UniPRotesta è un movimento costituito da docenti, ricercatori, studenti, dottorandi e assegnisti dell’Università di Parma. Nato per difendere un’università pubblica di qualità, in cui la didattica e la ricerca svolte al suo interno possano essere potenziate, valorizzate e riconosciute come una ricchezza comune, il movimento ha dato il via a un’iniziativa di protesta nei confronti della politica di smantellamento dell’Università pubblica operata dal Governo. Tra i provvedimenti che andranno in aula da qui alla fiducia, infatti, c’è anche il “decreto Gelmini” che, secondo UniPRotesta, creerebbe non pochi problemi: il testo di legge contiene ben 171 norme, la gran parte delle quali sono deleghe che rinviano alla produzione di altre leggi, per cui si può prevedere un livello finale di circa 500 nuove norme.
Data l’attuale instabilità del Governo, è doveroso considerare l’eventualità di una sua caduta, che porterebbe all’inattuabilità del DDL, con un conseguente vuoto legislativo. In questo caso, annuncia ancora UniPRotesta, è possibile prevedere una vera e propria giungla nell’università, ma ciò nonostante finiani e centristi, dopo una serie di tentennamenti e incertezze, hanno approvato il DDL.
L’ultima possibilità, secondo il movimento, per sensibilizzare i deputati a ripensare ai tempi e ai modi di una riforma universitaria intelligente è un mail-bombing rivolto agli onorevoli dei gruppi FLI+UDC+Gruppo misto.
In fondo all’articolo è possibile trovare il testo consigliato e il link a 106 moduli di contatto dei deputati dei gruppi sopracitati (più alcuni contatti dell’opposizione): saranno loro a fare la differenza sulla sorte del DDL Gelmini.
Non è richiesto scrivere a tutti, è sufficiente che ciascuno di noi ne scelga alcuni. Se l’operazione viene fatta da tanti diventa possibile raggiungere tutti. Come si dice: “l’unione fa la forza!”.
È necessario riempire i campi e fare copia-incolla della lettera allegata o di un testo individuale.
Il movimento UniPRotesta ringrazia per l’attenzione
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Elenco delle adesioni raccolte
C.G.
2 novembre 2010