Coltello a serramanico in mano ai bambini

Un bambino può maneggiare un coltellino a serramanico? E cosa succede se invece che forbice con le punte arrotondate gli diamo forbici appuntite? O se li mettiamo a contatto con piante velenose?
Daniele Zavalloni, noto educatore ambientale dell’ Ecoistituto di Cesena ed esperto in prevenzione del rischio, spiega come fare di fronte ai rischi corsi dai bambini.  «La vita è piena di spigoli», afferma Zavalloni, «tanto vale conoscerli».

Leggi tutto l’articolo di D. Zavalloni “Se il coltello non taglia si chiama cucchiaio” dedicato all’argomento  uscito sul numero di maggio-giugno di .eco

Filosofia dell’inutile. Per una rinascita culturale

di Tiziana Carena

 

Dal latino utilis, aggettivo verbale del verbo uti, “usare”, unito al prefisso negativo e privativo in- l’aggettivo sostantivato “inutile” indica gli svantaggi impliciti nel superfluo o nell’infruttuoso, secondo il Dizionario della lingua italiana  di G. Devoto e G. C. Oli. Una riflessione sull’ “inutile” che si appoggi ai molteplici metodi della filosofia è un’indagine sugli svantaggi che nella vita pratica il superfluo o ciò che non dà risultati concreti può portare con sé. Ma la dimensione dell’utilità non è, di fatto la dimensione esclusiva della vita umana. Aristotele ha affermato che dove finisce la dimensione dell’utile inizia la dimensione della contemplazione della verità attraverso la riflessione filosofica. Che è inutile soltanto perché si situa al di sopra dell’utile e nasce quando i problemi della sopravvivenza e del vivere bene sono già risolti. Ma nell’età moderna, la riduzione della vita umana al dare e avere ha finito per spingere a considerare come dannoso tutto quello che non è utile: la cultura della tecnica e la cultura dell’economia come dimensioni uniche dell’umano hanno portato a conclusioni esiziali per tutto quello che “non dà risultati concreti”.

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“Non ci sono più le mezze stagioni, e neppure quelle intere” Ma sarà poi vero?Se ne discute a Cesena

Martedì 29 aprile, alle ore 21,00, per i “Martedì dell’Ecoistituto” di Cesena, nella sede di via Germazzo 189,  conferenza su I grandi inverni dal 1880 in Romagna e province di Bologna e Ferrara, relatore Pierluigi Randi.
Il cambiamento climatico è una realtà con la quale occorre confrontarsi a tutti i livelli, e fin da ora si pone il problema di prevenirne e/o contrastarne i possibili effetti negativi di questo fenomeno.
P. Randi e R. Ghiselli sono autori del libro I grandi inverni dal 1880 in Romagna e province di Bologna e Ferrara, dopo un lungo lavoro di ricerca ci raccontano come sono cambiati nel corso del tempo gli inverni.
Dalla storia giungono autentiche lezioni di vita, ciò vale anche per gli eventi meteorologici e quelli climatici, pertanto conoscere le caratteristiche del clima del passato è di fondamentale ausilio nel comprendere ciò che ci potrà riservare il futuro, soprattutto in tema di adattamento e “riconversione” dello stile di vita da adottare.

Se scompare la filosofia

(di Tiziana Carena)

Prendiamo spunto da un articolo di Luca Illetterati pubblicato l’1 marzo 2014 nel quotidiano Il Manifesto e dalla mobilitazione della Società Filosofica Italiana attraverso blog per svolgere alcune considerazioni su una disciplina condivisa dalle classi di concorso A037 (Filosofia e Storia) e A036 (Filosofia, Psicologia, Pedagogia, Sociologia, Antropologia Culturale) per l’insegnamento nella secondaria superiore.

 

“Occorre essere giusti con la filosofia” scrive in Il Manifesto dell’1 marzo 2014 Luca Illetterati – e anche con i filosofi di professione, aggiungeremmo, soprattutto accademici (perché, in quella sede si definiscono i settori scientifico-disciplinari, si scelgono coloro che debbono giudicare nelle Abilitazioni Scientifiche Nazionali e coloro che debbono formare i docenti della Secondaria Superiore…).

Che cosa hanno fatto i filosofi di professione per tutelare il sapere filosofico?
La domanda non riguarda qualche potente cordata accademica in grado di sistemare in posti di prestigio amici scientificamente stimabili, amiche di indubbia profondità speculativa, di ripartire porzioni di finanziamenti alla ricerca (questo è evidentemente ancora un cenno al XX secolo; il XXI si presenta, sotto questo profilo, con tratti talmente sobri da rasentare l’indigenza).

 

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20 Febbraio, la presentazione del volume: COMPLEXUS Leggere il presente sulle orme di Edgar Morin

GIOVEDI 20 FEBBRAIO 2014, ALLE ORE 18.00 presso il “Centro Studi Sereno Regis” via Garibaldi, 13 – Torino presentazione del volume: COMPLEXUS  Leggere il presente sulle orme di Edgar Morin, Edito dall’ ISTITUTO PER L’AMBIENTE E L’EDUCAZIONE SCHOLÉ FUTURO. Dialoga con l’autore, il sociologo Dario Padovan.

