Il ministro Clini: il mondo è a una svolta

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Roma. La conferenza internazionale del prossimo giugno a Rio indica nuovi traguardi e pone sfide che riguardano anche il futuro del nostro paese. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, aprendo il 10 gennaio i lavori del “Forum della società” convocato dal ministero per raccogliere idee, proposte e buone pratiche in vista di Rio+20.

Venti anni fa, ha osservato il ministro, lo scenario era in qualche modo più chiaro e più semplice. C’era un mondo ricco (i paesi OCSE) che rappresentava i due terzi dell’economia mondiale e il problema era aiutare i paesi in via di sviluppo a svilupparsi in modo “sostenibile”. C’era un Sud del mondo che chiedeva e un Nord spesso recalcitrante a dare.
Oggi paesi come gli Stati Uniti, il Giappone o il Canada hanno prospettive più incerte, mentre Cina, Brasile, India e altri paesi hanno tassi vertiginosi di crescita e investono quote importanti del PIL nell’innovazione. Ma la Cina è anche diventata la maggiore responsabile di emissioni climalteranti, la domanda di acqua ed energia dell’Asia è e sarà sempre più enorme e l’impatto ambientale di queste nuove potenze riguarda tutti.
Dunque, ha osservato il Ministro Clini, si tratta di trovare strade comuni, regole e obiettivi condivisi, un quadro di riferimento, insomma, per un uso razionale e intelligente di risorse scarse e per assicurare la continuità dello sviluppo nel futuro, come aveva predetto quarant’anni fa il Club di Roma
Il dopo 2012 sarà molto interessante: avremo nuove relazioni internazionali e nuovi rapporti di forza.
L’Europa e l’Italia – ha osservato ancora Corrado Clini – possono svolgere un ruolo cruciale (così come è avvenuto a Durban) e l’Italia deve porsi in testa ai paesi che si impegnano per uno sviluppo sostenibile.
Concludendo il suo intervento, Clini ha invitato le imprese italiane a partecipare alla conferenza in Brasile: il ministero ha predisposto a questo scopo spazi adeguati e un fitto programma di eventi per presentare quanto l’Italia può offrire e per favorire l’incontro tra società civile italiana e il resto del mondo.

M.S.
11 gennaio 2012

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