Pianeta azzurro, un mondo d’acqua

H2O è la sola formula chimica che tutti ricordano, l’acqua d’altronde è non solo la materia più diffusa sulla Terra, ma è anche la base, la sorgente della vita, che occorre conoscere e preservare.

Credere che l’acqua possa essere considerata principalmente come un bene economico, una risorsa monetizzabile, è un errore, poichè il bisogno d’acqua non risponde a un’opzione individuale, ma ad una necessità insostituibile. Bisogna evitare dunque che quello che viene definito anche l “oro blu” subisca le stesse sorti dell’”oro nero” e come sia tale sia sottoposto alle sole leggi del mercato.

Il problema non è nuovo se già in una lettera al “The Times” nel 1855 leggiamo “Se c’è una autorità sufficiente per rimuovere uno stagno putrescente dalle vicinanze di poche semplici dimore, certamente non dovrebbe essere permesso al fiume che scorre per così tante miglia attraverso Londra di diventare una fogna in fermentazione (…) Se trascuriamo questo problema non possiamo aspettarci di farlo impunemente; né ci dovremo sorprendere se, prima che siano passati molti anni, una stagione calda ci darà una triste prova della follia della nostra noncuranza.” (Michael Faraday, Lettera a “The Times”, 1855.)

Oggi oltre un miliardo e mezzo di persone non hanno accesso all’acqua potabile, nel 2020 saranno più del doppio.

Ed è per questo che il “Manifesto italiano per un contratto mondiale dell’acqua” elaborato nel 2000 si inserisce nella campagna mondiale che coinvolge ONG, enti pubblici, governi e imprese private per considerare l’acqua come un bene comune, patrimonio dell’Umanità.

Ma non basta…

Quando il Vecchio Marinaio di Coleridge diceva “Acqua, acqua dappertutto, ma non una goccia da bere” rendeva bene la situazione presente sul nostro pianeta.

Quella sua “goccia da bere” non è che un centesimo dell’un per cento delle acque del mondo. Sulla Terra, la percentuale di acqua dolce è mediamente alta, quasi il 4 per cento, ma la maggior parte di essa è custodita nei ghiacciai delle montagne e nelle calotte polari. Visto che l’acqua del mare è dannosa per la flora e la fauna che vivono sulle terre emerse, praticamente tutta l’acqua di cui necessitiamo viene estrapolata da quel prezioso centesimo dell’un per cento. A differenza  di altre risorse naturali l’acqua è rinnovabile, però, in quanto viene costantemente rigenerata dal ciclo idrologico, ciclo messo in pericolo dall’agire spesso sconsiderato dell’uomo, che pretende di sottomettere la natura ai suoi desideri più immediati.

Pianeta Azzurro venne definita la Terra dai primi astronauti sbarcati sulla Luna, un pianeta azzurro che noi, nuovi “acquanauti” esploreremo, per presentarvene gli aspetti più curiosi, per rendervi partecipi delle notizie più interessanti, per affascinarvi con le meraviglie del mare e di quel Mare Nostrum, che lambisce le nostre coste, ma di cui spesso ignoriamo le risorse.

Dall’amore per questo elemento e dal desiderio di tutelarlo,  nasce l’inserto “Il Pianeta Azzurro” che la rivista “.eco” vi proporrà nell’arco dell’anno.

In ogni numero ci accosteremo all’acqua attraverso rubriche, interviste, articoli, rivelandovene segreti e problematiche con la nostra voce e le nostre immagini… 

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