Perché “complexus”? Com-plexus deriva dal latino e significa “tessuto insieme”. La realtà, ai suoi vari livelli, è appunto qualcosa di tessuto insieme, qualcosa in cui tutto si lega. La figura della “rete” è quella che meglio interpreta questo concetto, con i suoi fili che si intersecano e con i ‘nodi’ che esprimono i molteplici punti di interazione tra i diversi livelli del reale. 

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WWF-MANITESE: Corso per insegnanti ed educatori

Termine ultimo per le iscrizioni 21 febbraio 2014.
Il corso è rivolto ad insegnanti ed educatori, operatori del mondo della scuola che per primi devono imparare dagli ecosistemi ad essere resilienti, ovvero più capaci di rispondere in maniera positiva alle trasformazioni della scuola, della relazione educativa, del contesto generale in cui operano.
Il corso nasce su iniziativa congiunta di Mani Tese e WWF Italia, nell’ambito del progetto “Economie locali e tutela della biodiversità”, sostenuto da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Mani Tese e WWF sono enti accreditati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) per la formazione del personale della scuola. I partecipanti interessati hanno pertanto diritto all’attestato di partecipazione con una frequenza minima dell’80% delle lezioni e all’esonero dal servizio per il periodo di frequenza del corso.

La partecipazione è gratuita.

scarica il PDF di presentazione del corso

Master in “Sostenibilità del territorio e della filiera agroalimentare

scadenza delle iscrizioni prorogata al 31 gennaio.
Il Master Universitario di I livello in “Sostenibilità del territorio e della filiera agroalimentare” (già Master in “Sviluppo Sostenibile e Promozione del Territorio”) è attivato dal Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università degli Studi di Torino. Lo sviluppo di un’agricoltura e di filiere agroalimentari sostenibili – che assicurino l’accesso al cibo in quantità e qualità sufficienti, riducendo l’impatto ecologico anche attraverso una rilocalizzazione delle filiere agricole rappresenta una sfida di grande portata per i prossimi decenni. Leggi tutto “Master in “Sostenibilità del territorio e della filiera agroalimentare”

Master in “Sostenibilità del territorio e della filiera agroalimentare

VI EDIZIONE 2013/2014
Il Master Universitario di I livello in “Sostenibilità del territorio e della filiera agroalimentare” (già Master in “Sviluppo Sostenibile e Promozione del Territorio”) è attivato dal Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università degli Studi di Torino. Lo sviluppo di un’agricoltura e di filiere agroalimentari sostenibili – che assicurino l’accesso al cibo in quantità e qualità sufficienti, riducendo l’impatto ecologico anche attraverso una rilocalizzazione delle filiere agricole rappresenta una sfida di grande portata per i prossimi decenni. Vari attori del territorio, (cittadini, autorità locali, imprese agricole, associazioni di categoria e altre espressioni della società civile), anche a seguito dei Programmi di Sviluppo Rurale dell’Unione Europea, stanno cercando di rinnovare le proprie strategie e le proprie pratiche in quest’ambito, un settore che, anche a fronte della crisi occupazionale del settore secondario, sta divenendo sempre più strategico. In questo contesto lo scopo del Master è quello di fornire gli strumenti conoscitivi fondamentali per leggere e interpretare contesti complessi, valutare la sostenibilità di un territorio, conoscere gli elementi che caratterizzano una filiera agroalimentare sostenibile e la relativa legislazione, progettare/mettere a disposizione degli attori del territorio strumenti per la promozione del filiere locali sostenibili in ambito agroalimentare. 

SCADENZA ISCRIZIONI: 10 gennaio 2014

per conoscere tutti i dettagli scarica la brochure di presentazione del Master

A scuola di paesaggio

Per l’anno scolastico 2013/2014 il FAI propone a tutte le scuole d’Italia il progetto: “A scuola di paesaggio”  indirizzato a insegnanti e studenti delle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado, ma anche alle loro famiglie.
Nel nostro tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini… vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne diretta esperienza“.[1]  Già all’inizio del secolo scorso Maria Montessori sottolinea il bisogno del bambino di “vivere” la natura e non soltanto di conoscerla studiandola o ammirandola, cogliendo nel rapporto e nella percezione con essa immense potenzialità educative. Leggi tutto “A scuola di paesaggio”

Migliorare la qualità dell’informazione “green” e accompagnare l’Italia verso la sostenibilità.

 

La Federazione Italiana Media Ambientali elegge i propri rappresentanti e guarda al futuro
Siti web, blogger, esperti in campo ambientale, operatori del social network, organi d’informazione, giornalisti e comunicatori d’impresa. È la composizione della Federazione Italiana dei Media Ambientali (FIMA) che ha celebrato nei giorni scorsi a Rimini, durante la fiera Ecomondo, la prima assemblea generale, con l’obiettivo di condividere il programma di lavoro per il 2014 ed eleggere i propri rappresentanti per il triennio 2014-2016.

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