialmente creati per la giornata di Mestre e dunque, data la loro natura provvisoria, sono modificabili e aperti all’adesione degli interessati.

Prossimamente si procederà a un invito pubblico per la formazione definitiva dei gruppi.

Oltre ai temi sopracitati, modificabili, continua naturalmente il gruppo che si sta occupando della stesura di un Documento di indirizzo, che prosegue il percorso iniziato a Bologna a novembre 2013 e sviluppato a Roma a gennaio 2014.

A questi si sta aggiungendo un gruppo per l’Organizzazione delle Giornate europee EA 2014 e dell’organizzazione della Giornata italiana, che si terrà il giorno prima.

Dal dibattito dei precedenti incontri, dalle proposte emerse dai “gruppi di discussione” a Venezia-Mestre e dai questionari online che moltissimi hanno compilato stanno insomma nascendo commissioni permanenti e gruppi di lavoro ad hoc.

 

Rete italiana e giornate europee: due percorsi in parallelo

Nel pomeriggio, i lavori del 3 aprile si sono concentrati sulla preparazione delle Giornate Pan-europee dell’educazione ambientale, che si terranno quest’anno in Italia, a Bergamo, il 25 e il 26 settembre 2014. L’occasione è preziosa anche per un incontro di tutta l’educazione ambientale italiana, che si svolgerà il giorno prima.

Mario Salomone ha illustrato lo schema previsto per le giornate, in cui lo spazio maggiore sarà riservato a lavori di gruppo.

Parte, insomma, un percorso che vede, in parallelo, la preparazione delle Giornate di Bergamo e del meeting italiano che lo accompagnerà e il processo di costruzione di una rete italiana che ha nei congressi mondiali WEEC la sua sede di connessione con gli attori dell’educazione ambientale dei cinque continenti.

L’ideale è che tale percorso si articoli anche in incontri territoriali, a livello di provincia o di singola regione, in modo da consentire la maggior partecipazione possibile al percorso preparatorio e ascoltare meglio la voce delle diverse realtà italiane.

 

Il prosismo appuntamento è a Genova, nella seconda metà di giugno (la data esatta sarà communciata al più presto).

 

 

 

Marzo 1989-marzo 2014: 25 anni di .eco,

Intorno a .eco si è andato gradualmente costruendo un insieme di strumenti e di iniziative per “fare rete” e per il sostegno agli operatori del settore: altre pubblicazioni, convegni, incontri, siti web e social network

A marzo 2014 il mensile .eco ha compiuto 25 anni. La testata, infatti, è stata registrata nel marzo 1989. Da allora ha rappresentato il riferimento non profit dell’educazione ambientale italiana, assumendo poi un ruolo centrale anche a livello europeo e internazionale nella promozione di reti di educazione ambientale e soprattutto dando continuità ai congressi mondiali dell’educazione ambientale (WEEC, World Environmental Education Congress), che dal 2003 rappresentano l’appuntamento più continuativo e rappresentativo in questo campo. Il Settimo WEEC si è tenuto con enorme successo nel 2013 a Marrakech (Marocco) e l’Ottavo si terrà nel 2015 a Goteborg (Svezia).

Nel corso di questi 25 anni, la rivista ha pubblicato 200 numeri e sulle sue pagine hanno scritto centinaia di collaboratori volontari. Una rivista scientifica (Culture della sostenibilità), un trimestrale dedicato all’acqua e agli ambienti acquatici (Il Pianeta azzurro), numeri speciali, supplementi, i libri di Effetto Farfalla, gli opuscoli della Collana del Faro, dossier monografici, i social network e i ricchi siti web (per l’Italia www.educazionesostenibile.it, a livello mondiale www.environmental-education.org) integrano gli strumenti che il volontariato ambientale che ruota intorno a .eco mette a disposizione di tutti gli attori dell’educazione ambientale in Italia e nel mondo.

