Un viaggio chiamato “ginestra”

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Maria Pia Viale
Un viaggio chiamato “ginestra”. Breve storia della floricoltura di Vallebona
Edizioni Comunità montana Intemelia 2007, 12 euro

Mi dice l’autrice, detta Piè, che questo libretto nasce, o meglio, inizia a “germinarsi” il 14 dicembre 2006 esattamente la sera stessa del Convegno sulla ginestra, tenutosi al Palazzo del Parco di Bordighera. Un anno critico per questo splendido fiore, principe della floricoltura vallebonenca ma non solo, fiore all’occhiello per il mercato di Sanremo e per tutto l’estremo Ponente ligure.
Proprio nelle prime pagine, Piè ricostruisce com’è nata questa attività, importata dagli inglesi e dai tedeschi nella Costa Azzurra, grazie al nostro clima “magico”. La ginestra cresce nei luoghi aridi e temperati, ma non solo, delle regioni mediterranee, ha rami verdi sottili e cilindrici, quasi interamente ricoperti di piccoli fiori profumati. Uno splendido arbusto che riveste nei mesi di maggio e giugno le pendici dello Stromboli -mescolando il proprio profumo con l’odore di salsedine e zolfo -, così come le montagne, dove cresce libera tra sentieri e radure tutt’altro che calde. È un fiore dunque che tollera la “diversità” tout-court, non discrimina… per intenderci.
Questa pubblicazione vuole rappresentare una breve storia della floricoltura di Vallebona ed è un preziosissimo vademecum per la raccolta fotografica che vi è contenuta. Un documento storico di notevole pregnanza non solo per rinfrescare la memoria della realtà locale e tenere vivo il ricordo di un tempo ormai passato, ma per riappropriarsi del “prima”, riportandolo nel presente e rimembrando gli usi, i costumi, le tradizioni che danno forma a una realtà sociale che non va dimenticata.
Tiziana Carena

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