Verso una nuova filiera corta di tessile sostenibile

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Il CNR sta conducendo una ricerca sul tessile sostenibile. L’obiettivo è costruire una filiera corta sperimentale per la produzione di abbigliamento sostenibile, utilizzando lana rustica italiana. Si tratta di lana che è prodotta in grandi quantità (500 t l’anno) ma attualmente considerata un rifiuto dell’allevamento ovicaprino, in quanto non competitiva con qualità più pregiate (ad es. merinos) importate da Australia, Nuova Zelanda o Argentina, e pertanto viene scartata a danno dell’ambiente: interrata a dispetto delle normative sullo smaltimento che comportano costi eccessivi per gli allevatori o esportata sottocosto sui mercati esteri dove è destinata alla produzione di tappeti. Per la lavorazione di questa lana vengono recuperati saperi e competenze artigianali locali che si rifanno alla tradizione del Made in Italy: la filiera di produzione è italiana e non prevede delocalizzazioni produttive in paesi con un costo del lavoro minore.
Il CNR sta valutando la reazione del mercato ai primi capi prodotti con interviste e focus group e chiedendo la compilazione di un questionario on-line, in cui sono presentati alcuni capi. La ricerca è pubblica, così lo saranno i risultati, e non ha fini commerciali.

Il link al questionario è http://www.tessilesostenibilita.it/questionari/lana-sostenibile/   La compilazione richiede pochi minuti.

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