L’agricoltura non sempre fa rima con natura

Il consumo alimentare e la filiera produttiva alla sua base, dal campo alla tavola, è causa di grandi minacce all’ambiente e alla stessa disponibilità di cibo in futuro. Dati e riflessioni che inviano a rimettere in discussione l’intero sistema, in un articolo di Aurelio Angelini, sociologo dell’ambiente e del territorio all’Università di Palermo, pubblicato nel numero di gennaio-febbraio del mensile .eco.

Sono chiamate in causa sia le politiche, da un lato, sia la responsabilità dei consumatori, dall’altro.

Leggi .eco online, se non sei ancora abbonato trovi tutte le informazione sulle formule di abbonamento e modalità di pagamento QUI

II edizione del progetto River Eyes Torino, ecco i vincitori

Si è tenuta la serata di premiazione del concorso cinematografico River Eyes al Cineteatro Baretti di Torino, che conclude la seconda edizione del progetto portato avanti dalle associazioni Antropocosmos ed ECOntACT e Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus. Appuntamento al 2015 per la terza

(17 febbraio 2014) Si è tenuta nel cuore del quartiere San Salvario di Torino, al Cineteatro Baretti, la serata conclusiva della II edizione del Progetto River Eyes Torino, con la premiazione dei due cortometraggi vincitori che si sono aggiudicati il primo e il secondo premio del concorso di quest’anno. La giuria – composta dal direttore del Festival del Cinemambiente Gaetano Capizzi, dal critico cinematografico Gabriele Barrera e dal direttore di sala del Cineteatro Baretti Alberto Giolitti – ha deciso di proiettare durante la serata dieci “corti” selezionati fra i ventisei partecipanti, permettendo così al numerosissimo pubblico di apprezzare la qualità dei lavori proposti, le differenze stilistiche e concettuali e preparandolo all’atteso verdetto finale.

Il primo premio è stato conferito al collettivo Talemadre, con il cortometraggio di animazione “La cucina dei miracoli”, nostalgico racconto di un ragazzino che, trascurando il pentolino del latte, fa scivolare un rivolo del liquido sul pavimento della cucina della nonna, creando involontariamente un piccolo miracolo: partecipe la nonna, che per non far sentire in colpa il bimbo e per mostrargli la magia delle piccole cose, trasforma il fiume di latte in una città, con casette, alberi e fantastici personaggi, che poi diventano un paesaggio vero.

A vincere il secondo premio è stato “Acqua Purissima” di Marco Graf, avvincente fantastoria di un personaggio, che tramortito dai fumi dell’alcool notturno dei Murazzi di Torino, sogna utopie in cui il mondo viene trasformato dalla rivoluzione ambientale, che cambia completamente le sorti del fiume che attraversa la città, il Po, divenuto centro educativo, ludico ed economico della vita cittadina.

Mille euro di premio al classificato, per il primo e il secondo, in più, la vetrina internazionale della proiezione al prossimo festival Cinemambiente.

Il pubblico soddisfatto applaude a ripetizione e il presidente dell’Istituto per l’Ambiente Mario Salomone e le due presentatrici della serata, Vanessa Vidano per l’associazione Antropocosmos e Lavinia Di Francesco per l’associazione ECOntACT, con la presenza del grafico e responsabile comunicazione Mariano Piccolo, ringraziano e salutano rilanciando l’appuntamento per le III edizione del concorso che si terrà il prossimo anno, River Eyes Torino 2015.

Il concorso River Eyes (l’anno scorso per istallazione artistiche, quest’anno per cortometraggi) è nato dall’omonimo progetto di Servizio Volontario Nazionale dell’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus.

www.rivereyes.org

II edizione del progetto River Eyes Torino, ecco i vincitori

Si è tenuta la serata di premiazione del concorso cinematografico River Eyes al Cineteatro Baretti di Torino, che conclude la seconda edizione del progetto portato avanti dalle associazioni Antropocosmos ed ECOntACT e Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus. Appuntamento al 2015 per la terza

(17 febbraio 2014) Si è tenuta nel cuore del quartiere San Salvario di Torino, al Cineteatro Baretti, la serata conclusiva della II edizione del Progetto River Eyes Torino, con la premiazione dei due cortometraggi vincitori che si sono aggiudicati il primo e il secondo premio del concorso di quest’anno. La giuria – composta dal direttore del Festival del Cinemambiente Gaetano Capizzi, dal critico cinematografico Gabriele Barrera e dal direttore di sala del Cineteatro Baretti Alberto Giolitti – ha deciso di proiettare durante la serata dieci “corti” selezionati fra i ventisei partecipanti, permettendo così al numerosissimo pubblico di apprezzare la qualità dei lavori proposti, le differenze stilistiche e concettuali e preparandolo all’atteso verdetto finale.

