Un futuro c’è

Durante un recente incontro un famoso esperto di mare ha parlato del nostro pianeta, di come vanno le cose negli oceani, delle trasformazioni in atto concludendo, come risposta ad una domanda di uno dei presenti, che siamo sull’orlo di una catastrofe globale e che non si vede come si potrebbe evitarla.
Insomma, il suo pur brillante intervento era nell’insieme decisamente negativo e questo mi ha fatto pensare come ormai sia sempre più facile parlare di cose che non funzionano, di tragedie, catastrofi e mali aggiungendo spesso e volentieri il prefisso mal- ad ogni sorta di sostantivi.
Non nego che anche tanti miei oblò siano stati ispirati ad avvenimenti poco piacevoli, e questo è stato inevitabile vivendo anch’io sul vostro stesso pianeta. Forse anche per questo, perché è l’ultimo oblò del 2014, perché ne sento la necessità, condivisa spero da tanti, e per spezzare la fosca caligine che ci circonda (scusate ci stavo ricascando!), ho deciso di provare a regalare a tutti con questo pezzo un po’ d’ottimismo e di fiducia per il futuro.
Innanzi tutto non dimentichiamoci di Pianeta Azzurro che cresce di anno in anno con sempre nuove iniziative e progetti, come quello straordinario intitolato Water Crew, e che è ben avviato sulla rotta che lo porterà tra qualche tempo a festeggiare i suoi venti anni d’attività.
Non dimentichiamoci neppure dei sempre più numerosi amici del mare. Sarà forse un’idea mia, ma ho l’impressione che alle persone il mare e la sua vita interessino sempre di più. Vedo molto fermento in giro, gruppi spontanei che si formano, gente che chiede, s’interessa e questo è sicuramente un buon segno.
Abbiamo un’astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, che ci sta inviando bellissime foto dallo spazio, moltissime di mari e coste e che, in uno dei suoi messaggi quotidiani, ci ha ricordato come gli oceani dominino la Terra. Inoltre, così dicono le cronache, si è portata nello spazio scorte di pesce azzurro, un invito indiretto a conoscere e consumare meglio le risorse biologiche marine.
Siamo riusciti a far atterrare una sonda su una cometa programmando con precisione un appuntamento fissato nel 2004. Ciò significa che dal momento del lancio sono passati quasi 3650 giorni ed è forse questo, al di là delle scoperte scientifiche legate al progetto, il risultato più grande: la dimostrazione che l’uomo è capace di organizzare imprese il cui risultato si vedrà soltanto a distanza di anni. E questo dovrebbe indurci a riflettere sul fatto che è possibile e importante guardare sempre avanti.
L’epidemia di ebola che devasta alcuni stati africani è sicuramente una delle più gravi catastrofi sanitarie che ha colpito il pianeta. I morti sono migliaia, gli ammalati ancora di più eppure accanto a loro ci sono uomini straordinari che, non a caso, la prestigiosa rivista TIME (un altro richiamo al tempo) ha voluto nominare “persona dell’anno” in riconoscimento del fatto che tutti costoro hanno “rischiato e insistito, si sono sacrificate e hanno salvato vite umane”, in un contesto in cui neanche i governi e l’Organizzazione mondiale della sanità erano preparati ad affrontare l’epidemia.
Questo per ricordare che l’uomo non è capace solo di fare del male, soprattutto a se stesso e al pianeta che abita, ma è soprattutto capace di imprese straordinarie in tutti i campi e allora cerchiamo di coltivare e incentivare queste buone pratiche, ricominciamo a guardare in alto e più lontano di dove il nostro sguardo riesce ad arrivare e reimpariamo a stupirci delle bellezze del creato, mari compresi ovviamente. 

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