WEEC – Qual è il nostro impegno?

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Discorso del Segretario Generale del WEEC Mario Salomone alle Cerimonia di Apertura del Settimo Congresso Mondiale dell’Educazione Ambientale – WEEC

Sua Altezza Reale,
oggi abbiamo il grande piacere di aprire il Settimo Congresso Mondiale sull’Educazione Ambientale in Sua presenza e sotto il patrocinio di Sua Maestà il Re del Marocco Mohammed VI.
Sua Altezza Reale, autorità e delegati delle istituzioni internazionali, nazionali e locali, cari partecipanti del Marocco e di tutte le parti del mondo, per prima cosa vorrei sinceramente ringraziare il Re del Marocco, la Fondazione Mohammed VI per la protezione dell’ambiente e il suo Presidente Sua Altezza Reale la Principessa Lalla Hasnaa, la squadra della Fondazione e tutti coloro che hanno contribuito, qui in Marocco, all’organizzazione del congresso e al successo di questo importante meeting internazionale: le persone, le istituzioni, la comunità scientifica marocchina e la città di Marrakech per il suo generoso impegno.

Vorrei anche ringraziare l’UNESCO, l’UNEP e ISESCO, di cui i più alti delegati hanno preso al congresso.
Grazie a tutti voi, ai comitati locali dei congressi precedenti e all’azione costante del Segretariato Internazionale Permanente, i Congressi Mondiali sull’Educazione Ambientale (WEEC-World Environmental Education Congress) stanno celebrando qui a Marrakech sia il loro decimo anniversario che il Settimo Congresso Mondiale.
Possiamo affermare che i congressi mondiali WEEC sono gli incontri più seguiti e duraturi in questo campo.
I congressi che sono stati realizzati finora hanno dato a Università, scuole, associazioni, network, piccoli e grandi parchi, musei, istituzioni, comunità locali, imprese l’opportunità di presentare le loro esperienze e buone pratiche.
Questo Congresso mondiale a Marrakech sarà una preziosa opportunità per conoscersi, per condividere, per creare network e firmare accordi, che possono rafforzare nel futuro iniziative locali, regionali e internazionali.
Quando ci incontriamo faccia a faccia non stiamo solo condividendo delle idee o ricerche scientifiche, ma anche energie: l’incontro accentra le energie e le aumenta.
Quindi, spero che questo Congresso ci permetta di fare un nuovo passo avanti e di iniziare una nuova fase, che avrà un importante stadio durante il prossimo e ottavo Congresso nel 2015.
L’entità della partecipazione e il largo numero di contributi teorici e di ricerca presentati sono la premessa che questo sarà possibile: ci daranno un quadro globale di tutta la situazione, con le sue forze e debolezze, entusiasmi e limitazioni.
Tra le altre cose, l’imminente conclusione della Decade delle Nazioni Unite ci lascia la sfida e la responsabilità di sfruttare i risultati che le Nazioni Unite hanno prodotto per creare un futuro sostenibile.
Come sappiamo, l’umanità sta affrontando la sfida di assicurare uno sviluppo giusto e sostenibile alle nuove generazioni.
Le sfide sociali, economiche, ambientali e politiche sono fortemente legate e interdipendenti.
Da un punto di vista sociale: l’umanità ha il diritto all’istruzione per tutti, a uguali opportunità tra uomini e donne, al rispetto dei diritti dei bambini, alla salute e al lavoro per tutti.
Da un punto di vista politico: gli esseri umani hanno il diritto a una società democratica basata sulla libertà, la solidarietà e i valori di uguaglianza.
Da un punto di vista economico: l’umanità deve combattere contro la fame e la povertà, assicurare la sussistenza alimentare di tutti, trovare un nuovo sviluppo agricolo, urbano e industriale.
Da un punto di vista ambientale: l’umanità deve fronteggiare il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, lo spreco di risorse, ed è dunque responsabile per la protezione degli equilibri degli ecosistemi e di ogni essere umano sul pianeta, così come per la protezione dei paesaggi e delle culture locali.
Dunque, le priorità sono la lotta contro il cambiamento climatico, la preservazione della biodiversità, il sostegno agli agricoltori, la riduzione dell’urbanizzazione e degli effetti dell’inquinamento sulla salute, l’uso responsabile delle risorse naturali.
Questi obiettivi ambientali rappresentano le leve di ogni economia, perché incoraggiano l’innovazione e lo spirito imprenditoriale.
L’educazione ambientale, in sostanza, contribuisce alla transizione verso una società “più verde” offrendoci un approccio integrato a tutte le attività umane, ai problemi che queste azioni creano e al benessere della popolazione e alla salute del nostro pianeta. L’istruzione può contribuire a creare network tra tutti gli attori coinvolti.
Dobbiamo creare più opportunità per incontrarci e discutere. Dobbiamo scambiare le nostre esperienze ed essere coordinati: le istituzioni pubbliche, locali, nazionali e internazionali, la società civile, il mondo del business, le forze che sono attive nella loro diversità, sia nel settore pubblico che privato. Questo sforzo deve contribuire al progresso delle metodologie, all’arricchimento e alla diffusione degli strumenti pedagogici, al miglioramento delle strutture.
Questo è il nostro impegno ed è con questa responsabilità che concludo i miei saluti, ringraziando di nuovo tutti e augurandovi un proficuo, cordiale e piacevole congresso.
Grazie.

 

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