di Tiziana Carena
Dal latino utilis, aggettivo verbale del verbo uti, “usare”, unito al prefisso negativo e privativo in- l’aggettivo sostantivato “inutile” indica gli svantaggi impliciti nel superfluo o nell’infruttuoso, secondo il Dizionario della lingua italiana di G. Devoto e G. C. Oli. Una riflessione sull’ “inutile” che si appoggi ai molteplici metodi della filosofia è un’indagine sugli svantaggi che nella vita pratica il superfluo o ciò che non dà risultati concreti può portare con sé. Ma la dimensione dell’utilità non è, di fatto la dimensione esclusiva della vita umana. Aristotele ha affermato che dove finisce la dimensione dell’utile inizia la dimensione della contemplazione della verità attraverso la riflessione filosofica. Che è inutile soltanto perché si situa al di sopra dell’utile e nasce quando i problemi della sopravvivenza e del vivere bene sono già risolti. Ma nell’età moderna, la riduzione della vita umana al dare e avere ha finito per spingere a considerare come dannoso tutto quello che non è utile: la cultura della tecnica e la cultura dell’economia come dimensioni uniche dell’umano hanno portato a conclusioni esiziali per tutto quello che “non dà risultati concreti”.
Leggi tutto “Filosofia dell’inutile. Per una rinascita culturale”