Nessuno Tocchi Mercalli

 
Energia, combustibili fossili, olio di palma, OGM,…: informazione ambientale sotto attacco da molte parti. Una folta fila di gente colta sembra non capire cosa sta succedendo al mondo che ci circonda e alimenta la moderna caccia alle streghe
 
Gabriella Gozzo
 
L’ormai discussa querelle tra Grasso e Mercalli è giunta anche noi: dopo l’ennesimo commento di Aldo Grasso (Corriere della Sera) nei confronti del programma di Luca Mercalli ci rendiamo conto che una sempre più folta fila di gente colta sembra non capire cosa sta succedendo al mondo che ci circonda. Il commento, però, oltre ad essere offensivo giunge tra l’altro fuori luogo.
Il programma di Luca Mercalli in onda su RAI3 non solo è un servizio al pubblico, ma è anche il tentativo di esprimere i timori di molti scienziati in merito al cambiamento climatico e alle conseguenze delle attività dell’uomo nei confronti della nostra terra. I suoi ospiti ne sono l’esempio.
I servizi trasmessi in tale programma non sono altro che la rappresentazione della realtà senza se e senza ma. Nessuno vuole creare terrore, catastrofismo o pensiero “mercalliano bucolico”, ma l’intento è quello mettere al corrente dei fatti, coloro che non hanno un’immagine chiara di quello che accade ogni giorno.
 
I luoghi comuni sugli ambientalisti: un pensiero senile che ha difficoltà ad andare via
 
Che il nostro climatologo abbia idee radicali e radicate non è assolutamente una novità, ma da qui a mettere in risalto in modo sprezzante le sue idee non convenzionali, credo sia inaccettabile. Questo mi fa pensare al luogo comune di etichettare gli ambientalisti come untori di timori e autori di paralizzanti teorie catastrofistiche. Questo atteggiamento è indice di un pensiero senile che ha difficoltà ad andare via. Svecchiamoci dall’idea che l’uomo è invincibile e possa fare del mondo quello che gli pare, perché non è così.
Il cambiamento climatico è un qualcosa che si sente e si vede tutti i giorni, e nessuno fa terrorismo, però non possiamo chiudere gli occhi di fronte agli avvenimenti quotidiani. L’uso del carbone, del petrolio e del gas metano, che sono agenti climalteranti, incidono sulla nostra vita non sono attuale, ma anche su quella futura.
Accusare le lobby di impedire la transazione energetica è realtà. Se Mercalli ha intenzione di smantellare il suo impianto fotovoltaico sul tetto, avrà pure le sue ragione. Sfido io a stare dietro la burocrazia Italiana e rimanere sani di menti. E la FAO, citata anche nell’articolo in questione, è un organismo internazionale che non è vittima della burocrazia; per fortuna.
 
La nuova cacce alle streghe
 
Tra l’altro nell’articolo si fa accenno alla poca conosciuta “decrescita felice” che viene definita da Grasso “infelice”. Questa teoria è molto apprezzata nel mondo della sostenibilità e s’intende l’evoluzione del benessere privandoci di tutto ciò che è superfluo, ovvero quello che non è necessario, perché decrescita non vuol dire ritorno al passato ma “diminuire in quantità.” E questo vale anche per le candele che, oltre ad essere inquinanti, sono superflue e vecchie.
Definire uno scienziato che fa solo il suo lavoro, “sadico” mette in risalto un atteggiamento negazionista e una caccia alle streghe a chi vorrebbe un clima favorevole che crei opportunità piuttosto che catastrofi. È anche vero che le catastrofi possono avvenire comunque, ma almeno non sarà per mano dell’uomo.
Aggiungo che numerosi sono gli scienziati preoccupati per l’ambiente, e questi loro timori non sono frutto di vaneggiamenti o di teorie visionarie, ma il risultato di eventi tangibili, provati scientificamente che innescano anche iniziative internazionali di particolare importanza. Se fosse altrimenti non avremmo le COP sul clima, l’IPCC, l’UNFCC e tutti quelle entità sovranazionali che si occupano di ambiente.
Caro Aldo, posso capire che il farfallino più famoso della RAI non sia il tuo idolo, ma inveire contro di esso significa fare il bastian-contrario per tutta quella, sempre più ampia, comunità di scienziati, ricercatori, chimici, geologi, climatologi, giornalisti e gente comune appassionata del settore dell’ambiente che vuole darci ancora una possibilità.

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