Tempesta tedesca, ma di sentimenti

Caffè filosofico N. 2 – Ripensiamo al romanticismo tedesco 
di Tiziana Carena

Continua la rubrica di Tiziana Carena dedicata alla filosofia, con un occhio particolare all’idea di natura, al principio di responsabilità e in genere a quanto nella filosofia ci può essere di aiuto nel (difficile) cammino verso la sostenibilità. La prima puntata è stata dedicata a Fichte e al “soggetto trascendentale” o “spirito” come principio assoluto della realtà

 
Perché parlare, oggi, nel 2015, allo Sturm und drang?
Ripensiamo a Klinger, Goethe, Schiller, Hamann, Schelling. 
Perché ripensare a quel movimento di idee straordinario di estetica del sentimento, di analisi del sublime?
Perché l’estetica è, tra le discipline filosofiche, la più legata all”uomo reale, all’uomo che fantastica oltre a ragionare.
A Torino, presso la locale università, nel corso degli anni Ottanta del secolo passato non possiamo non ricordare il nome del professor Luigi Marino (del Dipartimento di discipline filosofiche; Marino avrebbe certamente meritato una voce nel DBI, proprio per i suoi lavori) che si occupava prevalentemente dell’epoca romantica tedesca e dell’Ottocento tutto, europeo, affiancato dal suo assistente di allora, Panizza, che approfondiva gli studi sulla poesia ingenua e sentimentale di Schiller.
Questi temi, le riflessioni ritornavano continuamente sul mondo greco e i suoi rapporti con la civiltà moderna per recuperane i valori, la loro autenticità. Non a caso Nietzsche con la sua Nascita della tragedia esalta l’autenticità dello spirito greco antico. Ripensare a questi temi, rivedere il senso della vita, risentire il sentimento profondo del rapporto uomo-natura e uomo-infinito.
 
 

 

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1 settembre, giornata mondiale di preghiera per la conversione ecologica

L’ha indetta papa Francesco. La giornata ha un intento ecumenico e riprende una idea del patriarcato ortodosso

di Mario Salomone

 

Papa Francesco ha deciso di istituire anche nella Chiesa Cattolica la “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”, che sarà celebrata il 1° settembre, così come già da tempo avviene nella Chiesa Ortodossa. Da dieci anni il 1 settembre era già anche la giornata del creato in Italia.
Il papa rilancia così un impegno che sta caratterizzando il suo pontificato e dà un altro forte segnale dopo l’enciclica Laudato si’.
«L’annuale Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato offrirà ai singoli credenti ed alle comunità la preziosa opportunità di rinnovare la personale adesione alla propria vocazione di custodi del creato, elevando a Dio il ringraziamento per l’opera meravigliosa che Egli ha affidato alla nostra cura, invocando il suo aiuto per la protezione del creato e la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo» scrive il papa in una lettera ai cardinali Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

 

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Milano, Barona: orti che fanno massa critica

Reportage. Angoliditerra, la sfida difficile di Claudio Cristofani

di Andrea Ferrari Trecate

 

Se una persona dovesse farsi un’idea di come può apparire un orto urbano, nel senso più letterale del termine, dovrebbe cominciare la sua ricerca da via Chiodi, in zona Barona, a sud di Milano.
Un palazzone rosso mattone, una strada trafficata e una torretta di Telecom sono i segni forti, evidenti, che i confini di Milano sanno arrivare lontano.
Eppure gli orti “della Barona” sono proprio lì. Lo striscione dell’organizzazione che ne regola e difende l’esistenza spicca sulla recinzione e li presenta per quello che sono: un angolo di terra.
Claudio Cristofani eredita dalla sua famiglia quei terreni anni fa e riesce a immaginarne un futuro più utile di un semplice parco e più ecosostenibile di un nuovo condominio.
I vialetti attraversano gli spazi coltivati, tra verdure e fiori e bracieri per il barbecue.
La gente sorride, felice di avere uno spazio verde ancora prima di sentirsi premiata dall’apparire dei primi germogli. Appare tutto naturale, come se quegli orti fossero sempre stati lì, sorti spontaneamente.
La realtà, invece, è decisamente diversa.

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La quarta scheda Blue Food Green Future sul pesce sostenibile

Con la quarta tappa del Tour Tribord “Un Mare di Fotografie” realizzata a Chioggia pubblichiamo la quarta scheda sul “pesce sostenibile” dedicata alla Canocchia e realizzata nell’ambito del progetto Blue Food Green Future che quest’anno è entrato a far parte del tour. Ricordiamo che le schede sono realizzate allo scopo di aiutare le scelte dei consumatori verso un consumo sostenibile delle risorse ittiche. In ogni tappa del Tour troverete una scheda dedicata ad una specie ittica.

Scaricate le prime due schede dedicate allo Sgombro, al Sugarello e alla Palamita.

(è vietata qualsiasi la riproduzione anche parziale delle schede)

Un orto contro la cementificazione

Reportage. A vedere gli orti urbani di Tre Fontane (Roma) sono venuti perfino dal Kazakistan
 
di Andrea Ferrari Trecate

 

In linea d’aria, partendo dalla Garbatella, non ci sarebbe molta distanza da percorrere per raggiungere il quartiere di Montagnola, il parco di Tre Fontane e i suoi orti urbani. Queste due parti di Roma però sono letteralmente divise da Via Cristoforo Colombo. Una strada a scorrimento veloce, un interminabile serpente di cemento, nato agli inizi degli anni ’40 e completato nel ‘54.
Questo confine fisico e non solo, questo muro di macchine e corsie, divide i due quartieri ma non le loro storie, piuttosto simili.
Due zone che ora Roma si appresta a inglobare ma che, fino a pochi anni fa, erano quartieri periferici, terreno fertile non per le coltivazioni ma per la malavita e, soprattutto, per lo spaccio e la diffusione della droga.
 
La funzione sociale degli orti
 
Gli orti di Tre Fontane però, pur condividendo con la Garbatella un’origine fieramente popolare e romanesca, sono mossi da uno scopo diverso dall’intento di difendere il quartiere dalla cementificazione.
 

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L’attualità del pensare come mestiere

Caffè filosofico N. 1 – L’idea di dedicare uno spazio nel sito ai classici della storia del pensiero filosofico, antico e medievale, moderno e contemporaneo vuole presentare quel famoso pungolo socratico
di Tiziana Carena

Il portale Educazionesostenibile.it apre con questo articolo di Tiziana Carena una rubrica dedicata alla filosofia, con un occhio particolare all’idea di natura, al principio di responsabilità e in genere a quanto nella filosofia ci può essere di aiuto nel (difficile) cammino verso la sostenibilità

 

Caffè filosofico, prima riflessione: Fichte e il “soggetto trascendentale” o “spirito” come principio assoluto della realtà.
Siamo nel secolo dei Lumi. Se parliamo di Johann Gottlieb Fichte parliamo di un allievo di Kant, colonna della filosofia moderna e, forse, il “volano” della filosofia contemporanea.
Fichte nasce nel 1762, la sua famiglia è povera, ma le sue forze intellettuali vengono riconosciute dal suo maestro Kant che lo conduce per mano; egli approfondisce filosofia e teologia, come è consuetudine per l’epoca (pensiamo a Hegel, di nemmeno un decennio più giovane. Senza il binomio filosofia-teologia non ci sarebbe il sistema hegeliano con la sua indiscussa originalità). La formazione diviene, dunque, uno imprinting assolutamente necessario che determinerà l’originalità del filosofo e lo farà diventare un classico.
Di che cosa si occupò Fichte?
 

 

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