Traffic: la musica pensa all’ambiente

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I grandi festival musicali nazionali ed europei, sono eventi che muovono migliaia di persone; chi è a capo di tali organizzazioni deve perciò preoccuparsi di farlo con grande sensibilità ecologica. Mettere a disposizione mezzi per raggiungere il sito dove si svolge l’evento, creare aree dove è facile contribuire alla raccolta differenziata e

ottimizzare i rapporti con la pubblica amministrazione, sono tutti presupposti utili per la realizzazione di tali manifestazioni. In questo quadro s’inserisce il convegno organizzato nell’aula 5 del Politecnico di Torino, in occasione dei lavori d’apertura al Traffic 2009. Durante il “Green Beats, la musica pensa all’ambiente” l’intreccio tra il linguaggio scientifico e quello musicale, è stato analizzato e promosso l’impegno e lo sviluppo dell’ecosostenibilità degli eventi e della produzione musicale.

Hanno partecipato al dibattito Stefan Betke (a.k.a. Pole), Guido Bolatto (Camera di Commercio Torino), Gianluca Dettori (Dpixel), Riccardo Luna (Wired), Adriano Marconetto (Electro Powersystem) e Pier Andrea Canei (Corriere della Sera). Altro tema discusso ha riguardato la parte tecnica della musica, la sua produzione e la sua divulgazione. Per produrre musica in maniera ecosostenibile bisogna accelerare l’attività di ricerca in funzione di nuove tecnologie che utilizzino energie rinnovabili e quindi più pulite e meno costose.

Esempi virtuosi sono: l’utilizzo del fotovoltaico per l’erogazione dell’elettricità necessaria ad alimentare gli spettacoli dal vivo, il risparmio energetico reso possibile dalle nuove tecnologie (esempio, gli impianti d’illuminazione a led), fino al risarcimento delle emissioni di anidride carbonica con la piantumazione di alberi; questi contribuiscono ad organizzare eventi musicali sani. Ad esempio da anni la Midem di Cannes, massima convention mondiale degli operatori del settore, assegna un premio al festival giudicato più ecosostenibile. Inoltre dal 4 al 6 settembre 2009 si terra Co2penhagen un grande festival musicale a basso impatto Co2. La musica, dunque, ha il grande potere di unire la gente e sensibilizzare gli animi, meglio se in un ottica ecosostenibile.

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