Potere formativo della poesia e del mito

cover Messico

Un imperatore poeta e filosofo. Intervista a Ana María Valle Vázquez

di Andrea Guglielmi

 

(dal Messico). Ana María Valle Vázquez insegna presso la Facoltà di Filosofia e Lettere de la Universidad Autónoma de México ed il Centro de Investigación y Docencia del Estado de Morelos. È membro del Sistema Nacional de Investigación. Ricopre la carica di vicepresidente de la Academia de Teoría y Filosofía de la Educación A.C., membro attivo del Consejo Mexicano de Investigación Educativa e de la Asociación Fiosófica de México. Il suo campo di ricerca è: riflessioni culturali sulla creazione di significazioni immaginarie dell’educazione nella confluenza tra Mesoamerica ed Occidente; Università e Società, Cultura, Identità ed Educazione. Recentemente ha pubblicato: Valle, Ana, Nezahualcóyotl. Poiesis e mito nell’educazione ancestrale náhuatl. Italia. Ed. Volta la Carta, 2015. Jimenez, Marco (editori), Sociología y Cultura. Transformar la Universidad, México, U.N.A.M., Juan Pablos, 2015.

 

Perché è importante leggere “Poiesis e mito nell’educazione ancestrale náhuatl”?

«In primo luogo, in un mondo unidimensionale, usando l’espressione di Marcuse, l’importanza di riconoscere forme di vita e di pensiero diverse, può contribuire ad una convivenza distinta da quella che viviamo nell’attualità. Il mondo preispanico rappresentò per l‘occidente un’alterità radicale, pertanto supporre che alcuni dei suoi rappresentanti, come lo fu il poeta imperatore Nezahualcóyotl, fosse un filosofo, può essere una riduzione eurocentrica che non permette di pensare in un’altra maniera.

 

Questo libro ha l’intenzione di provocare un’altra forma di pensare il mondo, la vita, l’educazione e la cultura. Cerca di riconoscere il carattere formativo delle parole del mito nell’orizzonte culturale e nella poesia di Nezahualcóyotl. Esiste un grande interesse nell’indagare le idee originarie sull’educazione stabilita a partire dagli effetti che il linguaggio mitico-poetico, proprio di ogni cultura, ha sulle forme di essere dell’umano.»Perché sono importanti il mito e la poesia per la formazione umana?

«Sebbene sia vero che comunemente si definiscano i miti come credenze popolari infondate, come qualcosa di falso che danneggia la vera comprensione della realtà, la mia posizione è che il mito rappresenta quella parola comune e corrente che fornisce un senso alla comunità. È “comune” in quanto sorge e vive nel parlare della gente. D’altra parte, la poesia, nel suo senso più originario, significa “poiesis”, creazione e produzione, che comporta distruzione. Nella parola poetica risiede tanto la creazione e produzione quanto la distruzione di ogni cultura. Perciò le parole del mito e della poesia formano ogni popolo, e pertanto danno forma e senso all’essere umano come colui che appartiene ad una comunità. Formazione e senso che non negano la trasformazione ed il nonsense che contiene ogni parola mitica e poetica. Riconoscere la forza che esiste nelle parole del mito e della poesia significa accettare la sua potenza formativa.»

 

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