Settimana per L’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, 21-27 novembre 2016

“La Terra, Navicella Spaziale nei flutti dell’instabilità climatica. Che cosa possono fare le nostre città?” è il titolo  della Settimana per L’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, 21-27 novembre 2016. L’adesione della rete WEEC Italia
 
“La Terra, Navicella Spaziale nei flutti dell’instabilità climatica. Che cosa possono fare le nostre città?”. Questo tema, che inaugura quest’anno la campagna DESS, avrà respiro più ampio e sarà di riferimento anche per il 2017, fino all’individuazione di un nuovo tema da parte dell’Assemblea del Comitato Nazionale.
Nei materiali e nella comunicazione relativa alla Settimana ci sarà la citazione esplicita dell’Agenda 2020-30 e dei suoi obiettivi; e il riferimento chiaro al Global Action Plan dell’UNESCO, che rappresenta la strategia di follow-up del Decennio UNESCO 2005-2014 e che incoraggia tutte le organizzazioni coinvolte nel Decennio a proseguire le loro azioni nell’ambito dell’educazione allo sviluppo sostenibile.

La rete italiana WEEC aderisce alla settimana.

L’Impegno dell’UNESCO per l’ESD dopo la fine del Decennio

La fine del Decennio per l’ESS non ha segnato la fine dell’impegno dell’UNESCO e delle Nazioni Unite sull’Educazione allo Sviluppo Sostenibile:
  • Alla Conferenza Rio+20, sullo Sviluppo Sostenibile nel 2012,  la comunità internazionale ha concordato di “promuovere l’educazione per lo sviluppo sostenibile, e di integrare lo sviluppo sostenibile più attivamente nell’educazione oltre il Decennio delle NU per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile”  (paragrafo 233).
  • Nel 2013, la 37a sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO ha approvato il Programma d’Azione Globale, Global Action Programme, (GAP) sulla ESS come seguito del  Decennio (37C/Risoluzione 12), con l’obiettivo di rilanciare e rendere ancora più concreti gli obiettivi del Decennio.
  • Nel 2014, a Muscat, nell’incontro UNESCO sulla Global Education for all, si ribadisce come uno degli obiettivi (5) sia per il 2030, che “all learners acquire knowledge, skills, values and attitudes to establish sustainable and peaceful societies, including through global citizenship education and education for sustainable development”.
  • Nel 2014, ad Aichy-Nagoya, a conclusione del Decennio UNESCO per l’ESS è stato ufficialmente lanciato il Global Action Programme e i suoi obiettivi, http://en.unesco.org/gap.
Il GAP individua cinque aree d’intervento prioritarie:
  1. 1.Inserire l’educazione allo sviluppo sostenibile sia nelle politiche educative sia in quelle per lo sviluppo sostenibile.
  2. 2.Integrare i principi di sostenibilità nei contesti educativi e formativi.
  3. 3.Rafforzare le competenze degli insegnanti e dei formatori.
  4. 4.Mobilitare i giovani.
  5. 5.Promuovere la creazione di programmi e reti su scala territoriale.
  • La partecipazione al GAP, è organizzata in network che lavorano sui singoli obiettivi del programma, in modo che ci sia una maggiore possibilità di scambio e un impegno più mirato su aspetti specifici. Alcune Commissioni Nazionali UNESCO fanno parte dei networks.
  • La Strategia UNESCO per l’Educazione 2014-2021 include nei suoi obiettivi strategici il rafforzamento dell’educazione per lo sviluppo sostenibile, definendola come un’opportunità, offerta a tutti, di poter acquisire conoscenze, competenze, attitudini e valori, per esercitare in modo creativo (innovativo) e responsabile una cittadinanza globale.
  • Con l’approvazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, settembre 2015, lo sviluppo sostenibile è stato rimesso al centro delle politiche mondiali. L’Agenda 2030, con i suoi 17 obiettivi (Sustainable Development Goals) e 169 target,  traccia una serie di traguardi specifici da realizzare entro il 2030, riconoscendo che la sostenibilità dei processi di sviluppo trascende gli ambiti di applicazione nazionale e necessita di una coerenza di politiche e comportamenti a livello globale. Alla luce di questa sua dimensione olistica, l’attuazione dell’A2030 impone di mettere il benessere delle persone e del pianeta al centro della politica, dell’economia e della società e dunque di ri-orientare il tradizionale modo di governare, di produrre e di consumare, ma anche di “fare scuola”. L’obiettivo 4, è dedicato specificamente all’education, ed affidato per la sua realizzazione all’UNESCO. L’Agenda 2030 chiede espressamente di trasmettere a tutti gli studenti le conoscenze e competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, ma è evidente, che, aldilà di queste indicazioni specifiche, tutti i Goal, così come l’Agenda nella sua interezza e complessità, hanno profili altamente educativi e necessitano di essere affrontati nelle sedi dell’istruzione, formali ed informali.
  • Anche quest’anno, 2016, anno internazionale UNESCO per la “Comprensione Globale” (IYGU, International Year for Global Understanding) gli obiettivi coincidono largamente con quelli propri dell’ESS come sostengono gli stessi organismi che hanno lanciato e sostenuto la tematica (Sustainable development is a global challenge, but solving it requires transforming the local – the way each of us lives, consumes, and works. While global negotiations on climate attack the sustainability crisis from above, the IYGU complements them beautifully with coordinated solutions from below – by getting individuals to understand and change their everyday habits. This twin approach elevates our chance of success against this crisis, the gravest humanity has ever seen,” International Council for Science, ICSU President and Nobel Laureate Yuan-Tseh Lee.
 Come altre Commissioni Nazionali, la Commissione Italiana UNESCO può impegnarsi nella prosecuzione del Decennio, attraverso la partecipazione ai networks del Global Action Plan e la continuazione di azioni con le scuole, i centri di educazione ambientale, le università, il mondo del lavoro, che portino avanti gli obiettivi che l’UNESCO si è assunta all’interno dell’Agenda 2030.

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