La cultura della sostenibilità è la chiave del futuro, il mondo, l’Italia hanno bisogno di molta cultura della sostenibilità.
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Chi siamo, che cosa facciamo
Un mensile, un semestrale, il portale web e… altro ancora
Da 23 anni il mensile .eco (9 numeri l’anno) diffonde dibattito, riflessioni, esperienze e buone pratiche, informazione, documenti. Un mensile non profit, indipendente, aperto alla collaborazione di tutti, impegnato.
Uno strumento utile per tutti coloro che sono interessati alla comunicazione, formazione e educazione ambientale e per la sostenibilità.
Uno strumento per “fare rete”, anche a livello mondiale, con i grandi congressi biennali WEEC (World Environmental Education Congress), che hanno presso .eco la sede del loro Segretariato Permanente.
Culture della sostenibilità è l’unico semestrale scientifico italiano espressamente dedicato a questi temi. Pubblica ampi saggi sottoposti a referee e ha un autorevole comitato scientifico.
Oltre alle riviste sono tanti gli strumenti di comunicazione con cui la ONLUS Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro diffonde la cultura dell’ambiente: il sito web, la newsletter, i Quaderni, i convegni, le campagne, le iniziative, le attività formative, una presenza che dura da decenni.
Mille motivi per leggere .eco
Approfondimenti, esperienze e buone pratiche, recensioni, informazioni e molto altro ancora.
Inoltre, due inserti regolari:
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Pianeta Azzurro (dedicato alla preziosissima risorsa acqua) e
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Insegnare Verde (con le proposte di educazione ambientale del WWF).
Centinaia di collaboratori nel corso degli anni, quasi 450 pagine a colori ogni anno.
Tutto questo, da 23 anni, è .eco: mille motivi per sostenerlo, per leggere, per collaborare inviando articoli e segnalazioni, per usarlo come canale di comunicazione da parte di istituzioni, associazioni e cooperative, imprese “virtuose”,…
Non conosci .eco e vuoi conoscerlo meglio? Chiedi una copia omaggio (abbonamenti@educazionesostenibile.it) o scarica dal sito i numeri in PDF di luglio-agosto, settembre, ottobre e novembre-dicembre 2010.
C’è bisogno di una nuova cultura
Rapporti sociali più forti, partecipazione, coesione e convivenza civile, stili di vita più soddisfacenti, nuovi modelli di produzione e consumo, un’economia ecologica: nulla di tutto ciò è possibile senza un profondo cambiamento culturale e più informazione.
Aurelio Peccei, il fondatore del Club di Roma, nella prefazione a Imparare il futuro, settimo rapporto al Club di Roma, scriveva: «È possibile dirigere il corso degli eventi umani verso un futuro favorevole, mediante il miglioramento delle nostre capacità individuali e collettive di giudizio e di scelta. (…) Quello di cui abbiamo bisogno a questo punto dell’evoluzione mana è di imparare che cosa ci vuole per imparare quello che dovremmo imparare – e impararlo».