Il primo premio è stato conferito al collettivo Talemadre, con il cortometraggio di animazione “La cucina dei miracoli”, nostalgico racconto di un ragazzino che, trascurando il pentolino del latte, fa scivolare un rivolo del liquido sul pavimento della cucina della nonna, creando involontariamente un piccolo miracolo: partecipe la nonna, che per non far sentire in colpa il bimbo e per mostrargli la magia delle piccole cose, trasforma il fiume di latte in una città, con casette, alberi e fantastici personaggi, che poi diventano un paesaggio vero.

A vincere il secondo premio è stato “Acqua Purissima” di Marco Graf, avvincente fantastoria di un personaggio, che tramortito dai fumi dell’alcool notturno dei Murazzi di Torino, sogna utopie in cui il mondo viene trasformato dalla rivoluzione ambientale, che cambia completamente le sorti del fiume che attraversa la città, il Po, divenuto centro educativo, ludico ed economico della vita cittadina.

Mille euro di premio al classificato, per il primo e il secondo, in più, la vetrina internazionale della proiezione al prossimo festival Cinemambiente.

Il pubblico soddisfatto applaude a ripetizione e il presidente dell’Istituto per l’Ambiente Mario Salomone e le due presentatrici della serata, Vanessa Vidano per l’associazione Antropocosmos e Lavinia Di Francesco per l’associazione ECOntACT, con la presenza del grafico e responsabile comunicazione Mariano Piccolo, ringraziano e salutano rilanciando l’appuntamento per le III edizione del concorso che si terrà il prossimo anno, River Eyes Torino 2015.

Il concorso River Eyes (l’anno scorso per istallazione artistiche, quest’anno per cortometraggi) è nato dall’omonimo progetto di Servizio Volontario Nazionale dell’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus.

www.rivereyes.org

L’educazione ambientale italiana si mette in rete. A Roma un nuovo passo avanti

Roma, 29 gennaio 2014). Si è tenuto a Roma, presso la sede centrale del CNR, il terzo incontro nazionale della rete italiana dell’educazione ambientale e per la sostenibilità, nata con la decisione presa a Milano il 29 agosto 2013 in occasione dell’incontro di restituzione del Settimo WEEC (World Environmental Education Congress). Il 7th WEEC di Marrakech (www.weec2013.org), nel decennale dei congressi, grazie alla grandissima partecipazione e al coinvolgimento di istituzioni internazionali come l’UNESCO e l’UNEP aveva infatti ratificato il ruolo della rete mondiale di educazione ambientale e aveva fatto emergere la necessità di strutturare meglio la rete sia a livello internazionale, sia continentale sia nazionale nei paesi dove non esistono ancora o non esistono più reti di attori locali.

Partecipazione numerosa e sintonia di intenti

L’incontro romano ha visto una crescita di partecipazione (sala piena e posti in piedi) e la presenza di un po’ tutti gli attori: Regioni e Amministrazioni locali, Arpa, grandi associazioni ambientaliste, Comitato italiano DESS-UNESCO, CEA, parchi, università e altri centri di recerca, fattorie didattiche,… Tutti d’accordo i presenti sulla importanza di continuare e estendere lo sforzo di riannodare fili e di rimettere l’educazione ambientale (che si intreccia con quella “allo sviluppo sostenibile”) al centro delle politiche pubbliche. Una rete, o meglio una “rete di reti”, di enti, di associazioni, cooperative, aziende che, si è detto, deve essere inclusiva e policentrica. E che, come ha detto il Comitato italiano UNESCO, raccoglierà il testimone del Decennio delle Nazioni Unite, che termina quest’anno.

