Responsabile impegnato o “a parole”?

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Secondo il nuovo rapporto dell’Observa-Science in Society, il 33,1% degli italiani è preoccupato per l’inquinamento dell’aria, il 31,4% per lo smaltimento dei rifiuti, mentre meno preoccupazione suscitano l’inquinamento dell’acqua e il degrado del paesaggio.

 

I dati emergono dall’indagine “Gli Italiani, la scienza e l’ambiente. Secondo rapporto su scienza, tecnologia e opinione pubblica in Italia”, realizzato da Observa con il sostegno della Compagnia San Paolo.

Lo studio offre una foto aggiornata dello stato dei rapporti tra cittadini e scienza nel nostro Paese. In particolare, propone i dati originali sugli atteggiamenti e la percezione dei cittadini nei confronti della scienza, tecnologia e ambiente, raccolti nel corso del 2008 dall’Osservatorio Scienza e Società di Observa-Science in Society.

I dati dell’indagine mostrano diversi atteggiamenti adottati nei confronti dei temi ambientali e della sostenibilità. Il 17,6% degli italiani, più spesso maschi e di giovane età, è qualificabile come fatalista indifferente: si preoccupa poco dei problemi dell’inquinamento e del degrado ambientale e pare poco disposto ad aumentare i propri sforzi in favore della sostenibilità ambientale.

Un orientamento simile, ma con maggiore propensione a stili di vita ecosostenibili accomuna un intervistato su quattro (25,2%) nel tipo del fatalista pragmatico. Al contrario, il 28,5%, più spesso donne con un livello di scolarità medio-alto, si impegna in prima persona in comportamenti eco-sostenibili e di risparmio energetico e si identifica nel profilo dell’impegnato responsabile.

Il restante 28,7% è qualificabile, invece, come responsabile “a parole”. Secondo Massimiano Bucchi, professore di Scienza Tecnologia e Società all’Università di Trento e curatore dell’indagine insieme a Valeria Arzenton, chi appartiene a questo profilo non mostra coerenza fra buone intenzioni e comportamenti concreti, professa grandi propositi, ma nella pratica non si impegna attivamente. L’aspettativa di molti italiani, nel complesso, è che le istituzioni incoraggino comportamenti ecosostenibili con opportune politiche di incentivi e detassazione, oltre che con investimenti in ricerca e tecnologia.

Il volume è stato presentato in anteprima il 18 febbraio 2009 a Torino, presso il Circolo dei Lettori, con introduzione di Valeria Arzenton e Massimiano Bucchi.

La versione integrale di “Gli Italiani, la scienza e l’ambiente. Secondo rapporto su scienza, tecnologia e opinione pubblica in Italia” è inclusa nel volume Annuario Scienza e Società 2009, edito da Il Mulino.

Per Informazioni:
Observa
observa@observanet.it

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