Ecogalateo e acquagalateo (di S. Moretto)

moretto

L’acqua è un bene che diamo sempre più per evidente, e che al contrario sta diventando sempre più raro e prezioso. Già ai giorni nostri, a soffrire per carenza di risorse idriche sono circa un miliardo e mezzo di persone, fra meno di vent’anni potrebbero raddoppiare. È un’emergenza planetaria che sta peggiorando rapidamente. Inoltre con il continuo miglioramento delle condizioni di vita e con l’aumento della popolazione, la domanda d’acqua aumenta sempre più velocemente tanto che in questi ultimi tempi una delle preoccupazioni più significative è proprio la sua disponibilità futura. Numerosi scienziati ed economisti prevedono che se si dovesse preocedere a consumare acqua ad un ritmo sempre maggiore, il futuro della specie umana e di ogni altro organismo vivente potrebbe essere a rischio.
Il nostro pianeta sta cambiando. Piove meno di 50 anni fa, ma tutta la pioggia cade nello stesso momento. Visto che i giorni piovosi sono diminuiti, le precipitazioni sono più concentrate e devastanti. La terra non trattine più, è quindi immediatamente alluvione.
E mentre il deserto di espande, il mare diminuisce. La sabbia sta già ricoprendo oltre il 20% del pianeta e ogni anno continua la sua avanzata di altri circa 70 mila chilometri quadrati di terra. Secondo un’analisi delle Nazione Unite, oltre 100 milioni di persone sono minacciate, anche per colpa dell’effetto serra, e dovranno presto emigrare, inseguite dalla sabbia, in circa 110 Paesi del mondo.
Per fare un esempio il Lago Aral o il Deserto del Karakum, nell’Asia Centrale, tra il Kazakhstan e l’Uzbekistan.
Il nome significa “mare delle isole”, in virtù delle numerose isole che erano visibili nei pressi della costa orientale.
E’ stato un lago profondo oltre 50 metri, oggi è un deserto bianco (perchè salato) abbandonato da tutto e tutti, la poca acqua rimasta ha un tasso salino talmente alto da uccidere gli animali che vi abitano.
Sono in corso alcuni tentativi di recupero, ma fattori come evaporazione, vento, sabbia, cattiva gestione delle coltivazioni, non facilitano il processo.
Ma ancora l’asprezza dell’ambiente naturale del Sertão in Brasile, aggravato dallo sfruttamento delle risorse del suolo, anche attraverso la monocoltura della canna da zucchero, e quindi la conseguente deforestazione ed inevitabile desertificazione, ha spinto ad un’emigrazione di massa.
Infine il Souf in Algeria, il suo nome deriva dal berbero e vuol dire fiume. Sembra incredibile parlare di acqua in una regione come questa avvolta dalla sabbia, basta pensare che in queste terre si parla di mare…di dune. Invece è presente una vena acquifera che scorre sottoterra grazie ad un fiume fossile che un tempo inondava il terreno, e questo fa si che l’acqua salga lentamente in superficie. Tutto ciò sta creando delle gravi problematiche alla città di El Oued, che per questo strano evento rischia di sprofondare proprio come Venezia. Ovviamente se da un lato quest’acqua può risultare pericolosa, dall’altra parte diventa un serio vantaggio per tutti quelli che devono irrigare i campi, infatti è sufficiente scavare dei buchi, anche piccoli, per poter permettere alle radici delle palme di essere in contatto diretto con le acque sotterranee.
Se non vogliamo quindi il ripetersi della storia o peggio ancora, ecco che da qualche parte bisogna iniziare ed ecco perchè già in passato è stato proposto all’Aja un “ecogalateo” nel quale coesistono innovazioni e cambiamento d’abitudini.
E se spingessimo oltre l’analisi si potrebbe parlare di “acquagalateo”, e quindi troveremmo tra le altre cose: 

  • Chiudiamo bene i rubinetti e non lasciamo scorrere l’acqua se non è necessario.
  • Verifichiamo che non ci siano perdite nei tubi.
  • Facciamo la doccia: riempire la vasca da bagno richiede più acqua.
  • Utilizziamo lavatrice e lavastoviglie solo quando sono piene. È un risparmio di acqua e di energia.
  • Dotiamoci di un serbatoio di servizio del Wc a doppio pulsante, in modo da dosare lo scarico secondo le esigenze.
  • Ricordiamoci che un prato “all’inglese” in un paese caldo come il nostro esige molta acqua; esistono tipi di semi che garantiscono un bel verde con meno acqua.
  • Evitatiamo di gettare rifiuti di qualsiasi tipo vicino ai corsi d’acqua: inquinano e ne rallentano lo scorrimento con gravi rischi in caso di piogge intense.
  • Facciamo controllare i pozzi neri delle nostre case.
  • Non lasciamo sacchetti e bottiglie di plastica, lattine o altro sulla spiaggia, non gettiamoli dalla barca o da una scogliera.
  • Non preleviamo mai organismi marini: limitiamoci ad ammirarli vivi nel loro ambiente.
  • Per chi ha un’imbarcazione: non gettate l’ancora su quelle macchie scure che vedete sul fondo della baia. È una prateria di Posidonia, un tesoro dei nostri mari.

  

Profilo autore: Stefano Moretto, Diver e skipper, lavora e vive in Francia, si occupa di sviluppo ed innovazione di prodotti in campo subacqueo.Coordinatore redazionale e responsabile del progetto “il Pianeta azzurro” e de “La Collana del Faro”. Esperto in Biologia marina, giornalista, si occupa di divulgazione scientifica e coordina progetti di educazione ambientaleidrobiologica. Collabora alla realizzazione di progetti sportivi con integrazione sociale di diversamente abili. E’ stato coordinatore territoriale del Piemonte dell’associazione ambientalista Marevivo Divisione Subacquea. Fondatore ed organizzatore di associazioni sportivo-culturali, quali Associazione Bioma, Marine-life, Mondomarino, Aquax, Tritone eAgusta (www.agustaresort.com)

 

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