I temi trattati, una riflessione che continua

Il mattino del 29, dopo i saluti delle istituzioni presenti, è stato dedicato ai commenti al documento base (disponibile online). La definizione di obiettivi, principi e metodi è comunque un processo aperto, che proseguirà nei prossimi mesi, con alcuni gruppi di lavoro che dovranno approfondire i punti emersi e sottoporli al vaglio della comunità italiana dell’educazione ambientale.

Il pomeriggio è stato dedicato a una panoramica dei numerosissimi questionari compilati online, all’interessante caso francese, con le sue “assise” territoriali che preparano gli incontri nazionali (e che, è stato detto, possono offrire un buon esempio anche per l’Italia), e a come organizzare alcune funzioni della rete, utilizzando al meglio anche le ICT: diffusione di informazione, scambio di esperienze, formazione, documentazione, conservazione della memoria delle tappe fondamentali dell’educazione all’ambiente e alla sostenibilità.

Il prossimo incontro è programmato indicativamente per il 27 marzo, la sede dovrebbe essere una città del centro-sud.

L’educazione ambientale italiana si mette in rete. A Roma un nuovo passo avanti

Roma, 29 gennaio 2014). Si è tenuto a Roma, presso la sede centrale del CNR, il terzo incontro nazionale della rete italiana dell’educazione ambientale e per la sostenibilità, nata con la decisione presa a Milano il 29 agosto 2013 in occasione dell’incontro di restituzione del Settimo WEEC (World Environmental Education Congress). Il 7th WEEC di Marrakech (www.weec2013.org), nel decennale dei congressi, grazie alla grandissima partecipazione e al coinvolgimento di istituzioni internazionali come l’UNESCO e l’UNEP aveva infatti ratificato il ruolo della rete mondiale di educazione ambientale e aveva fatto emergere la necessità di strutturare meglio la rete sia a livello internazionale, sia continentale sia nazionale nei paesi dove non esistono ancora o non esistono più reti di attori locali.

Partecipazione numerosa e sintonia di intenti

L’incontro romano ha visto una crescita di partecipazione (sala piena e posti in piedi) e la presenza di un po’ tutti gli attori: Regioni e Amministrazioni locali, Arpa, grandi associazioni ambientaliste, Comitato italiano DESS-UNESCO, CEA, parchi, università e altri centri di recerca, fattorie didattiche,… Tutti d’accordo i presenti sulla importanza di continuare e estendere lo sforzo di riannodare fili e di rimettere l’educazione ambientale (che si intreccia con quella “allo sviluppo sostenibile”) al centro delle politiche pubbliche. Una rete, o meglio una “rete di reti”, di enti, di associazioni, cooperative, aziende che, si è detto, deve essere inclusiva e policentrica. E che, come ha detto il Comitato italiano UNESCO, raccoglierà il testimone del Decennio delle Nazioni Unite, che termina quest’anno.

I temi trattati, una riflessione che continua

Il mattino del 29, dopo i saluti delle istituzioni presenti, è stato dedicato ai commenti al documento base (disponibile online). La definizione di obiettivi, principi e metodi è comunque un processo aperto, che proseguirà nei prossimi mesi, con alcuni gruppi di lavoro che dovranno approfondire i punti emersi e sottoporli al vaglio della comunità italiana dell’educazione ambientale.

Il pomeriggio è stato dedicato a una panoramica dei numerosissimi questionari compilati online, all’interessante caso francese, con le sue “assise” territoriali che preparano gli incontri nazionali (e che, è stato detto, possono offrire un buon esempio anche per l’Italia), e a come organizzare alcune funzioni della rete, utilizzando al meglio anche le ICT: diffusione di informazione, scambio di esperienze, formazione, documentazione, conservazione della memoria delle tappe fondamentali dell’educazione all’ambiente e alla sostenibilità.

Il prossimo incontro è programmato indicativamente per il 27 marzo, la sede dovrebbe essere una città del centro-sud.