Pino Daniele come Troisi e Amelio

Ugo Leone

 

Ero carico di dolore mentre giravo tra le sale della mostra che al Madre di Napoli ricorda Lucio Amelio.

Era il dolore per la morte di Pino Daniele. Un dolore pari a quello che mi aveva colpito per la morte di Massimo Troisi. D’Amelio, Troisi, Daniele, tre personaggi che significano l’arte figurativa contemporanea, il cinema, la musica. Tre personaggi che hanno portato Napoli in giro per il mondo e il mondo in giro per Napoli. Tre personaggi. Ma se vado indietro nel tempo, ne trovo molte altre decine che nelle arti di ogni tipo, nella politica, nell’economia, nello sport, nelle scienze, nella filosofia e nella storia hanno fatto di Napoli una permanente capitale della cultura. Sono stati “mille colori” di questa città grande serbatoio di contraddizioni, di dolori e piaceri, di speranze e delusioni.

Se vado indietro nel tempo, appunto. Ma se mi fermo al presente e mi proietto col pensiero nel futuro? Che dire? Mi viene ancora una volta in mente Leopardi e penso a questo “infinito silenzio” e alle “morte stagioni”.

Così “tra questa immensità s’annega il pensier mio”, ma il naufragar non m’è affatto dolce in questo mare.