A spasso tra i ghiacciai

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Si è conclusa da qualche giorno, la spedizione del britannico Pen Hadow , la Catlin Arctic Survey, condotta tra i ghiacciai dell’artico (Polo Nord) per misurare il reale spessore di ciò che rimane della calotta originaria. In termini numerici il tutto è durato la bellezza di 73 giorni, 17 ore, 23 minuti e 15 secondi, per oltre 400 chilometri di trekking sul ghiaccio.

Nel corso della spedizione le temperature medie hanno oscillato intorno ai -46 gradi, ma gli sforzi non sono stati assolutamente vani! Infatti sono stati portati a casa 16mila dati e trivellati 1.500 buchi.

Il dato fondamentale che è venuto fuori è stato la conferma di ciò che si temeva e di cui da tempo già si parlava: i ghiaccia dell’artico si stanno ritirando a causa del riscaldamento globale, e lo spessore della calotta polare sta lentamente diminuendo.

Dalle perforazioni effettuate è emerso che il ghiacciaio solo in due punti ha uno spessore superiore ai 2,5 m, il che significa che permane per almeno un’estate e si ispessisce poi nel corso degli anni. Le restanti perforazioni hanno evidenziato una media di spessore che gira intorno ai 1,7 m, il che significa che il ghiaccio sarebbe tutto di nuova formazione.

I dati attualmente sono nelle mani di scienziati esperti che li stanno analizzando. Di tutto questo si parlerà in modo più approfondito nel corso della Conferenza sul Clima dell’Onu a Copenhagen, evento atteso nel mese di dicembre 2009 in Danimarca.

In questa occasione si discuterà dei problemi conseguenti al cambiamento climatico, dando priorità assoluta al problema delle calotte che, secondo i pareri degli scienziati NASA, si sarebbero assottigliate del 40 per cento negli ultimi 30 anni perdendo una superficie di oltre 10mila chilomteri quadrati negli ultimi 10.

Per info: Catlin Arctic Survey , Pen Hadow ,  Conferenza Copenhagen

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