Enrico Borghi (a cura di)
La sfida dei territori nella green economy
Il Mulino, 2009, 27 euro
Una sintesi delle più aggiornate riflessioni sulla green economy coordinate dall’Uncem (Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani) in collaborazione con i più acuti osservatori e studiosi di politiche istituzionali, sociali, urbanistiche, industriali.
Se fino a ieri i territori montani e rurali sono stati considerati aree “marginali”, negli ultimi anni l’atteggiamento nei loro confronti è notevolmente mutato. Aumenta la convinzione che possano avere un valore aggiunto in un modello di sviluppo economico e industriale che si vorrebbe sempre più “green”. I territori lasciati “vuoti” dallo sviluppo manifatturiero cominciano ad essere visti come una riserva di funzioni produttive interessanti e coerenti con le nuove esigenze (e i vincoli internazionali) della “green economy”: il risparmio e l’organizzazione delle risorse rare (acqua, biomasse) e la riduzione dei gas serra; la produzione di energia da fonti rinnovabili locali (biomasse, idroelettrico, solare ecc.). Il libro, dunque, si pone a sostegno della tesi secondo cui è possibile rinunciare progressivamente ai finanziamenti a pioggia e poter costruire una “piattaforma” nei confronti del governo centrale, in cui il territorio realizza investimenti producendo benefici misurabili e le amministrazioni centrali (governo, regioni) partecipano con una quota percentuale su quegli investimenti, mettendo a disposizione norme e cespiti.
Elena Giardina
04 marzo 2010