Usque tandem…?

Ecco alcune interessanti biografie che avremmo potuto leggere negli annali accademici o nei volumi dei Who’s who tra pochi decenni.

Nizar Qabbani. Nato in Siria nel 2008. Attualmente è professore al Dipartimento di Informatica e Ingegneria del Caltech di Pasadena. Dopo i primi studi e la laurea alla Normale di Pisa con una tesi sulle applicazioni della quantistica allo sviluppo dei processori, ha ottenuto una borsa di studio alla Cornell University dove ha conseguito e completato il suo Ph.D. Le sue ricerche si sono estese ai linguaggi di programmazione con una particolare attenzione ai rapporti tra fotonica ed effetto joule. Grazie ai suoi studi, si sono potuti costruire computer portatili alimentati ad energia solare e in grado di superare il limite di 100 gigabit in un secondo che hanno rivoluzionato il sistema delle comunicazioni mondiali.

Abdal-Rahman al-Shagouri. Nato in Libia nel 2005. Ha frequentato la  Ulrich-von-Hutten-Schule di Berlino prima di iscriversi alla Humboldt-Universität di Berlino dove ha studiato medicina specializzandosi in neurologia. Dopo alcuni anni passati negli Stati Uniti presso il Mount Sinai Hospital e il National Institutes of Health, è diventato capo ricercatore al Dipartimentro di Neuroscienze del Karolinska Institutet  dove ha condotto fondamenti ricerche nel campo delle malattie neuregenerative mettendo a punto la prima cura capace di arrestare lo sviluppo del morbo di Alzheimer e altre patologie del sistema nervoso.

David Adiele. Nato in Nigeria nel 2010. Ha studiato musica a Milano diplomandosi con il massimo dei voti in pianoforte e direzione d’orchestra. Ha ottenuto il Master all’Accademia Pianistca Internazionale di Imola, il Diploma e la medaglia d’Oro in “Professional performance” del Royal North Music College di Manchester nonché il Diploma d’Onore dell’Accademia Chigiana di Siena. Premiato in prestigiosi concorsi internazionali quali Concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni, l’International Tchaikovsky Competition, il London International Piano Competition (World Piano Competition), ha collaborato con le più importanti orchestre mondiali da La Scala di Milano al Metropolitan di New York. Nel 2030 ha iniziato a comporre le sue African Symphonies, 5 sinfonie ispirate alle musiche tribali africane che gli anno fatto meritare il soprannome di Beethoven nero e che sono state giudicate  tra le più appassionate e coinvolgenti che il mondo della musica moderna abbia conosciuto nella composizione sinfonica mondiale di tutti i tempi.

Sono tre esempi di cosa sarebbe potuto succedere se questi te ragazzi, migranti dei giorni nostri, fossero riusciti a raggiungere un luogo sicuro e a costruirsi una vita normale. Sono tre, ma potrebbero essere decine e decine se non centinaia se consideriamo l’intera umanità in fuga. Il genio può essere ovunque, ma può esprimersi solo se ne ha la possibilità. È un seme e come tutti i semi non può germinare se non trova il terreno adatto. Ricordiamocelo e chiediamoci usque tandem (fino quando) potremo permetterci di giocarci queste possibilità?

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